ZINGARETTI CONTRO POLVERINI: LA SINDROME MASOCHISTA VELTRONIANA

Dire che “la storia si ripete” potrebbe essere una frase retorica ma è quella che mi viene in mente dopo aver appreso l’annuncio dato alla stampa dal Presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti: “Disponibile a candidarmi come Presidente della Regione Lazio se ci sarà una maggioranza compatta”.

In questo annuncio emergono, a mio avviso, due vecchi vizi della politica: 1) tenere in considerazione i tavoli autoreferenziali ed elitari delle stanze di partito e 2) illudersie di essere eletti sulla base di una rendita automatica di consenso e popolarità.

Invece, dovrebbe essere abbastanza eloquente e formativo il calvario esperenziale sofferto dal sindaco Veltroni quando ha lasciato il Comune di Roma in anticipo per tentare la conquista di Palazzo Chigi.

Egli è stato sonoramente sconfitto, non una, ma due volte, anche per la scelta masochista della candidatura Rutelli al Campidoglio. 

Oggi se il fratello del famoso “commissario Montalbano” entrasse in lizza alla Regione Lazio contro Renata Polverini rischierebbe anche lui una doppia eclatante sconfitta.

Non credo possa essere il nulla osta di Casini e Ciocchetti a dargli maggiori possibilità di battere la Polverini.

Alla Regione Lazio l’unica possibilità per il centrosinistra di una competizione elettorale di buon livello è quella misteriosa candidatura al femminile, bionda e bilingue, che avrebbe dovuto scontrarsi con Alemanno al Campidoglio ma che poi è stata messa da parte per fare posto a “Cicciobello”.

Domenico Ciardulli

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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