IL SUICIDIO "RIMOSSO" DEL QUARTIERE OTTAVIA

Sono stati caratterizzati da eventi tristi la fine dell'anno 2010 e l'inizio del 2011 per il quartiere di Ottavia che si trova nella periferia nord ovest di Roma.  Si comincia a perdere il conto del numero di incidenti stradali di queste ultime settimane, che si sono verificati sulla via Casal del Marmo, su via Cesira Fiori e su via Trionfale. Almeno 4 sono stati i morti e tre i feriti gravi ricoverati all'Aurelia Hospital, al Gemelli e al San Filippo Neri. Tra le vittime ci sono alcuni ventenni in moto ma anche quarantenni padri di famiglia che sono morti davanti agli occhi dei loro bambini.

Mercoledì all'alba e sabato notte della settimana scorsa a perdere la vita sono stati in due. Un uomo di circa 50 anni si è schiantato con la macchina sulla via Trionfale all'altezza del cavalcavia di Ottavia. Ad intristire ancora di più il quartiere è stata la decisione di un uomo, sposato, piccolo imprenditore e padre di una ragazza disabile, di togliersi la vita buttandosi dal quinto piano di casa sua. Un evento tragico che, dopo aver provocato un istintivo turbamento e dispiacere,  sembra già rimosso tra la gente.

 Il volo suicida è stato, a mio avviso, il gesto disperato di una persona che aveva bisogno di aiuto ma che, probabilmente, sentiva di non poterlo trovare. Il corpo dell'uomo è caduto in un cortile al piano terra a pochi metri dal muro di cinta di un piccolo parco pubblico dove l'erba è incolta, dove qualche anno fa ci si incontrava in tanti e si faceva amicizia tra mamme e papà, tra pensionati, tra ragazzi che giocavano a palla.

Questa area verde, adiacente alla scena del suicidio era uno straordinario punto di incontro "in carne e ossa" dove era possibile scambiare due chiacchiere ma anche confrontarsi sui problemi e ansie quotidiane. Oggi c'è l'erba alta e un po di degrado generale. E' forse il segno dei tempi. In questi ultimi 10 anni vi è stata una polarizzazione migratoria verso il centro commerciale della Lucchina. La socializzazione tra le persone sembra diminuire sempre di più lasciando il passo ad un confronto spesso autistico rivolto alle vetrine dei negozi. Anche i programmi tv spazzatura sono spesso una calamita pomeridiana paralizzante che annienta la gioia e il gusto del contatto diretto con le persone, i vicini di casa o di quartiere.

Ed è così che tante famiglie o persone sole spesso si chiudono nel proprio microcosmo triturandosi lentamente in situazioni di sofferenza e imboccando un tunnel dove il punto luminoso di una lontana via d'uscita sembra scomparire definitivamente. Da qui maturano gesti autolesionistici come quello descritto dove il dolore lo si tiene tutto dentro. Ma in giro, per il quartiere, è possibile percepire anche sfumature di  violenza ed ostilità persino tra vicini di casa, si tende più che in passato all'autoisolamento o allo scontro e alla competizione piuttosto che a comunicare e mettersi insieme per rivendicare e costruire una qualità di vita migliore per tutti. Non raramente si ricorre a querele e cause civili per risolvere conflitti su proprietà e passi carrabili mentre poco si fa per il bene comune, per le strade buie e dissestate, per la situazione disastrosa della mobilità nel quadrante di nord ovest, per il verde pubblico sempre più minacciato dalla cementificazione selvaggia.

Questa frantumazione sociale sembra quasi dolosamente voluta da chi gestisce e governa la cosa pubblica che tende a reggere il proprio potere più sulla costruzione di clientele che di buone prassi. La carenza di spazi fisici di socializzazione nel quartiere a disposizione dei cittadini, l'inadeguata manutenzione di quelli esistenti, l'assenza di una seria programmazione socio- culturale è aggravata dalle lotte partitiche intestine al Campidoglio e al Municipio XIX . A ciò si aggiungono ogni tanto strumentali e non veritiere dichiarazioni sulla mancanza di fondi.

Allora rimbocchiamoci le maniche e mettiamoci in prima persona a ricreare dal basso una rete sociale di comunicazione. A Ottavia, per opera di un piccolo gruppo di cittadini attivi,  è nato un nuovo comitato di quartiere che ha come riferimento e sede provvisoria il bar "La Pineta" di via Lucchina 49. E' importante, a mio avviso, aderire e rendere viva questa iniziativa di condivisione dei problemi in direzione della tutela del bene comune.

(Il testo che segue è stato aggiornato con i dati attuali): Sul sito http://comitatolucchinaeottavia.blogspot.com  e su facebook alla pagina comitato lucchina e ottavia si possono trovate tutti i riferimenti per mettersi in contatto e partecipare.

22 gennaio 2011                                                                                                          

 

I PRECEDENTI:  https://www.ciardullidomenico.it/OTTAVIA/suicidio_esperia.html

https://www.ciardullidomenico.it/municipioXIXatti/tragediaprimavalle.htm

http://www.ilbarbieredellasera.com/article.php?sid=13233

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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