FORLEO: DI PIETRO, AMARO IN BOCCA PER DECISIONE CASSAZIONE

(AGI) - Roma, 28 nov. - “Nulla da eccepire sul piano formale alla decisione del Procuratore generale della Corte di Cassazione di mettere sotto indagine disciplinare il giudice di Milano Clementina Forleo, pubblico ministero nell’indagine Unipol-Bnl. Tutto formalmente corretto e tutto come da copione. Resta, pero’, l’amaro in bocca nel constatare ancora una volta che a farne le spese e’ sempre, e solo, chi tenta di fare il proprio dovere, senza aver ‘un occhio di riguardo’ e timore riverenziale per alcuno”. Lo scrive sul suo blog il leader di Idv, Antonio Di Pietro, che aggiunge: “Allora, in questi rari casi, accade che un folto numero di personalita’, organi ed istituzioni si muovano all’unisono per spulciare, tagliuzzare ogni frase detta e scritta, analizzare con la lente d’ingrandimento ogni comportamento alla ricerca della pagliuzza, del cavillo per muovere una critica nei confronti di chi, alla fine, deve risultare incapace ed inaffidabile”.
Secondo il ministro delle Infrastrutture “il punto di arrivo, indipendentemente dalla reale volonta’ di chi, anche in buona fede, si attiva in quest’opera di demolizione personale, e’ altrettanto scontato: per logica conseguenza e per proprieta’ transitiva, tutto cio’ che fa o ha fatto quel giudice coraggioso (e percio’ contestato) e’ poco credibile e quindi va archiviato. Non tutti i mali vengono per nuocere. Al giudice Forleo, come al pm De Magistris, rimane ancora la possibilita’ di far sentire alta la voce nelle sedi istituzionali (a cominciare dal CSM) e difendere il proprio operato. L’obiettivo e’ riaffermare il diritto-dovere che ogni giudice ha di motivare i propri provvedimenti secondo coscienza e libera convinzione, e non in base alle convenienze o alle persone coinvolte. Per intenderci, se si spulciassero migliaia di provvedimenti giudiziari riguardanti cittadini comuni, troveremmo un’infinita’ di espressioni o affermazioni usate dai giudici su cui si potrebbero sollevare le medesime critiche mosse al caso Forleo”.
Di Pietro conclude: “A nessuno, nel caso di cittadini comuni, verrebbe in mente di mettere sotto accusa i giudici per le espressioni utilizzate nel motivare i loro provvedimenti. Invece, in questo caso, come in ogni altro caso riguardante il Palazzo e la casta, si sono mossi i piu’ alti poteri dello Stato ( a cominciare dal Parlamento). L’attenzione, con la complicita’ dei media, e’ stata astutamente distolta dall’oggetto delle indagini, la colpa di tutti gli intrecci emersi dalle intercettazioni e’ del giudice che le voleva leggere e valutare, non dei furbetti del quartierino che cercavano sponsor e protezione per le loro scalate finanziarie”. (AGI)
Cav

UNIPOL/ SALVI: FORLEO DOPO DE MAGISTRIS, STOP CHI TOCCA SANTUARI

Modo surrettizio di colpire autonomia magistratura

postato 18 ore fa da APCOM

Roma, 28 nov. (Apcom) - "Può darsi che abbiano sbagliato qualcosa, ma è difficile sfuggire all'impressione che se un magistrato si avvicina ai santuari del potere deve essere bloccato". Il presidente dei senatori di Sinistra democratica, Cesare Salvi, commenta così la notizia dell'azione disciplinare avviata contro il gip di Milano Clementina Forleo, richiamando le analogie con il caso del pm di Catanzaro Luigi de Magistris.

"Intanto - aggiunge - non si hanno più notizie delle indagini avocate a De Magistris né dell'ipotesi, naturalmente tutta da verificare, concernente il ruolo di esponenti politici nelle vicenda bancarie dei mesi scorsi".

"L'autonomia della magistratura è un valore fondamentale della nostra Costituzione, purtroppo, come queste vicende dimostrano, c'è anche - conclude Salvi - un modo surrettizio di colpirla".

FORLEO/ CASTELLI: SINISTRA COINVOLTA, PARTE AZIONE DISCIPLINARE

Il senatore della Lega: "Vicenda inaudita, preparo interpellanza"

postato 12 ore fa da APCOM

Milano, 28 nov. (Apcom) - "La Forleo fa quello che in Italia è avvenuto centinaia di volte, ma stavolta coinvolge politici di sinistra e guarda caso viene sottoposta ad azione disciplinare. Quello che sta accadendo è gravissimo e inaudito". E' l'opinione del capogruppo della Lega al Senato ed ex ministro della giustizia Roberto Castelli, che ai microfoni di Radio Padania commenta la vicenda che coinvolge il gip del Tribunale di Milano.

"La dott.ssa Forleo fa quello che in Italia è successo centinaia di volte, rende note delle intercettazioni con una sua tesi che può essere giusta o meno. In questo caso però la Forleo tira in ballo politici di sinistra come l'onorevole D'Alema e il senatore Latorre sulla questione della scalata alle banche. Dunque il gip fa quello che è stato fatto altre decine di volte per uomini politici e di affari vicini alla Casa delle Libertà: quelle volte i magistrati sono sempre stati difesi a spada tratta. Quando D'Alema si adonta di essere tirato in mezzo a questa vicenda la Forleo viene subito messa sotto il tallone dell'azione disciplinare. E' inquietante pensare che in questo triste Paese si possono fare atti giudiziari se colpiscono uomini di destra, ma non se i politici sono di sinistra perchè intervengono i magistrati a difendere il leader maximo. Sto preparando un'interpellanza sul tema" ha detto Castelli.

"La mia è una valutazione personale, ma è indubbio che se c'è partito o uomo politico non amico della dottoressa Forleo è la Lega e l'ex ministro Castelli. Sono dunque al di sopra di ogni sospetto: io stesso ho derogato al principio di non criticare sentenze quando la Forleo mandò assolti dei terroristi sbagliando clamorosamente, tanto che la sentenza in appello è stata smentita" ha detto il senatore della Lega.

"Il fatto che stavolta sia intervenuta la procura generale - ha aggiunto il senatore leghista parlando dell'azione disciplinare contro la Forleo - va segnalato all'opinione pubblica. Non spero che se ne occupi il Parlamento perchè alla maggioranza questa vicenda conviene, ma è triste per il Paese perchè nasce il sospetto che si intervenga sempre per uomini di uno schieramento preciso. Sono interessato a capire come reagiranno Di Pietro e l'Italia dei Valori sul tema, dato che hanno sempre difeso l'azione dei magistrati. Bisogna ricordare che grazie a queste intercettazioni è fallito un progetto di grande banca padana, che ora guarda caso è finita in mano a banca di sinistra".

Castelli si è anche soffermato sul ruolo dei magistrati in Italia: "Il magistrato non è una persona come tutte le altre, ha il potere immenso di mettere in galera la gente, gode di guarentigie costituzionali che nessuno nel Paese non ha. La magistratura ormai indirizza tutta la vita del Paese, altro che la casta dei politici".

Per Castelli non c'è un parallelo con in caso De Magistris, che colpisce anche a destra. "Non intervengo nella questione, mi limito a osservare che l'azione disciplinare in questo caso parte dal ministro Mastella, che secondo me ha fatto un errore clamoroso di responsabilità politica. De Magistris non colpisce politici di sinistra e infatti non mi pare siano partite azioni disciplinari della magistratura nei suoi confronti".

 

 

 

 

 

 

 

 

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