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Report illumina i politici calabresi
Norma Rangeri

Così non va, Lo stato delle cose, titolo dell'inchiesta di Report (domenica, Raitre) mette il coltello nella piaga di una classe dirigente opaca, sorda alle esigenze di trasparenza. Dal confronto tra il parlamento italiano e quelli di Francia, Germania e Svezia, emerge l'abissale distanza tra la moralità delle nostre istituzioni rappresentative e quelle degli altri parlamenti. Si parla dei deputati condannati per reati attinenti alle cariche istituzionali, reati finanziari, voti di scambio, corruzione. In Francia tre o cinque casi su 577 deputati, in Svezia nessun condannato siede in parlamento, in Germania qualcuno ha avuto problemi con il codice della strada.
L'inchiesta di Giovanna Boursier procede per capitoli (ineleggibilità, incompatibilità), e, dopo averci fatto desiderare di essere cittadini stranieri, affonda le telecamere nel marasma che sta travolgendo la regione Calabria. Si riannodano i fili delle indagini del giudice De Magistris, si raccolgono le testimonianze di funzionari e imprenditori, si ascoltano gli accusatori e gli accusati.
Una dipendente regionale ha denunciato alla procura di Catanzaro di essere stata costretta a versare il 15 per cento della busta paga a un consigliere regionale, Antonio Acri (Ds), indirizzando i bonifici alla sua segretaria. Lui nega («è un'infamia»), ma dalle indagini saltano fuori tutti i versamenti dei lavoratori di Acri. Ed è la stessa teste a indicare «tra quelli che pretendono somme più cospicue», una serie di assessori. Traspare lo scambio, lavoro-tangente: io ti assumo, tu mi paghi.
Il passo successivo si chiama "Why not", e il livello sale perché i testimoni (che hanno tutto da perdere e molto da temere), raccontano di alti funzionari dello stato (carabinieri, guardia di finanza) partecipi della spartizione organizzata da Antonio Saladino, a capo dell'agenzia di lavoro interinale. Saladino tratta anche il caso della nipote di un vescovo, al quale telefona per rassicurarlo: «Mi hanno fatto arrabbiare, questa mattina gli ho detto allora se voi fate così io finanziamenti non ve ne faccio avere più». Commenta Boursier: «In questo elenco compilato da Saladino, accanto a quelli da assumere, c'è il nome di chi lo raccomanda. Per esempio questi sono segnalati da Nicola Adamo», vicepresidente della giunta regionale, candidato calabrese alle primarie del Pd.
Dal 2007 al 2013 è previsto l'arrivo in Calabria di 12 miliardi di euro, destinati allo sviluppo. Ora che a De Magistris è stata tolta l'indagine, speriamo che almeno le telecamere del servizio pubblico restino accese.
nrangeri@ilmanifesto.it

 

IL MANIFESTO 23 OTTOBRE 2007

 

 

 

 

 

 

 

 

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