IL MANIFESTO PAOLO BERDINI: "A ROMA LE REGOLE FATTE A PEZZI"

COMMENTO DI RODOLFO BOSI

Per opportuna conoscenza di come la vicenda delle case della Marina Militare a Tor di Quinto sia legata all'Accordo di Programma del costruttore Bonifaci sulla via Flaminia fornisco le seguenti informazioni, utili anche a capire meglio quali siano alcuni "antenati" de "La Sinistra-L'Arcobaleno" di oggi.

1 -  La piana che si estende da Corso Francia alla via Flaminia Vecchia era chiamata "Prati di Tor di Quinto" ed era stata destinata dal PRG del 1962 a zona N, parco pubblico di livello urbano: é attraversata dal tracciato della antica Via Flaminia che si diparte da POnte Milvio e che é stato accertato dall'allora Soprintendente dott. Gaetano Messineo in una sua bellissima pubblicazione.
Le uniche costruzioni di rilievo che vi insistevano erano il Poligono di Tiro, la caserma dell'esercito con il contiguo ippodromo militare (tutt'oggi esistente) e gli spogliatoi dei campi di calcio della Società Sportiva Lazio (dove si é allenata la squadra di Maestrelli che ha vinto lo scudetto), prima di essere spostati dove sono oggi a Formello: degli antichi "Prati di Tor di Quinto" oggi é rimasto ben poco, perché ne sono stati mangiati tre spicchi e se ne vorrebbe occupare anche l'ultimo. 

2 - L'orrenda ed invadente caserma dei Carabinieri a Tor di Quinto, che ha inglobato anche gli ex campi sportivi della S.S. Lazio (spostati oggi a Formello), é stata costruita in Variante al PRG del 1962, a ridosso della antica Via Flaminia, togliendo ai cittadini romani un 1° spicchio di quello che avrebbe dovuto essere un loro parco: il diritto-potere di realizzare quest'opera é stato dato dall'art. 81 del DPR n. 616/1977 sulla localizzazione delle opere dello Stato, di cui in un primo tempo voleva avvalersi anche la RAI per piazzare il suo centro di trasmissione (poi deciso a Saxa Rubra) sempre ai "Prati di Tor di Quinto" dove ora c'é un parco attrezzato con un laghetto che ad oggi costituisce quanto é pressocché rimasto degli antichi "Prati di Tor di Quinto".
Un giornalista de "Il Messaggero" che stava per fare un articolo sulla importanza dei resti accertati di epoca romana della via Flaminia (tra cui un intero cimitero pretoriano), dove  metteva in risalto la prepotente quanto insensibile prepotenza dell'Arma dei Carabinieri, ha avuto un misterioso incidente stradale proprio la sera prima di trasmettere l'articolo al giornale, che quindi non é mai stato pubblicato.

3 - L'allora come tutt'ora Assessore all'Ambiente del Comune di Roma, il "Verde" Dario Esposito ha permesso che si perdesse l'altro spicchio  dei "Prati di Tor di Quinto" a ridosso del Tevere per piazzarvi quel teatro tenda che era stato fra l'altro sponsorizzato anche dall'On. Previti come "Gran Teatro" ed ora vorrebbe compromettere anche l'ultimo spicchio praticamente rimasto  libero tra il Poligono di Tiro e le due palazzine della Marina, dove avrebbe fatto approvare fra i cosiddetti "Punti Verde Qualità" un progetto di sistemazione anche edilizia ex novo dietro cui si vocifera che ci sia un nipote dell'on. Piero Marrazzo.  .

