(SEGUE IL COMMENTO DI LUIGI MARINELLI - RdB E IL TESTO DEL VERBALE DI ACCORDO )
Dopo un lungo negoziato, è stato siglato il 30 luglio scorso il verbale di accordo per il rinnovo del Ccnl del settore socio - sanitario - assistenziale - educativo e di inserimento lavorativo tra Federsolidarietà - Confcooperative (nella foto la presidente Vilma Mazzocco), Legacoopsociali e Agci Solidarietà e le quattro organizzazioni sindacali che hanno partecipato alla trattativa (Fp-Cgil, Fps-Cisl, Fisascat-Cisl e Uil-Fpl). Il contratto collettivo arriva a 31 mesi dalla scadenza e interessa oltre 180mila lavoratori in Italia. Ma vediamo nel dettaglio alcuni dei punti più rilevanti dell’accordo.
- il riconoscimento degli arretrati contrattuali entro
dicembre 2008 in due tranche di pari importo da riconoscere con le mensilità di
settembre e ottobre 2008;
- il pagamento immediato di un importo forfetario da erogare con la retribuzione
relativa alla mensilità di agosto 2008. Tale importo forfetario è da riferirsi
all’anno 2006-2007 ed risulterà pari ad € 200 per 4° livello, al lordo dell’IVC
complessivamente pagata dalla cooperativa. L’importo da erogare dovrà comunque
essere debitamente riproporzionato all’attività lavorativa effettivamente
prestata nel periodo compreso fra il 1° gennaio 2006 e il 31 dicembre 2007;
- l’introduzione, dal 1° gennaio 2009, di un nuovo modello di inquadramento del
personale dipendente che prevede sei aeree professionali, oltre a nuovi livelli
retributivi;
- dal 1° dicembre 2009 il diritto ad ottenere una maggiorazione oraria pari al
15% dei minimi contrattuali conglobati per coloro che svolgono attività
lavorativa la domenica e durante i giorni festivi.;
- impegno delle parti ad avviare un confronto in materia di apprendistato
professionalizzante, per definire soluzioni contrattuali e rendere esigibile
tale strumento.
Per quanto attiene il nuovo inquadramento del personale, a partire dal 1°
gennaio 2009, la classificazione è suddivisa nelle seguenti aree:
- Area/categoria A in cui deve essere inquadrato chi svolge all’interno della
cooperativa sociale lavoro ritenuto generico (ex 1° livello ed ex 2° livello);
- Area/categoria B dove deve essere inquadrato il lavoratore che svolge
lavoro qualificato oltre a chi svolge attività riferita ai servizi generici alla
persona in ambito socio assistenziale (ex 3° livello);
- Area /categoria C che prevede l’inquadramento di persone che svolgono
lavoro specializzato, oltre a chi svolge servizi qualificati alla persona in
ambito socio assistenziale e socio sanitario (ex 4° livello, l’operatore socio
sanitario che opera effettivamente in strutture socio sanitarie, ed ex 5°
livello);
- Area /categoria D in cui devono essere inquadrati coloro che svolgono
lavoro specializzato, professioni sanitarie e servizi socio educativi ( ex 5°
livello, ex 6° livello, ex 7° livello ovvero l’educatrice/ore professionale
coordinatrice / ore);
- Area / categoria E dove vanno inquadrati coloro che svolgono professioni di
tipo specialistico, oltre ad attività di coordinamento ( ex 7° livello ovvero il
capo ufficio, coordinatrice/ore di unità operativa e/o servizi semplici, l’ex 8°
livello);
- Area / categoria F dove devono essere inquadrati coloro che svolgono
attività di direzione (ex 9° livello ed ex 10° livello).
Entro il 30 giugno 2009 le parti firmatarie del contratto dovranno effettuare la
verifica sui seguenti punti:
- andamento del settore e prospettive, con particolare riferimento ai
rapporti di committenza ed all’effettivo recepimento delle nuove tabelle
ministeriali;
- riscontro sulle conseguenze relative all’entrata in vigore del nuovo
sistema introdotto per l’inquadramento del personale;
- eventuali esigenze e criticità specifiche riguardanti le professionalità
previste dall’articolo 77 del contratto;
- dinamica relativa alla situazione inflazionistica.
