La Corte europea condanna l'Italia
Bruxelles 2 marzo 2009
L'Italia è stata condannata dalla Corte Europea per i diritti umani, causa il rimpatrio forzato di un cittadino tunisino, Essid Sami Ben Khemais, che nel suo paese è a rischio di tortura. Il Tunisino prima dell'espulsione risalente al 3 giugno 2008, era stato condannato nel 2002 a cinque anni di carcere per associazione a delinquere e nel 2006 ad un altro periodo di detenzione per aggressione. Secondo la Corte, l'Italia avrebbe violato gli art. 3 e 34 della Convenzione Europea sui Diritti Umani che stabiliscono, rispettivamente, il divieto di tortura e trattamenti inumani o degradanti e il diritto ad un rimedio giudiziario effettivo. All'accusa il governo italiano ha risposto di aver avuto "assicurazioni diplomatiche" dalla Tunisia per cui il cittadino non sarebbe stato torturato dopo il rimpatrio. Sulla base della situazione dei diritti umani in Tunisia, la Corte sostiene che le suddette assicurazioni non sono affidabili e che i rischi di maltrattamento e tortura non possono essere esclusi con certezza. All'uomo tunisino è quindi stato riconosciuto un risarcimento, da parte dell'Italia, di 10.000 euro per i danni morali e 5.000 euro per le spese sostenute.

 

FONTE: dirittisociali.org