"...Molte persone degli ambienti istituzionali proveranno a farla passare per pazza, molte persone attorno a lei continueranno a dirle che gli incidenti che le sono capitati sono coincidenze, e faranno finta di non capire la situazione in cui lei si trova, ma in realtà questi incidenti contengono un messaggio che arriva chiaro e forte a tutti coloro che si occupano di poteri occulti, ed è: attenzione, perché a occuparsi di queste cose si fa una brutta fine"
LETTERA APERTA A CLEMENTINA FORLEO DELL'AVV. PAOLO FRANCESCHETTI*
Riportiamo alcuni brani più significativi di una lettera aperta, scritta da Paolo Franceschetti, un avvocato e docente Universitario. La lettera per intero è visionabile su: http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=14651 OPPURE SU:
"......Ecco, vengo a noi, giudice. Mi
ha molto colpito quello che ha detto sulla morte dei suoi genitori. Perché le
erano arrivati già degli avvertimenti che ne preannunciavano la morte in estate,
ma quando morirono quel 25 agosto lei pensò ad una coincidenza. Ho letto
addirittura una sua intervista di qualche tempo fa, a Sabelli Fioretti se non
erro, in cui lei parlando del clima in cui viveva disse "pensi… arrivai persino
a pensare ad un sabotaggio…". In altre parole, nonostante tutto, fino a poco
tempo fa escludeva ancora che fosse un incidente provocato. Ultimamente però si
è accorta che non è così. Forse non fu un incidente, come non lo fu quello che
capitò a lei e suo marito, ma in cui vi salvaste.
L’altra cosa che mi ha colpito è quello che ha detto sul fatto che le sue
denunce relative a questi fatti non sono state prese in considerazione.
Anche io penso non sia un incidente. Sa perché? Perché ho letto sui giornali il
tipo di incidente.
Una mia collega di studio si occupa di cosiddetti poteri occulti. In una
settimana io e lei abbiamo subito tre incidenti da cui siamo scampati per un
pelo: una rottura dello sterzo, e due rotture del perno della ruota posteriore
(su due moto diverse). Le rotture dello sterzo e della ruota erano dirette a
questa mia collega, perché si trattava della sua moto che io avevo
malauguratamente preso in prestito. Dopo questi incidenti mi è venuto qualche
sospetto; mi sono informato meglio e sono diventato mio malgrado un "esperto" di
incidenti stradali.
In incidenti analoghi sono morti molti testimoni di Ustica: il maresciallo
Zummarelli, travolto da una moto; poi il colonnello Sandro Marcucci precipitato
col piper. Il colonnello Giorgio Teoldi, comandante dell'Aeroporto Militare di
Grosseto è morto in un incidente stradale di cui non sono riuscito a capire le
modalità. Giorgio Furetti, Sindaco di Grosseto, poco tempo dopo aver manifestato
l'intenzione di volere raccontare alcune cose ai giudici muore investito da un
motorino. E questi sono solo alcune delle morti di Ustica che sono molte di più.
In un incidente analogo – per fare un solo esempio diverso da Ustica - è
incappato il carabiniere Placanica, implicato nei fatti del G8: rottura
improvvisa dello sterzo in un rettilineo ma per fortuna l’auto non ha cozzato
contro ostacoli e si è salvato.
La storia d’Italia è disseminata di rotture accidentali dello sterzo, di auto
che escono di strada senza alcun motivo, come è capitato ai suoi genitori e come
– non faccio fatica a immaginarlo – sarà capitato anche a lei.
Si tratta di un modo assolutamente geniale per sabotare qualcuno. Si provoca
un’avaria; se la persona muore tanto meglio; se non muore, va bene lo stesso,
perché comunque è stata "avvertita". Inoltre, se la persona rimane in vita,
qualora andasse a raccontare la cosa nessun organo di polizia le crederà e
archivieranno la cosa come un incidente casuale. E se poi questa persona andrà
in giro a raccontare che le capitano incidenti e si tratta di un sabotaggio la
prenderanno per paranoica.
Che è infatti quanto succede al carabiniere Placanica, e a lei, a quanto pare. E
a me, ora che scrivo queste cose.
Lei lo sa che due testimoni, nel processo di Ustica, sono morti in volo durante
l’esibizione delle frecce tricolori a Ramstein in Germania? In quell’occasione
ci furono oltre 50 morti, forse 69 se non ricordo male. E lo sa che sempre nel
caso Ustica, ma anche in tanti altri casi simili, i testimoni che sono morti in
un incidente diverso da quello stradale si sono suicidati, e che normalmente lo
hanno fatto in due modi: buttandosi da un terrazzo, o impiccandosi? Nei casi in
cui si impiccano, guarda caso, lo fanno sempre toccando le ginocchia a terra
(nel gergo degli addetti ai lavori vengono chiamati "suicidi in ginocchio").
E se da Ustica ci rivolgiamo ad altre vicende troviamo generali dei carabinieri
che esplodono in volo con l’elicottero (Enrico Mino, nel 1977).
Il generale dei carabinieri Ciglieri che uscì di strada mentre procedeva a
velocità moderata su un rettilineo. E tanti altri. L’elenco sarebbe infinito,
senza contare l’elenco delle persone morte senza che nessuno abbia mai neanche
sospettato un incidente.
