RINNOVO DEL CONTRATTO
NAZIONALE DELLE COOPERATIVE SOCIALI
LA RICCHEZZA DEL TERZO SETTORE E’ LA MISERIA DEI LAVORATORI
130 euro lordi al 2010 per un contratto già scaduto da 31
mesi
Insultati i lavoratori riqualificati OSS
Firmato ieri pomeriggio l’accordo per il rinnovo del contratto dei lavoratori e
delle lavoratrici delle cooperative sociali, un contratto che interessa circa
200 mila operatori, in maggioranza impiegati presso servizi socio-sanitari in
appalto o convenzione con enti locali e aziende sanitarie. Un contratto scaduto
da 31 mesi (trentuno mesi, un record negativo difficile da battere). Ecco cosa
prevede in sintesi l’accordo firmato da Legacoopsociali, Confcooperative, Agci e
da Cgil-Cisl-Uil:
Sul salario abbiamo un aumento mensile a regime di 130 euro lordi (riferiti
all'attuale quarto livello per 38 ore), in tre rate.
Viene fatto sparire il biennio economico trascorso e si rispalmano gli aumenti
praticamente fino al 2010: per evitare illusioni ottiche sulle 130 euro di
aumento, sbandierati da CGIL-CISL-UIL come una “giusta risposta al problema
salariale dei lavoratori del settore”, facciamo un esempio pratico calcolato
questa volta sul 6° livello, che era stato preso come riferimento nella
piattaforma unitaria di CGIL-CISL-UIL.
Nella piattaforma sindacale si richiedevano 170 euro a coprire solo fino al
2007, mentre in quattro anni non si ottiene nemmeno quello che era stato
richiesto solo per coprire i primi due anni (2006-2007). Mentre l’inflazione
rilevata dall’ISTAT è al 3.8% il contratto nazionale è stato firmato dichiarando
una inflazione di riferimento del 2.8% per il 2008 e del 3.3% per il 2009.
MENTRE PER I DIRIGENTI COOP LE COSE NON STANNO COSI’: Il giorno prima,
cooperative e sindacati CGIL-CISL-UIL hanno firmato il rinnovo del contratto
nazionale dei dirigenti delle cooperative: l’aumento è di 650 euro e per gli
arretrati hanno concordato una una tantum di 1300 euro, un esempio davvero
illuminante dello spirito cooperativistico, ma si sa che i manager hanno molti
pensieri mentre i semplici lavoratori (oltre che a tirare avanti la carretta dei
servizi) si devono solo preoccupare di arrivare a fine mese.
Mantenere al limite della sopravvivenza le lavoratrici e lavoratori delle
cooperative sociali è una ignobile forma di “risparmio” della spesa pubblica che
si realizza grazie ad un drammatico teatrino tra governi, enti pubblici,
sindacati collaborazionisti e cooperative (basti pensare al semplice fatto che
CGIL-CISL-UIL hanno richiesto l’apertura della trattativa di rinnovo del
contratto con 19 mesi di ritardo).
Per questo la RdB/CUB organizzarà la partecipazione all’assemblea nazionale
indetta per il 19 settembre a Roma e allo sciopero generale nazionale del 17
ottobre.
Roma 31 luglio 2008
p. RdB/CUB Coop sociali
Luigi Marinelli