(AGI) - Roma, 19 nov. - La Giornata mondiale dell’Infanzia non sia una “vuota celebrazione” ma un’assunzione di “nuovi impegni per la creazione di una cultura che sappia dare risposte ai problemi basandosi sui diritti”. E’ l’appello lanciato dal presidente di Unicef Italia, Antonio Sclavi, alla vigilia delle celebrazioni per il diciottesimo anniversario della Convenzione sui diritti dell’infanzia, il 20 novembre.
Sclavi ha richiamato l’attenzione sui quattro “principi fondanti” della convenzione: il diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo (fisico, mentale, spirituale, psicologico e sociale); il principio del superiore interesse del bambino e dell’adolescente; il principio dell’ascolto; il principio di non discriminazione.
“Per chi come noi si occupa di
diritti umani”, ha dichiarato, “e’ fondamentale ribadire con forza che
’sicurezza’ non significa soltanto ‘pubblica sicurezza’, ma misure che
garantiscano diritti come l’istruzione, la salute, l’accesso ai servizi
sociali”. Secondo il presidente del Fondo mondiale per l’Infanzia, la
Convenzione va considerata come uno “strumento di lavoro” con cui “trovare
risposte fondate sui diritti umani alle questioni vecchie e nuove di bambini e
adolescenti migranti, lavoratori, sfruttati, analfabeti, vittime di conflitti
e abusi”.
Riguardo all’Italia, Sclavi ha sottolineato che “molto manca ancora da fare, soprattutto sul terreno del necessario e indispensabile cambiamento culturale, dell’assunzione di precise responsabilita’ da parte di genitori, insegnanti, avvocati, magistrati, sindaci, giornalisti, politici, e operatori dei servizi sociali”.
Una cultura dei diritti dei
bambini e degli adolescenti “merita un impegno comune e condiviso”. Per
questo, “e’ necessario riconoscere e attribuire ai ragazzi un ruolo da
protagonisti nel procedimento di sensibilizzazione delle coscienze e di
mutamento del costume”. E “fondamentale” per l’avverarsi di questa condizione
e’ la loro istruzione, “perche’ possano conoscere gli strumenti a loro
disposizione e divenire pienamente consapevoli non solo dei doveri, ma anche
dei diritti e quindi poterli esercitare e rivendicare, nel caso venissero
violati”. (AGI)
Gav