4 - La Marina Militare ha successivamente costruito due palazzine per i suoi ufficiali tra la caserma dei Carabinieri ed il poligono di tiro a ridosso della via Olimpica, togliendo ai cittadini romani anche il 3° spicchio di quello che avrebbe dovuto essere un loro parco, ma anziché servirsi dell'art. 81 del DPR n. 616/19777, si é avvalsa della normativa relativa alle esercitazioni militari che é stata riconosciuta illegittima dal TAR del Lazio, facendo diventare di fatto "abusive" le due costruzioni dello Stato, che avrebbero dovuto in teoria essere abbattute: nella consapevolezza che non si demoliscono per lo più nemmeno le case abusive dei privati cittadini, il sottoscritto - assieme all'allora Presidente della XX° Circoscrizione, Marco Daniele Clarke - ha proposto tanto all'allora Assesore all'Ambiente del Comune di Roma Loredana De Petris (arttualmente senatrice dei Verdi confluita nella Sinistra-L'Arcobaleno) quanto all'allora Assessore all'Ambiente della Regione Lazio nonché "Verde" Giovanni Hermanin di adoperarsi con la Marina Militare per un'opera di mediazione finalizzata a destinare almeno una delle 2 palazzione a sede dell'attuale Municipio di Roma XX, che sarebbe stata baricentrica rispetto a Cassia e Flaminia e dotata di ampia spazi per il parcheggio, oltre che facilmente raggiungibile con i mezzi publici.
Di fronte all'inerzia più assoluta da parte di Comune e Regione Lazio, la consluzione é stata la piena "legittimazione" delle due palazzine, che sono oggi occupate dalle famiglie degli ufficiali della Marina.  

5 - Per capire meglio quali siano gli interessi che sono stati e continuano ed essere maggiormete curati da chi é stato al governo della città di Roma quanto meno nelle ultime 3 consiliature, é molto utile conoscere la vicenda della sede del Municipio di Roma XX, da sempre e tuttora ricavata in tutt'altro Municipio, in via Poma in un edificio privato di un costruttore a cui si continua a pagare un affitto che sarebbe bastato per costruire ex novo ben più di una sede del Municipio stesso.
Il primo progetto della nuova sede, redatto dalla allora XX° Circoscrizione, prevedeva di ubicare la costruzione nell'area a ridosso di via Riano, che é comunale e che é stata destinata dal nuovo PRG ad Ambito di Valorizzazione del quartire di Ponte Milvio: benché ottimale (quanto una delle due palazzine di Tor di Quinto), l'area é stata scartata dall'amministrzione comunale per varie ragioni, che sonoperò improvisamente cadute l'anno scorso per far approvare in tutta fretta (con il voto anche dei consiglieri che comunali che oggi dovrebbero entrarwe a far parte della "Sinistra-L'Arcobaleno") un Accordo di Programma relativo ad progetto redatto dalla S.p.A. "Risorse per Roma" per conto di due imprese di costruzione vicine al centro-sinistra, che "valorizza" esclusivamente l'interesse privato, fino al punto di concedergli deroghe alla distanze minime dalle strade limitrofe prescritte dalla legge, per ricavare 8.000 mc. circa, dove l'interesse pubblico per giustificare la Variante sia al vecchio che al nuovo PRG é data dalla sistemazione al piano terra del mercato attualmente sistemato all'aperto a ridosso del piazzale di Ponte Milvio ed il riotorno in possesso al Comune dell'edificio dopo credo 99 anni!
Faccio presente che la costruzione é in uno stato avanzato di realizzazione.

6 - La scelta della sede del Municipio di Roma XX avrebbe dovuto scaturire da una intesa tra Comune e Municipio che non c'é stata su nessuna delle soluzionin successivamente proposte (via Oriolo Romano, Villa Manzoni, Via Ferrari, Colli d'Oro, ecc.): alla inettitudine delle amministrazioni pubbliche si é allora sostituito il privato interessato a speculare, che ha proposto di cedere gratuitamente 5.000 mq. di terreno e la sede del Municipio di Roma XX costruita sopra a spese proprie, in cambio di una considerevole quantità di metri cubi residenziali e commerciali da costruire.
Ha cominciato Caltagirone, che ha chiesto di costruire in cambio 150.000 mc. all'Inviolatella, dentro il parco di Veio: é stato "compensato" alla Magliana in cambio della cessione di 40 ettari dell'Inviolatella, diversi dei quali però grazie all'Assessore all'Ambiente nonché Presidente della Comunità del Parco di Veio, Dario Esposito,  sono stati concessi in convenzione alla scuola internazionale "Mary Mount" (che fra le sue alunne sembra aver annoverato la figlia dell'On. Previti), limitandone così fortemente la fruizione pubblica ai cittadini di Roma.
Ha continuato il " Consorzio Artigianale Flaminio" che ha chiesto in cambio una analoga cubautra e che si é visto approvare la proposta fatta all'Ente Parco di Veio dall'allora  Consiglio Circoscrizionale.
                         
