LUCCIOLE: IL VADEMECUM DEL CAMPIDOGLIO

Vorrei tornare sull'argomento "lucciole". Francamente sono rimasto deluso della reazione di alcune elette del Campidoglio che si sono riunite per formulare proposte sul problema della prostituzione. I presidenti dei municipi X e XI di Roma avevano avanzato una proposta concreta: l'ipotesi, già sperimentata positivamente nel comune di Mestre, di aree protette per le lavoratrici del sesso, di concerto con le associazioni stesse che le rappresentano. Cosa rispondono le consigliere elette e qualche assessora del Campidoglio?  No ai parchi del sesso! E cosa propongono di concreto? Un vademecum per tutti gli uomini in cui scriveranno "vi dovete vergognare se andate con le prostitute". Tutto qui? Questa trovata del vademecum, magari da spedire per posta, non mi sembra una proposta di grande spessore culturale e di ampie vedute laiche e progressiste. A parte il fatto che la prostituzione e la clientela non è solo femminile o solo maschile perchè esistono anche gli uomini da marciapiede e i transessuali.
Ma si rimane allibiti anche rispetto al metodo usato. Le soluzioni, per avere effetto, si individuano dopo un lungo percorso di confronto con tutte le parti interessate al problema. Un fenomeno così complesso non può essere incanalato in una dottrina "perbenista" a colpi di facile etichette e pre-giudizi di valore.


PS.
Voltaire diceva: “Siamo tutti dei poveri disgraziati, ognuno è debole, ognuno sa i propri limiti, dobbiamo reciprocamente sopportarci, reciprocamente aiutarci, perché è solo in questo reciproco aiuto che consiste la libertà e il domani migliore per tutti.”
La cosa ulteriormente assurda è che nei secoli passati, nello Stato della Chiesa, la prostituzione era legale o almeno ampiamente tollerata.
Addirittura, nel medioevo ci sono casi di bordelli gestiti da monaci!
E sono note (o dovrebbero esserle) le posizioni "legalizzatrici" di Sant'Agostino e San Tommaso D'Aquino, entrambi moralmente contrari alla prostituzione ma consci della sua ineliminabilità e quindi dell'opportunità di regolamentarla.
Lo stesso attuale Papa (!!!), allora Cardinale ed eminente teologo, solo una decina di anni fa sostenne la bontà della posizione "regolamentatrice" di Sant'Agostino:
'C'è un passaggio in Sant'Agostino nel quale egli si chiede cosa si dovrebbe fare per il problema della prostituzione. Ed egli risponde che, data la natura umana, è meglio per il bene pubblico che la prostituzione esista in forma regolata.'
Card. Joseph Ratzinger, dal suo libro 'Salt of the Earth', 1996

Domenico Ciardulli

PUBBLICATO SU:     ►APRILEONLINE         ►OSSERVATORIO SULLA LEGALITA'

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