26 marzo 2007 Corriere della Sera
Cocaina, la droga della volontà di potenza
di Francesco Alberoni
Che cosa significa la diffusione della cocaina in tutti gli
ambienti a partire dai giovani? Perché questa droga e non un'altra? Un tempo era
diffuso l'alcol, che dà un senso di ottimismo, stordisce ed esaspera
l'espressione delle emozioni. L'alcol vuol essere oblio e diventa pathos. Negli
anni Sessanta si diffuse l'Lsd, un allucinogeno estremamente pericoloso, che i
suoi adepti usavano sognando di superare i confini della propria coscienza, di
sperimentare altre vite, altri mondi. E' il momento dell'immaginario, della
visione. Poi è dilagata l'eroina che ha devastato un'intera generazione. Chi la
assume non agisce, non lavora, si abbandona come un
clochard e cerca la beatitudine del nulla. E' la cultura dell' annullamento, del
nirvana.
Oggi si diffonde la cocaina. Questa, al contrario dell'altra è la droga
dell'azione e della sfrenatezza. Ti fa sentire onnipotente, annulla la fatica,
aumenta la tua capacità di concentrazione. Ma lo fa con qualsiasi cosa tu faccia
in quel momento: giocare a carte, parlare, fare sesso, ballare, lavorare,
correre. E tutto ciò che stai facendo ti appare sempre giusto, perfetto. Non hai
nessun senso del limite, nessuna inibizione, non devi rendere conto a nessuno:
ti senti al di sopra del bene e del male.
La cocaina è la droga del dominio e della volontà di potenza. Per qualcuno è un
mezzo provvisorio per fare cose sgradite. Alcune ragazze la prendono per
resistere alla fatica notturna, fare ciò che chiede il cliente, prostituirsi.
Poi smettono. Alcuni studenti, alcuni manager la usano per affrontare una prova
difficile senza inibizioni e paure. Per molti però diventa, a poco a poco, un
grimaldello per evitare le difficoltà e le responsabilità. Lo studente, un
tempo, prendeva la simpamina per non addormentarsi e studiare di più. Ora prende
la cocaina per essere brillante all' esame. Non gli serve per prepararsi, gli
evita di farlo.
Tutte le droghe sono sempre state un mezzo autodistruttivo per non affrontare le
prove della vita a viso aperto, facendo ricorso alle proprie risorse interne,
alla propria ricchezza emotiva e spirituale. Con la cocaina la gente rischia di
bruciarsi il cervello per sentirsi onnipotente, senza inibizioni, senza freni
morali, il superuomo di Nietzsche. Perché lo fa? Forse perché non ha più
energia, ideali, motivazioni, non ha più passioni, non ha più fede. E cerca il
puro senso del potere come sostituto del vuoto interiore che l'attende.