IL COMMENTO DI LUIGI MARINELLI (RdbCUB)
L'aumento concesso è inferiore all'inflazione e i dirigenti si sono riservati tutto un altro trattamento: ecco le accuse di Luigi Marinelli
La ricchezza del Terzo settore è la miseria dei suoi
lavoratori. Così RdB-rappresentanze sindacali di base critica l’accordo concluso
ieri sul CCNL delle cooperative sociali.
«Mantenere al limite della sopravvivenza le lavoratrici e lavoratori delle
cooperative sociali è una ignobile forma di “risparmio” della spesa pubblica che
si realizza grazie a un drammatico teatrino tra enti pubblici, sindacati
collaborazionisti e cooperative», dice un comunicato. Per rompere quello che
definisce il “teatrino del mercato sociale”, RdB convoca una assemblea nazionale
a Roma per il 19 settmbre e uno sciopero nazionale per il 17 ottobre.
Ecco le critiche mosse al contratto firmato ieri.
Meno dell’inflazione
«Per evitare illusioni ottiche sulle 130 euro di aumento, sbandierati da
CGIL-CISL-UIL come una “giusta risposta al problema salariale dei lavoratori del
settore”, facciamo un esempio pratico, calcolato questa volta sul 6° livello,
che era stato preso come riferimento nella piattaforma unitaria di CGIL-CISL-UIL:
nella piattaforma sindacale si richiedevano 170 euro a coprire solo fino al
2007, mentre si è firmato per un aumento che parte da gennaio 2008 di 67.74 euro
(differenza 102.26 euro in meno) e arriva a dicembre 2009 con un aumento di
145.41 (differenza di 24.56 euro in meno). In quattro anni non si ottiene quello
che era stato richiesto solo per coprire i primi due anni (2006-2007), e i
sindacati CGIL-CISL-UIL non avevano “chiesto il doppio per ottenere la metà” ma
avevano chiesto l’adeguamento salariale secondo i criteri previsti dagli accordi
interconfederali sui rinnovi dei CCNL, e lo ribadiamo che per noi già la
richiesta di 170 euro era già al di sotto dell’inflazione reale. Oggi
l’inflazione rilevata dall’ISTAT è al 3,8% (e già questa è una percentuale,
anche se ufficiale, molto lontana dalla reale inflazione del potere di acquisto
dei salari) mentre il contratto nazionale è stato firmato dichiarando una
inflazione di riferimento del 2,8% per il 2008 e del 3,3% per il 2009. Quindi
questi aumenti con una inflazione al 3,8% annuo significano una perdita
salariale ulteriore e netta passata e futura piuttosto che un reale aumento
delle attuali retribuzioni», spiega Luigi Marinelli, portavoce
Rdb/Cub.
Trattamento diverso per i dirigenti
«Il giorno prima, cooperative e sindacati CGIL-CISL-UIL hanno firmato il rinnovo
del contratto nazionale dei dirigenti delle cooperative: l’aumento è di 650 euro
e per gli arretrati hanno concordato una una tantum di 1.300 euro, un esempio
davvero illuminante dello spirito cooperativistico. Mantenere al limite della
sopravvivenza le lavoratrici e lavoratori delle cooperative sociali è una
ignobile forma di “risparmio” della spesa pubblica che si realizza grazie ad un
drammatico teatrino tra governi, enti pubblici, sindacati collaborazionisti e
cooperative (basti pensare al semplice fatto che CGIL-CISL-UIL hanno richiesto
l’apertura della trattativa di rinnovo del contratto con 19 mesi di ritardo)»,
conclude Marinelli. Fonte: Vita.it
►VERBALE DI ACCORDO SUL CCNL DELLE COOPERATIVE SOCIALI 2006-2009