Immigrati, Maroni: ''l'Accordo Con La Libia Funziona.

Avanti Con i Respingimenti''

Palermo, 31 ago. (Adnkronos/Ign) - I 75 immigrati di nazionalità somala, tra cui 15 donne e tre minorenni, respinti ieri verso la Libia sono arrivati nel porto di Zawia, vicino Tripoli. Lo sbarco sulle coste del paese africano è stato reso difficoltoso dal mare molto agitato.

Il respingimento di ieri ha suscitato sconcerto e preoccupazione ha espresso l'Alto Commissariato Onu per i rifugiati, per il rischio di una penalizzazione nei confronti dei richiedenti asilo, persone in fuga da guerre e persecuzioni che hanno diritto ad ottenere protezione, come nel caso del Corno d'Africa.

''I respingimenti vanno fatti nel rispetto dei principi del diritto internazionale - rimarca Piero Fassino - e, in particolare, non può essere sacrificato il diritto all'asilo politico per coloro che non sono semplici clandestini ma persone che fuggono da situazioni che vengono riconosciute come di guerra civile, conflitto, repressione e persecuzione''. E ''fino ad oggi questo diritto non è stato rispettato dal governo. Pensiamo che occorra realizzare i respingimenti con modalità che consentano di contrastare i clandestini e al tempo stesso di riconoscere il diritto d'asilo e di poterlo esercitare''.

''L'ennesimo respingimento di migranti verso le coste della Libia'' è per Sonia Alfano, dell'Idv, ''l'ennesimo atto criminale che il governo italiano compie in plateale violazione della Convenzione di Ginevra, in particolare per quel che riguarda la concessione del diritto d'asilo, che anche il nostro Paese ha sottoscritto''.

Critica anche l'Udc. Secondo il segretario nazionale, Lorenzo Cesa, "la politica in materia di immigrati condotta dal governo è totalmente sbagliata. E' legittimo respingere ma vanno rispettati anche i diritti fondamentali dell'uomo, stabiliti dalle convenzioni internazionali". "Un Paese come l'Italia - continua Cesa - che ha nel suo Dna un sentimento di accoglienza e solidarietà molto forte non può essere indifferente a dei drammi umani che si stanno consumando soprattutto nel Corno D'Africa".

Ma il governo non recede e va avanti. A metterlo in chiaro è stato oggi il ministro dell'Interno, Roberto Maroni. "L'accordo con la Libia funziona - sostiene il titolare del Viminale - Continueremo in questa direzione per garantire l'Italia e l'Unione europea e per garantire agli immigrati la loro sicurezza". I respingimenti, ha sottolineato il ministro, "fanno parte degli accordi tra Italia e Libia, firmati dal governo precedente e che noi abbiamo attuato". Per sottolineare l'efficacia degli accordi Maroni ha citato alcuni dati.

"Tra il 1 maggio e il 30 agosto del 2008 - ha ricordato - sono arrivati in Italia 14mila clandestini. Nello stesso periodo del 2009 ne sono arrivati 1.300. Il sistema funziona e in questo modo si evitano tragedie come quelle che abbiamo visto negli ultimi giorni". Quanto agli sbarchi e ai respingimenti registrati nei giorni scorsi Maroni ha consigliato ai cronisti di "usare prudenza, bisognerebbe accertare certe cose prima di dare informazioni. Il respingimento di ieri - ha spiegato - è avvenuto in acque internazionali".

A ribadire la linea del rigore, invocata ieri a Tripoli da Silvio Berlusconi, è stato anche il capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri. ''Il rigore e il rispetto delle regole sono l'unica via possibile per l'integrazione degli immigrati regolari. La diminuzione del 94% degli sbarchi dopo l'accordo Italia-Libia, che la sinistra non riuscì a compiere, dimostra quanto di buono stanno facendo governo e maggioranza parlamentare. La politica della legalità andrà avanti, nel rispetto del diritto internazionale e degli italiani'' dice Gasparri.