Milano, 28 nov. (Apcom) - "La Forleo fa quello che in
Italia è avvenuto centinaia di volte, ma stavolta coinvolge politici di
sinistra e guarda caso viene sottoposta ad azione disciplinare. Quello che
sta accadendo è gravissimo e inaudito". E' l'opinione del capogruppo della
Lega al Senato ed ex ministro della giustizia Roberto Castelli, che ai
microfoni di Radio Padania commenta la vicenda che coinvolge il gip del
Tribunale di Milano.
"La dott.ssa Forleo fa quello che in Italia è successo
centinaia di volte, rende note delle intercettazioni con una sua tesi che
può essere giusta o meno. In questo caso però la Forleo tira in ballo
politici di sinistra come l'onorevole D'Alema e il senatore Latorre sulla
questione della scalata alle banche. Dunque il gip fa quello che è stato
fatto altre decine di volte per uomini politici e di affari vicini alla Casa
delle Libertà: quelle volte i magistrati sono sempre stati difesi a spada
tratta. Quando D'Alema si adonta di essere tirato in mezzo a questa vicenda
la Forleo viene subito messa sotto il tallone dell'azione disciplinare. E'
inquietante pensare che in questo triste Paese si possono fare atti
giudiziari se colpiscono uomini di destra, ma non se i politici sono di
sinistra perchè intervengono i magistrati a difendere il leader maximo. Sto
preparando un'interpellanza sul tema" ha detto Castelli.
"La mia è una valutazione personale, ma è indubbio che
se c'è partito o uomo politico non amico della dottoressa Forleo è la Lega e
l'ex ministro Castelli. Sono dunque al di sopra di ogni sospetto: io stesso
ho derogato al principio di non criticare sentenze quando la Forleo mandò
assolti dei terroristi sbagliando clamorosamente, tanto che la sentenza in
appello è stata smentita" ha detto il senatore della Lega.
"Il fatto che stavolta sia intervenuta la procura
generale - ha aggiunto il senatore leghista parlando dell'azione
disciplinare contro la Forleo - va segnalato all'opinione pubblica. Non
spero che se ne occupi il Parlamento perchè alla maggioranza questa vicenda
conviene, ma è triste per il Paese perchè nasce il sospetto che si
intervenga sempre per uomini di uno schieramento preciso. Sono interessato a
capire come reagiranno Di Pietro e l'Italia dei Valori sul tema, dato che
hanno sempre difeso l'azione dei magistrati. Bisogna ricordare che grazie a
queste intercettazioni è fallito un progetto di grande banca padana, che ora
guarda caso è finita in mano a banca di sinistra".
Castelli si è anche soffermato sul ruolo dei
magistrati in Italia: "Il magistrato non è una persona come tutte le altre,
ha il potere immenso di mettere in galera la gente, gode di guarentigie
costituzionali che nessuno nel Paese non ha. La magistratura ormai indirizza
tutta la vita del Paese, altro che la casta dei politici".
Per Castelli non c'è un parallelo con in caso De
Magistris, che colpisce anche a destra. "Non intervengo nella questione, mi
limito a osservare che l'azione disciplinare in questo caso parte dal
ministro Mastella, che secondo me ha fatto un errore clamoroso di
responsabilità politica. De Magistris non colpisce politici di sinistra e
infatti non mi pare siano partite azioni disciplinari della magistratura nei
suoi confronti".