Questo intervento č stato pubblicato da: IL MESSAGGERO 

 

GIUDICI TUTELARI, FIGLI DI UN DIO MINORE?

Si parla spesso e da tanto tempo di riforma della Giustizia, di disfunzioni, di carenze di mezzi e di personale. Credo che ci sia un ramo della Giustizia che sta ancora peggio degli altri. Si tratta dell'Ufficio del Giudice Tutelare di Roma. Gli utenti di questo ufficio sono, per gran parte gente (anziani, minori, portatori di handicap..) povera o senza reti di protezione adeguate. Ed  č per questo che, semplici cittadini, parenti, assistenti sociali si rivolgono al Giudice tutelare per segnalare situazioni personali di fragilitā da prendere in carico ed evitare il peggio. Ho l'impressione che, purtroppo, un dovere civico cosė importante venga svalorizzato dai tempi e dall'organizzazione burocratica. Personalmente, ho assistito a prime convocazioni fatte dopo quasi 7 mesi mentre tempo fa bastavano circa 15 giorni di attesa. Ho potuto verificare che non esiste uno sportello front-line, neanche nel corridoio, che possa fornire semplici informazioni ai tanti cittadini, spesso smarriti e disorientati, che ogni mattina affollano le aule e i corridoi di via Lepanto 4. Insomma, diciamocelo, dietro non c'č una lobby di imprenditori o di professionisti che possa fare una campagna di
pressione per potenziare quegli uffici, per riorganizzarli e per mettere i giudici in condizione di operare al meglio (a proposito, oggi era chiuso per sciopero). Chissā se la rete potrebbe, facendo circolate questa riflessione, fungere da "lobby", far aprire quantomeno un dibattito pubblico e indurre il Ministero della Giustizia e la Presidenza del Tribunale a offrire a quei giudici tutti gli strumenti opportuni per garantire maggiore tutela a chi non ha tutele.

Domenico Ciardulli
 

Roma 14 giugno 2010

 

 

 

 

 

 

 

 

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