Se le persone disinformate, quelle distratte, possono pensare a coincidenze, in
realtà chiunque si occupi di queste cose in modo più approfondito, quando legge
di queste morti, capisce chiaramente che non si è trattato di un suicidio. E’ un
omicidio, e il suicidio è inscenato talmente male, che a chiunque ha occhi per
vedere arriva un messaggio chiaro e forte: state attenti, vi possiamo colpire in
ogni momento, e la faremo franca, e nessuno vi difenderà, perché nessuno vi
crederà.
Ora però una precisazione va fatta caro giudice. Perché lei è un magistrato, e
io sono un avvocato, e non possiamo basarci su sospetti, ma in genere vogliamo
prove. Se lei approfondirà il caso Ustica vedrà che lo stesso giudice Priore ha
escluso che si trattasse di incidenti provocati. Nel caso del maggiore Teodoldi,
ad esempio, il magistrato scrive che si è trattato di una banale invasione di
carreggiata, e non c’è alcun motivo per considerarlo un incidente provocato.
Il carabiniere Placanica dice che il suo incidente è assolutamente anomalo, ma
chi se ne è occupato non ci ha ravvisato nulla di strano… è uscito di strada,
punto e basta.
Anche l’incidente delle frecce tricolori è stato archiviato come un caso.
Bene. Siamo giuristi, dobbiamo attenerci ai fatti e alle prove: non ci sono
prove per dire che si tratti di incidenti, come io non ho prove per dire che gli
incidenti capitati alla mia collega sono stati provocati.
Allora delle due l’una. O dal punto di vista statistico occuparsi di poteri
occulti aumenta il rischio di incidenti, a causa di un singolare mistero della
vita che solo Dio potrebbe risolvere; oppure dobbiamo concludere che dietro a
questi fatti non c’è il caso ma la volontà umana.
Dopo un po’ questi incidenti diventano la norma. Quei pochi che sono
"nell’ambiente" e si occupano di queste cose, sono portati a considerare normali
certe vicende. Chi è estraneo a queste vicende invece le ignora e pensa si
tratti di fantascienza.
Qualche giorno fa, per coincidenza, ho parlato con il deputato Falco Accame (che
mi ha dato la sua autorizzazione a scrivere quanto sto per scrivere); ex
presidente della Commissione Difesa della Camera, si occupa da anni di queste
cose e parlammo, appunto, proprio di "incidenti". Anche lui mi ha confermato che
all’inizio era sbigottito. Non credeva fosse possibile. Pensava al caso. Alla
coincidenza. Riporto le sue parole: "All’inizio mi sembrava una cosa
fantascientifica. Solo dopo molto tempo ho capito che i misteriosi incidenti in
cui mi sono imbattuto nel mio lavoro specie nel campo dei servizi segreti e di
vicende connesse non erano casuali. Il più recente Mario Ferraro, ma poi penso
al gen. Mino, Rocca, Ciglieri, Anzà, Manes (Ferraro è stato trovato morto
impiccato al portasciugamani del suo bagno)".
E sa, caro giudice, quale è il paradosso? Che denunciando pubblicamente questi
fatti, paradossalmente si fa anche il loro gioco. Perché questi incidenti
nascondono un messaggio. Mi spiego. Molte persone degli ambienti istituzionali
proveranno a farla passare per pazza, molte persone attorno a lei continueranno
a dirle che gli incidenti che le sono capitati sono coincidenze, e faranno finta
di non capire la situazione in cui lei si trova, ma in realtà questi incidenti
contengono un messaggio che arriva chiaro e forte a tutti coloro che si occupano
di poteri occulti, ed è: attenzione, perché a occuparsi di queste cose si fa una
brutta fine.
PS. E lo sa giudice….? Anche il fatto che questo articolo, in forma di lettera, non sia stato pubblicato sulla rivista per cui originaramente era prevista è indicativo. Il giurista può parlare del diritto di erbatico, del danno esistenziale (categoria su cui esce una sentenza al mese da anni oramai); del contratto a favore di terzo avente ad oggetto formicai del Gabon, ma non di temi generali, come politica e magistratura. Questi non sono temi giuridici. E infatti i giuristi in genere non li conoscono e li ritengono, per usare le parole dell’onorevole Accame, fantascientifici.
*Paolo Franceschetti. Avvocato. Docente a contratto di diritto
civile all'università di Teramo (SSPPL). Direttore scientifico della rivista
Altalexmese. Codirettore della rivista "La pratica forense" edita da Maggioli;
Coordinatore della collana "L'esame da avvocato" edita da Maggioli. Curatore del
corso di preparazione all'esame da avvocato, Viterbo. Docente nei corsi
intensivi del CSA per l'esame da avvocato (Milano, Bologna). Autore dei testi:
Corso di diritto amministrativo (La tribuna, 2002); Corso di diritto penale (La
tribuna, 2003); Obbligazioni e responsabilità civile (Napoli, 1996); Il
contratto (Simone, 2003); Responsabilità civile (Simone, 2001); I singoli
contratti (Simone, 1998). Autore di articoli, note a sentenza, saggi.
www.comedonchisciotte.org
05.11.2007