Iran Usa: Informazione pre-bellica?
E' importante quanto accaduto ieri
nel mondo dell'informazione statunitense, ma, direi, anche nella nostra.
Il presidente iraniano Ahmadinejad, nell'insolita veste di ospite di
un'Università Statunitense che l'ha invitato, è stato oggetto di manifestazioni,
denigrazioni e insulti dalla "piazza" e dai giornali locali.
E' pacifico che in Iran ci sia un regime dittatoriale e che si verifichino
continue violazioni dei diritti umani, ma quale migliore occasione per il
dialogo e per evitare una nuova guerra se non quella di valorizzare l'incontro
con gli studenti americani, di accettare lo scambio di visite tra i due paesi.
Invece l'apertura di un giornale americano che titolava "IL DIAVOLO E'
ATTERRATO" e poi i tentativi e le pressioni contro il rettore della Columbia
University dimostrano quanto negli USA la chiusura e la volontà di nuova guerra
sia ancora forte nell'apparato, nonostante le migliaia di soldati morti
nell'avventura irakena. Come già successo in passato, buona parte
dell'informazione del paese democratico ospitante sull'evento è apparsa pilotata
ed, in questo, non può così' essere vantata grande differenza con il paese Iran
ritenuto fondamentalista. L'accettazione dell'invito da parte di Ahmadinejad a
parlare in un'Università americana avrebbe dovuto innescare una gara alla
diplomazia e al dialogo. Invece No. E' come se sia stato avvertito il rischio
per l'estabilishment USA, e per i suoi media asserviti, di insospettire
l'opinione pubblica sul reale volto dell'avversario della Casa Bianca. Di quanto
egli sia stato dipinto strumentalmente ad hoc vista la necessità di creare un
consenso preliminare all'eventuale aggressione contro l'Iran.
L'informazione è uno strumento potentissimo, un'arma con la quale si può far
scoppiare una guerra, si può eliminare un comico scomodo che riscontra consenso
nelle piazze, oppure può diventare, se chi lo usa è indipendente e
deontologicamente corretto, uno strumento di libertà e di liberazione dei popoli
e delle persone.
Pubblicato su: Osservatorio sulla legalita'
pubblicato su "Liberazione"