Da "LIBERAZIONE" martedì 26 giugno 2007

EDUCATORI. CHIEDIAMO UN ADEGUATO RICONOSCIMENTO ECONOMICO E PROFESSIONALE

Gentile redazione, vi chiediamo di pubblicare un appello (indirizzato a media, ministeri competenti, istituzioni, organizzazioni sindacali, facoltà universitarie) riguardante il riconoscimento della figura dell'educatore e laureato in Scienze dell'educazione all'interno del contratto "Regioni Autonomie Locali" e più in generale nel mondo del lavoro e delle professioni.
«Quando si parla di pubblico impiego, immancabilmente si citano i privilegi supposti e talvolta reali degli "statali". Sovente ci si dimentica, però, di ricordare che nelle pubbliche amministrazioni, ed in alcuni casi, nelle amministrazioni private, oltre a dirigenti e manager spesso esageratamente super pagati e lottizzati, operano lavoratori con profili sociali che per mille euro e a volte meno al mese, stanno quotidianamente al fianco di malati, tossicodipendenti, disabili, utenti psichiatrici, anziani, minori, extra comunitari, prostitute, emarginati. Tra queste figure c'è l'educatore professionale, riconosciuto pienamente nel comparto della sanità e nell'ambito socio-educativo (…). Questa situazione consente a molti Enti di interpretare furbescamente la normativa mantenendo le due classi di laurea degli educatori nella categoria inferiore, dunque sottopagando gli educatori stessi e negando un adeguato riconoscimento del loro profilo professionale. A volte - e non si capisce mai come - alcune amministrazioni pubbliche bandiscono concorsi per entrambe le classi, e a volte no (…); infine, spesso si abusa di forme contrattuali "precarie", negando, così, la possibilità, per un educatore, di espletare al pieno la propria professionalità che, invece, necessita di continuità, di tempi lunghi e di progettualità. Come educatori, vorremmo che nella imminente tornata di rinnovi contrattuali, questo governo ponesse rimedio a tale evidente iniquità che per molti di noi, da anni, costituisce una odiosa discriminazione (…). In questi giorni si stanno discutendo i rinnovi dei contratti pubblici e con questi anche della definizione dei profili professionali: tuttavia nel Contratto collettivo nazionale degli Enti locali (…), la figura dell'educatore professionale non viene nemmeno menzionata. Come gruppo di educatori professionali, Vi chiediamo 5 minuti di impegno affinché migliaia di educatori che lavorano nei servizi sociali possano avere il meritato ed adeguato riconoscimento economico e professionale».

Fabio Ruta via e-mail

FORMICA ROSSA IL GIORNALE DEGLI EDUCATORI DI MILANO