SCUOLA E PRECARI:

I SINDACATI FERMINO LA MACELLERIA DI SETTEMBRE

Se ne potrebbero dire tante sulla scuola perchè mille sono le sfaccettature e ci vorrebbe un libro per raccontarle una ad una.

Allora rinviamo ad altri tempi la scrittura del libro e ci soffermiamo sull'attualità di questo luglio 2011. Un mese pieno di ansia, speranze e di disperazione per centinaia di migliaia di persone che hanno visto rinviare l'aggiornamento delle terze fasce e la possibilità per le seconde di aggiornare l'elenco delle scuole *, che hanno visto ridurre ulteriormente il numero di classi e il conseguente organico di diritto.

Intanto gli studi legali di tutta Italia stanno facendo buoni affari grazie ai ricorsi individuali impiantati sulla base della legge 183 del 4 novembre 2010 per rivendicare l'assunzione in ruolo dei precari che abbiano stipulato più contratti a tempo determinato.

Ma la grande ambiguità che in questi giorni si respira, sia nelle sedi sindacali che nelle sedi ministeriali, è la reticenza sulla possibilità o meno di un nuovo "decreto salvaprecari" per l'anno scolastico 2011- 2012. Un decreto che nei due anni precedenti ha tutelato l'occupazione di personale precario, docente e non docente, che aveva lavorato almeno 180 giorni continuativi nello stesso istituto.

Infatti i relativi elenchi prioritari, pubblicati nel mese di novembre 2011, hanno consentito il recupero di un gran numero di lavoratori della scuola rimasti senza lavoro a causa dei tagli agli organici operati in sede ministeriale.

E' risaputo che alcune organizzazioni sindacali della scuola si vantano di aver saputo evitare nel settore scuola il massacro occupazionale e, addirittura, di aver contribuito alla pianificazione di nuove assunzioni in ruolo per circa 80 mila precari.

Fatte queste premesse, è lecito chiedere a tutte le organizzazioni sindacali, soprattutto a quelle che rivendicano risultati positivi, di dire con chiarezza quale sarà la loro strategia di tutela dell'occupazione per l'anno scolastico che è alle porte.

Come si intendono tutelare i docenti e il personale Ata che sono inseriti nelle graduatorie provinciali ad esaurimento di seconda fascia, come si intendono tutelare tutti quei lavoratori che, pur non avendo raggiunto i 24 mesi di servizio, hanno lavorato per oltre sei mesi consecutivi nei due anni precedenti.

Che le scuole abbiano bisogno di personale lo si è visto al momento della pubblicazione degli elenchi prioritari. Durante l'anno scolastico appena trascorso, quegli elenchi, pur numerosi, non sono riusciti a soddisfare le esigenze di copertura degli organici da parte degli istituti con ripercussioni sulla qualità del servizio offerto agli utenti e sull'assistenza agli alunni disabili.

La carenza di insegnanti supplenti ha determinato l'accorpamento frequente di classi con conseguente disagio sul regolare svolgimento delle lezioni e sulla sicurezza degli alunni. La mancata sostituzione del personale non docente ha influito gravemente sulla pulizia e manutenzione degli istituti e sulla sorveglianza degli alunni.

A tutto questo si aggiunge l'enorme danno all'erario dello Stato che eroga attraverso le casse dell'Inps milioni di euro di indennità di disoccupazione quando queste risorse potrebbero essere impiegate per assicurare un'adeguata presenza di personale in tutte le scuole che versano in grave difficoltà a causa di lavoratori assenti e non sostituiti. E' diffusa in molte scuole una situazione di irregolare funzionamento del "servizio pubblico" a causa di un rapporto numerico personale/alunni del tutto illegittimo.

L'anima e il cuore sono rivolti, ovviamente, a tutti quei precari della scuola che hanno finito il lavoro di supplenza il 30 giugno scorso o lo finiranno il 31 agosto. Docenti, amministrativi, collaboratori scolastici che non hanno certezze sull'anno che verrà.

Ci aspettiamo di sapere da Cgil, Cisl, Uil, Snals, Gilda, Cobas, Anief, Usb quali strategie metteranno in atto per salvaguardare l'occupazione dei precari spiegandoci, se possibile, come si intenda far fronte all'eventuale ulteriore riduzione degli organici e alla conseguente disoccupazione del personale supplente inserito nelle graduatorie intermedie ad esaurimento? Quali direttive sull'argomento saranno mandate dagli uffici scolastici alle scuole per tutelare la continuità occupazionale? Insomma, quale calvario i precari dovranno affrontare per riuscire ad ottenere un incarico a tempo determinato?

Domenico Ciardulli

* Il giorno successivo alla diffusione di questo articolo su diversi siti web, il Miur ha indirettamente risposto su uno dei punti contenuti in questo articolo e per completezza di informazione diffondiamo la circolare

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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