INGRID BETANCOURT,
EX CANDIDATA PRESIDENZIALE COLOMBIANA SEQUESTRATA DALLE FARC 6 ANNI FA
LA SUA VITA E' APPESA A UN FILO.
IL PRESIDENTE NAPOLITANO SPENDA UNA PAROLA PER CONVINCERE IL COLOMBIANO URIBE A DIALOGARE CON I SEQUESTRATORI
(L'ONLUS TERRE DES HOMMES, CHE OPERA IN COLOMBIA CON I PROFUGHI INTERNI, CHIEDE IN UN APPELLO CHE IL GOVERNO ITALIANO SOSTENGA I GOVERNI CHE CHE SI STANNO ADOPERANDO PER LA LIBERAZIONE DI TUTTI GLI OSTAGGI E CHE RIBADISCA NELLE SEDI INTERNAZIONALI LA NECESSITA' DI ARRIVARE A UNA RISOLUZIONE NEGOZIATA DEL CONFLITTO IN COLOMBIA.)
Caracas, 28 feb. (Adnkronos/Ign) -
Ingrid
Betancourt è "molto malata" e bisogna raddoppiare gli sforzi per arrivare
alla liberazione dell'ex candidata presidenziale colombiana da sei anni in mano
alle Farc. E' stato quello il primo appello lanciato dagli ex deputati
colombiani, Gloria Polanco, Luis Eladio Perez, Orlando Beltran e Jorge Eduardo
Gechem che sono stati liberati ieri nell'ambito della mediazione del presidente
venezuelano Hugo Chavez con le Forze Armate rivoluzionarie della Columbia.
Ed è stato proprio a
Chavez che
gli ex ostaggi, nel loro incontro con il presidente venezuelano, che hanno
espresso la profonda preoccupazione per la Betancourt. In risposta,
Chavez ha dichiarato di aver direttamente telefonato al capo delle Farc Manuel
Marulanda per chiederli, prima di tutto, di un luogo di prigionia "più vicino" e
quindi controllabile dallo stesso leader guerrigliero "mentre continuiamo ad
aprire il cammino verso la sua liberazione".
A definire
"molto difficile la situazione" della Betancourtè stato particolarmente
Perez che ha gravi problemi di salute: "non so come ho fatto a sopravvivere ad
un infarto, due coma diabetici, tutte le malattie possibili" ha detto
raccontando i suoi sei anni di "infame" prigionia.
Ancora più allarmante quanto riferisce un’altra rapita, Gloria Palanco:
''Ingrid
soffre di epatite b, è vicina alla fine''. I due ex ostaggi denunciano
anche il trattamento inflitto dalle Farc alla Betancourt: ''riversano la loro
rabbia su di lei, la trattano senza pietà. E' costantemente incatenata, sempre
circondata da persone che non le rendono certo la vita facile''.
Ahnche il presidente francese
Nicolas Sarkozy ha rinnovato l'appello perché rilascino la donna ''senza
ulteriori rinvii'' e si dice "pronto ad andarla a cercare". "E' una
questione di vita o di morte - ha detto Sarkozy, parlando in una conferenza
stampa a Johannesburg con il presidente sudafricano Thabo Mbeki - E' una
questione d'emergenza umanitaria".
''Andrò io
stesso alla frontiera tra Venezuela e Colombia per cercare la Betancourt
se questa è la condizione per il suo rilascio", ha detto il presidente
assicurando che "la Francia resterà mobilitata fino alla liberazione dell'ultimo
ostaggio. E nel caso della cittadina franco-colombiana, ha aggiunto "è in corso
una lotta contro il tempo in cui ciascuno si trova di fronte alle proprie
responsabilità, non si può più aspettare"
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