IL COMUNE DI ROMA E´ IL PIU´ GRANDE DATORE DI LAVORO PRECARIO D'ITALIA

SONO MIGLIAIA, INFATTI, LE LAVORATRICI ED I LAVORATORI DEI SERVIZI COMUNALI COSTRETTI DA ANNI A VIVERE SOTTO IL RICATTO DELLE COOPERATIVE E DELLE ALTRE AZIENDE PRIVATE CUI IL COMUNE APPALTA SERVIZI ESSENZIALI, COME L'ASSISTENZA AGLI ANZIANI E AI DISABILI O LE MENSE SCOLASTICHE.
LA POLITICA DI PRIVATIZZAZIONE DEI SERVIZI NON HA CONOSCIUTO DIFFERENZE NEI PASSAGGI DALLE GIUNTE DEL VECCHIO PENTAPARTITO A QUELLE DI RUTELLI E VELTRONI, FINO A QUELLA DI ALEMANNO PRODUCENDO LAVORO PRECARIO, SOTTOPAGATO E SENZA DIRITTI, OLTRE A SERVIZI INEFFICIENTI.

 

Il caso più eclatante è quello degli A.E.C. (Assistenti Educativi Culturali), gli operatori che lavorano nelle scuole con i bambini in condizioni disagiate: dal 1999, infatti, anziché assumere, il Comune ha esternalizzato il servizio verso associazioni e cooperative, con il risultato che ad un numero sempre più ridotto di operatori alle dirette dipendenze del Comune stesso si affianca un numero sempre maggiore di lavoratori che svolgono le stesse mansioni, ma con stipendi più bassi e spesso senza nemmeno un contratto di lavoro.

Nella stessa condizione si trovano i lavoratori dell'assistenza domiciliare, delle case di riposo, dei centri diurni, fino a quelli dei canili municipali.
8 anni fa, oltre 7.000 cittadini hanno sottoscritto una delibera di iniziativa popolare per imporre, almeno, il rispetto dei contratti nazionali da parte di tutte le aziende e cooperative che lavorano per conto del Comune di Roma, delibera poi approvata all'unanimità dal Consiglio Comunale.

A tutt'oggi, però, quella delibera è rimasta inapplicata, perché non sono mai stati effettuati i controlli previsti ed associazioni e cooperative hanno continuato - e continuano - a far lavorare migliaia di persone con contratti atipici o addirittura in nero, nel silenzio e con la complicità delle forze politiche di destra, centro e sinistra.
Per questi motivi, i lavoratori dei servizi comunali, i sindacati di base, l'associazione Amici di Beppe Grillo ed altri organismi hanno promosso una nuova delibera di iniziativa popolare che ponga fine una volta per tutte a quel regime delle cooperative che, lucrando sulla privatizzazione dei servizi pubblici, ha prodotto solo precariato e disservizi.

Una delibera di iniziativa popolare per l'assunzione della gestione dei servizi da parte del Comune, in prima persona, applicando gli strumenti previsti dal D.L. n. 267 del 2000, la legge che regola il funzionamento degli Enti Locali.

I promotori fanno dunque appello a tutti i cittadini, al mondo dell'associazionismo, alle forze politiche e sindacali affinché sostengano questa iniziativa, firmando la delibera di iniziativa popolare e mobilitandosi perché il Consiglio Comunale la approvi, rendendo finalmente giustizia alle migliaia di persone che lavorano in condizioni impossibili ed all'intera città di Roma, che non merita servizi pubblici tanto precari e inefficienti.

DI SEGUITO, IL TESTO DELLA DELIBERA DI INIZIATIVA POPOLARE DEPOSITATO IL 30/9/2008, PER IL QUALE DOVRANNO ESSERE RACCOLTE ALMENO 5000 FIRME VALIDE ENTRO 90 GIORNI.
IL CONSIGLIO COMUNALE DELIBERA DI FORMULARE I SEGUENTI INDIRIZZI PER LA GESTIONE DEI SERVIZI SOCIO ASSISTENZIALI ED EDUCATIVI, IL SERVIZIO DI REFEZIONE SCOLASTICA E LA GESTIONE DEI CANILI.

Art.1 - I servizi socio assistenziali ed educativi - fra i quali l'assistenza domiciliare agli anziani ed ai disabili, il sostegno ai minori in famiglia, la gestione delle case famiglia e dei centri diurni, la gestione della case di riposo, il servizio di scolarizzazione dei minori rom - vengono affidati ad un'apposita Istituzione, come da artt. 113 e 114 del Dlgs 267/2000. Il personale viene attinto da quello attualmente operante o che abbia operato in precedenza in regime di convenzione, previa istituzione di apposite graduatorie, relative ad ogni servizio, basate sull'anzianità di servizio prestato presso gli organismi convenzionati, anche in epoche ed organismi diversi.
Art.2 - Il servizio di assistenza educativa e culturale (A.E.C.), detto anche di integrazione scolastica, viene gestito direttamente dal Comune di Roma, con proprio personale, attinto da quello attualmente operante o che abbia operato in precedenza in regime di convenzione, previa istituzione di apposite graduatorie municipali basate sull'anzianità di servizio prestato presso gli organismi convenzionati a partire dall'anno 1999, sulla base dei periodi di servizio attestati dalle U.O. competenti per ogni Municipio e prestati anche in epoche ed organismi diversi.
Art.3 - Il servizio di refezione scolastica viene gestito a mezzo di apposita azienda speciale, come da artt. 113 e 114 del Dlgs 267/2000. Il personale viene attinto da quello attualmente operante, o che abbia operato in precedenza, previa istituzione di apposite graduatorie, basate sull'anzianità di servizio prestato presso le aziende che hanno operato ed operano nel servizio stesso. La stessa azienda speciale assumerà la gestione diretta dei canili municipali, assumendo tutto il personale attualmente operante o che abbia operato in passato, previa istituzione di apposita graduatoria basata sull'anzianità di servizio prestato presso gli organismi convenzionati, anche in epoche ed organismi diversi.
Art.4 - Per quanto riguarda tutti i progetti e i servizi non compresi nella presente Deliberazione, si applica quanto disposto dalla Deliberazione n. 135/2000 e dal Regolamento attuativo Delibera C.C. 259 del 2005.
Art.5 -  Entro 3 mesi dall'approvazione della Deliberazione, il Consiglio Comunale approverà il Regolamento attuativo.

Comitato Promotore della Delibera di Iniziativa Popolare sui servizi del Comune di Roma:
Confederazione Unitaria di Base - Federazione delle Rappresentanze di Base; ReteComune; Unione Sindacale Italiana/AIT - Usicons - Lista Civica e Associazione Amici Beppe Grillo; Circolo Comunista Stefano Chiarini; Circolo Lavoro di Sinistra Critica; Andrea Alzetta (Consigliere Comunale Sinistra Arcobaleno); Claudio Ortale (Consigliere del Municipio XIX della Sinistra Arcobaleno)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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