7 - Chi l'ha spuntata é stato alla fine Bonifaci che, in cambio di 80.000 mc. da costruire ex novo inizialmente sopra l'antico tracciato della via Flaminia (oltre alla demolizione e ricostruzione a palazzine di quello che doveva essere un albergo di 1.000 posti letto per il Giubileo), ha proposto di costruire a proprie spese la sede del Municipio di Roma XX in un'area che era stata già approvata dal Consiglio Comunale come comparto edificatorio della lottizzazione convenzionata "Grottarossa" (dove sarebbe stata realizzata tutt'al più una villetta bifamiliare molto meno impattante a ridosso dei "saxa rubra" vincolati paesisticamente), per giunta senza la garanzia di sufficienti parcheggi, di cui é stata "monetizzata" e quindi acclarata la futura carenza: l'Accordo di Programma relativo al "Progetto Speciale" é stato fulmineamente approvato nel pieno del dibattitto sulle controdeduzioni al nuovo PRG (più o meno come forse si vorrebbe rifare oggi con l'Accordo di Programma del costruttore Toti relativo alle Torri dell'EUR) con lo spostamento all'Ostiense di quasi tutte delle cubature che si volevano realizzare sopra l'antica Via Flaminia.
Quella approvazione é passata alla storia come "Minellata" di cui l'allora Capogruppo comunale di Rifondazione Comunista, Patrizia Sentinelli (oggi Senatrice e Sottosegretario di Stato) ha garantito la sicura bocciatura in sede di controdeduzioni alle osservazioni presentate al quel "Progetto Speciale" che é stato invece definitivamente approvato con l'Accordo di Programma "ratificato" dal Consiglio Comunale anche con il voto dei consiglieri che dovrebbero far parte di quella "Sinistra-L'Arcobaleno" delle prossime elezioni comunali che dovrebbe ricomprendere la stessa Patrizia Sentinelli come aspirante Vicesindaco a fianco di Francesco Rutelli.              

8 - La Senatrice Loredana De Petris ha firmato e presentato nel frattempo una interrogazione parlamentare sul caso "Bonifaci" che ho predisposto io e che chiede di  non costruire la sede del Municipio di Roma XX a Grottarossa, ma di riversare il finanziamento impegnato da Bonifaci per l'acquisito di un intero piano del complesso commerciale quasi ormai finito a ridosso di Via Riano, per destinarlo alla ben più congrua e non certo speculativa nuova sede del Municipio di Roma XX.
Non mi risulta che l'interrogazione parlamentare abbia prodotto la benché minima conseguenza, per cui la fine di questa triste storia é che Bonifaci si sarà fatto gli affaracci suoi, costrunendo magari anche sopra l'antico tracciato della via Flaminia, dove l'Accordo di Programma ratificato gli riserva 20.000 mc., e che i cittadini ad esempio di via Cassia dovranno andare nella futura nuova sede del Municipio sulla Flaminia, parcheggiando selvaggiamente chissà dove.
Ma il Comune di Roma salverà comunque la faccia  ricavando un parcheggio al di l° della Flaminia, all'altezza della attuale stazione di Tor di Quinto, quando sarà completato l'anello ferroviario che passerà proprio lì ed il parcheggio servirà per lui.

Mi auguro che questo passato, di cui non c'é certo da essere orgogliosi, serva di lezione almeno per il futuro alla Sinistra-L'Arcobaleno per non ripetere comportamenti di questo tipo.

Rodolfo Bosi

 

 

 

 

 

 

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