Il welfare non è un lusso: a Napoli si !!!
Carissimi, il mio nome è Francesco Uccello e sono
socio di una cooperativa sociale che lavora a Napoli e si occupa di minori. Vi
scrivo per segnalare un episodio davvero increscioso accaduto oggi 21 Novembre
2007 a Napoli. Stamattina abbiamo partecipato alla manifestazione per
rivendicare, ancora una volta, i nostri diritti: pianificazione e
organizzazione reale delle
politiche sociali, continuità dei progetti, certezze nei tempi e nelle
modalità di pagamento. Il comune di Napoli ha dei ritardi nei pagamenti che
risalgono anche a più di un anno e le strutture residenziali sono in ginocchio
in quanto non riescono a provvedere più all’ordinario.
In passato il comune si è reso disponibile a fare da garante per le
anticipazioni che avremmo chiesto a banca Etica (accollandoci, tra l’altro,
gli interessi passivi), ma continuano i disservizi, i ritardi e soprattutto
non tutte le cooperative riescono a far fronte al pagamento di tali oneri.
Il cappio con cui l’amministrazione pubblica ci tiene è la passione con cui
svolgiamo le nostre attività, ma soprattutto il fatto che difficilmente
interromperemo i servizi che si rivolgono alla fasce deboli (Minori, anziani,
disabili, etc) di cui ci prendiamo CURA.
La stessa cura che è stata offerta a noi quando abbiamo bloccato la strada nei
pressi del Castel dell’Ovo in seguito ad un rifiuto ad essere ricevuti in
Regione Campania (altro ente coinvolto nelle richieste di cui sopra). Il
corteo formato da donne, disabili, educatori e cooperatori ha prima mediato
con le forze dell’ordine lasciando una corsia per far passare le auto, ma
dopodiché il solito ispettore di turno ha dato ordine che sgombrassimo e così
i poveri “celerini” (in assetto antisommossa) hanno caricato il corteo
spingendo e creando disagi, spavento e rabbia. Per ottenere ciò che ci spetta,
per portare avanti le nostre famiglie, per sostenere chi sta peggio di noi,
per lavorare che cosa siamo costretti a fare? Quale democrazia se non si può
bloccare neanche un po’ di traffico per sensibilizzare le persone; le stesse
persone che magari hanno un figlio, un anziano, un disabile presso le nostre
strutture e che tutti i giorni vengono
accolti da professionisti specializzati che hanno studiato tanto e che
sognavano uno stato di diritto.
Grazie a quanti vorranno socializzare questa notizia o esprimere un commento
Francesco Uccello
--- In listaetica@yahoogroups.com, "onadroig\@...\.it"
<onadroig@...> ha scritto:
Ciao Francesco, mi chiamo Rita e sono di Napoli. Sono vari anni che lavoro nel
sociale e oggi giorno diventa sempre più difficile portare avanti il proprio
lavoro in un contesto come il nostro. Spero almeno che le promesse fatte dal
nostro sindaco in occasione della manifestazione porteranno a qualcosa di
concreto.
--- In listaetica@yahoogroups.com, "eulab@..."
<eulab@...> ha scritto:
se lo Stato non ci soddisfa, se lo Stato/Padrone sta da una parte ed i
Cittadini/Sudditi dall'altra, non perdiamo altro tempo e realizziamo
uno Stato che sia tutt'uno col Cittadino: http://equo-impiego-pubblico-a-rotazione.hyperlinker.org/
esiste ancor oggi una duplice, inamovibile, Casta Statale composta dai Politici
e dai Pubblici Dipendenti a Vita se davvero desideriamo trasformare questa massa
confusa di persone che è ancor oggi la nostra società in una vera, degna, bella
comunità abroghiamo l'impiego pubblico a vita e distribuiamolo a rotazione tra
tutti i cittadini che volessero svolgerlo ed avessero i requisiti necessari
i migliori saluti, danilo d'antonio
ALTRE NOTIZIE DALLA PENISOLA
Cooperative sociali senza fondi da
mesi
lunedì 19 novembre 2007
Scendono per strada gli operatori delle cooperative
sociali, ed insieme a loro anche i minori a rischio affidati alle case famiglia.
