SERVIZI SOCIALI: A ROMA SI APRONO LE BUSTE....

Unità mobili del pronto intervento sociale, sala operativa (back office) del V° Dipartimento, centri diurni per anziani affetti dal morbo di Parkinson, gestione campi rom... sono numerosi i servizi messi a bando dopo proroghe su proroghe alle stesse cooperative e associazioni.

Diverse e consistenti le novità nelle assegnazioni dei servizi: sembra che alcune cooperative storiche siano state tagliate fuori dal servizio di  unità mobile di pronto intervento sociale. Tra i perdenti vi sono la coop. Cecilia, la coop. Cotrad, la coop. Meta e l'Arciconfraternita... Guadagnano terreno, e si aggiudicano servizi, invece, la coop. San saturnino, la coop. "Un sorriso" , "Impegno per promozione". La coop San Saturnino aveva già vinto nella gara riguardante il centro di accoglienza per nuclei madre bambino di via Ventura. L'altra struttura analoga di via Cassia 472 se l'era aggiudicata per la prima volta l'associazione "Virtus" prevalendo su una cooperativa che vantava quasi otto anni di attività ininterrotta su quella struttura.

Altre cooperative "straniere" avrebbero avuto la meglio nella gara che riguarda i servizi sanitari semiresidenziali per i malati di Parkinson e di Alzheimer.

Gare quindi che seguono la routine burocratica instaurata dalle giunte Veltroni, con l'unica novità della tendenza a non prorogare all'infinito servizi assegnati con gara e scaduti da tempo. Quanto abbia pesato la politica in questo rimescolamento, e nei dolorosi sorpassi, è difficile dirlo. Di certo l'esternalizzazione dei servizi e questi numerosi lotti e gare d'appalto non rappresentano un'innovazione della Giunta Alemanno come se a dettare legge fossero più i potenti burocrati del comune che gli assessori e il sindaco. Manca probabilmente il coraggio di centralizzare e internalizzare, di ristrutturare e rivedere equilibri forse imperniati su rapporti ambigui e clientelari. Manca, forse, il coraggio di innestare una spirale virtuosa di qualità, efficienza ed efficacia. E purtroppo rimangono così in piedi tanti "Re magi" o "Don Rodrigo", padroncini che riescono a mantenere da decenni la loro fetta di potere e i loro profumati stipendi grazie ad agganci partitici e vescovili.

Mentre a numerosi addetti ai lavori, a migliaia di operatori che lavorano a stretto contatto con il disagio psicofisico di cittadini svantaggiati talune cooperative non assicurano gli elementari diritti sanciti dai Contratti collettivi nazionali e dai loro statuti interni: Mancata formazione e aggiornamento degli operatori, mancata elevazione professionale, violazioni del testo unico sulla sicurezza dei lavoratori, contratti a progetto senza tutele anche nei servizi residenziali laddove non dovrebbero esistere, utilizzo improprio dei volontari del servizio civile, demotivazione e demansionamento nell'impiego dei profili professionali, utilizzo di operatori privi di titolo, utilizzo di curriculum virtuali per accaparrarsi punteggi nelle gare. Circa due mesi fa abbiamo rivolto su questi temi 10 domande al Presidente del Municipio XIX di Roma. Ancora non abbiamo ricevuto nessuna risposta nonostante le assicurazioni preannunciate con un'email dallo stesso presidente. L'unico fatto nuovo dopo quelle domande è stato la morte di un bambino disabile annegato nel lago di Martignano mentre si trovava sotto la tutela e le cure di una cooperativa sociale convenzionata con il Comune di Roma.

Anche una sola di queste violazioni dovrebbe comportare la rescissione del rapporto tra Comune di Roma e/o Asl e talune "Onlus" sulla base del regolamento sugli enti accreditati e sulla base delle dichiarazioni rese dai rappresentanti legali al momento dell'aggiudicazione degli appalti.

Ma sembra che non ci sia voglia di interferire, di controllare i rapporti di lavoro e la qualità dei servizi erogati o di controllare l'iter delle certificazioni di qualità basata su documenti astratti e virtuali. E' come se gli operatori fossero considerati alla stregua di "netturbini del malessere" e ad essi viene dato, purtroppo, il valore del malessere stesso... da spazzare via.... e basta.

Dr. Domenico Ciardulli, operatore sociale,

Management del Servizio Sociale ad indirizzo formativo europeo

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