BOCCIATO DAL TAR DEL LAZIO
IL LIBRETTO CASA DEL COMUNE DI ROMA

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Il Tar del Lazio – su ricorso della Confedilizia (e a seguito di un giudizio nel quale era intervenuta anche l’associazione di liberi amministratori condominiali Alac) – ha bocciato con una sua sentenza il libretto casa istituito dal Comune di Roma. Pochi giorni fa con analoga decisione lo stesso Tribunale, ma con altri magistrati, aveva bocciato il libretto casa del Comune di Civitavecchia.

            Nella sentenza (che è immediatamente esecutiva e produce quindi da subito l’effetto di far cessare ogni obbligo imposto dal Comune in materia), il Tar afferma che il contenuto del fascicolo non può legittimamente essere il duplicato dei dati già acquisiti o esistenti presso la Pubblica Amministrazione e che sono richiesti solo perché essa non è in grado di ordinarli e valutarli correttamente. Inoltre, secondo il Tribunale è illegittima l’imposizione di oneri complessi e di peso eccessivo, per tutti i tipi di edifici e senza una minima discriminazione tra loro. Infine, afferma ancora il Tar, la legge non ammette interventi ed opere generalizzate sugli edifici di qualunque genere, età e condizione; con la conseguenza che gli accertamenti, al fine d’evitare oneri eccessivi e senza riguardo al loro peso sulle condizioni economiche dei proprietari, devono esser suggeriti solo in caso d’evidente, indifferibile ed inevitabile necessità, se del caso con graduazione dei rimedi da realizzare.

Il Presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, ha dichiarato: “La decisione del Tar fa seguito alla decisione della Corte Costituzionale che aveva bocciato la legge regionale campana per l’istituzione del libretto casa e a numerosi pronunciamenti, anche del Consiglio di Stato, nello stesso senso. La valenza dell’importante sentenza di questi giorni è quindi nazionale e dovrebbe finalmente convincere in via definitiva amministratori regionali e amministratori comunali a non procedere ulteriormente in inutili tentativi di istituzione dei libretti (che la nostra Organizzazione, in difesa della proprietà, comunque tutti impugnerebbe, come finora ha fatto) con il pretesto della sicurezza ma in realtà per compiacere professionisti senza lavoro e costruttori senza committenti”.