Da luglio non percepiscono infatti la retta destinata al sostentamento dei
ragazzi affidati da parte del Comune di Taranto, un particolare che mette
ulteriormente alla gogna un settore che vive gravi difficoltà da oltre un anno.
Questa mattina sit-in e con¬ferenza stampa sotto Palazzo di Città per denunciare
“l’assoluta indifferenza da parte della classe politica tarantina e regionale
alle esigenze di una fascia sociale che al contrario avrebbe più bisogno di
attenzioni”. «Purtroppo abbiamo constatato nel Comune di Taranto l’assoluta
mancanza di una strategia delle politiche sociali - commenta amaramente Carlo
Martello, presidente di Confcooperative - una carenza avallata anche
dall’assurdo comportamento della Regione Puglia, che entro l’agosto scorso
avrebbe dovuto rideter¬minare, per tutto il territorio pugliese, la retta per i
mantenimento di ciascun minore, e che invece non l’ha fatto. Se da un lato
consideriamo il mancato pagamento da parte del Comune di Taranto, dall’altro
dobbiamo anche tenere presente che la somma di 50 euro al giorno per ciascun
minore ospitato permanentemente all’interno delle case famiglia è assolutamente
inadeguata a soddisfare tutte le necessità dei ragazzi ed a garantire le
retribuzioni contrattuali agli operatori». Sono 200 i minori a rischio ospitati
nelle case famiglia, e 500 gli operatori (includendo anche quelli dell’indotto)
che vi gravitano attorno. L’attività delle cooperative sociali nel recupero di
ragazzi provenienti da famiglie disastrate è fondamentale per strappare queste
nuove generazioni dalla morsa della criminalità. «Ci scandalizziamo quando ci
troviamo di fronte a notizie di cronaca che parlano di una gioventù che delinque
- afferma l’avvocato Antonio Bongiovanni - ma cosa fanno effettivamente le
istituzioni per prevenire questa eventualità, per eliminare con il bisturi le
devianze giovanili e le situazioni a rischio? I politici tarantini sono davvero
poco attenti a questa proble¬matica. Abbiamo interessato tutte le istituzioni
coinvolte alla situazione di crisi che stiamo vivendo, dal sindaco all’assessore
ai Servizi Sociali, dalla Commissione Servizi, con cui abbiamo avuto un incontro
di due ore, al presidente del Tribunale dei Minori. Quest’ultimo, in
particolare, deve avere la maggior responsabilità nella risoluzione di questo
problema, perché i minori a rischio sono sua competenza. Ma deve essere
interessato alla vicenda anche il Prefetto, perché non si possono ascoltare le
proteste di pochi gruppi di lavoratori. Non può essere ascoltato solo chi sbatte
i pugni sul tavolo, questo sappiamo farlo anche noi. Viviamo un’emergenza
sociale e le istituzioni non possono continuare a fare promesse ed allo stesso
tempo tirarsi indietro, senza arrivare mai ad una vera soluzione del problema».
Oltre alla programmazione, al pagamento delle rette del 2007 ed all’aumento
delle rette stesse, le cooperative attendono la definizione della procedura
semplificata per il pagamento dei crediti al 31 dicembre 2006, che ammontano a
un milione ed 800 mila euro. ANGELA TODARO
http://www.tarantosera.com/DettaglioNews.asp?idN=582
Inserito il 23 novembre 2007 alle 11:40:00 da
LucaAllegra.
IT - CATANIA NOTIZIE
L'assessore al Bilancio Gaetano Tafuri paventa una possibile soluzione dei
problemi dei lavoratori
Lo svincolo dei fondi delle leggi 328 e 285 consentirebbe al comune di Catania
di reperire una parte del denaro che servirà a pagare due delle sette menisilità
spettanti ai lavoratori delle cooperative socio assistenziali. Ad annunciarlo
l'assessore al bilancio Gaetano Tafuri che smentisce la voce che vorrebbe a
rischio stipendi e tredicesime dei dipendenti comunali. Tafuri ha anche
effettuato una stima del deficit: secondo l'esponente della giunta Scapagnini
esso ammonterebbe a 220 milioni di euro. Corrado Tabbita Siena segretario Cgil
funzione pubblica ha spiegato però di non avere ricevuto alcuna comunicazione
ufficiale relativamente alla situazione dei lavoratori socio assistenzaiali
confermando quindi le agitazioni in agenda