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Forleo: Imposimato mi parlo' di debito morale del pg della Cassazione

» 2007-12-18 21:04 ROMA -Il Gip di Milano Clementina Forleo, nella sua udizione, oggi al Csm, ha confermato che l'ex magistrato Ferdinando Imposimato le parlò di pressioni sul procuratore generale della Cassazione Mario Delli Priscoli perché promuovesse l'azione disciplinare nei suoi confronti (come poi è in effetti accaduto, ndr); pressioni che, a quanto avrebbe detto Forleo ai pm di Brescia, sempre riferendo quanto le avrebbe raccontato Imposimato, sarebbero venute da ambienti politico-giudiziari nei cui confronti il pg avrebbe avuto un debito morale.

Debito morale che sarebbe stato legato al fatto che questi ambienti avrebbero tenuto fuori il figlio di Delli Priscoli dalle indagini sul delitto di Poma, un omicidio avvenuto a Roma nell'estate del 1990 e rimasto impunito. Imposimato, nel confronto di qualche giorno fa con Forleo davanti ai pm di Brescia, avrebbe smentito il racconto del Gip. Il verbale del confronto tra Forleo e Imposimato è tra le carte trasmesse al Csm. Carte che non sono in possesso dell'Ansa, ma del contenuto delle quali si è avuta notizia da fonti attendibili. Tra gli investigatori che, nei 17 anni trascorsi dall'uccisione di Simonetta Cesaroni, si sono occupati del caso non si è trovato nessuno che ricordasse il cognome Delli Priscoli tra quelli dei molti testi sentiti per un motivo o un altro.

Uno degli inquirenti ha riferito all' Ansa di ricordare che il figlio di Delli Priscoli abitava in un appartamento di una delle palazzine del comprensorio di via Poma. Non era la stessa dove avvenne il delitto, né, a sua memoria, Delli Priscoli ebbe mai nulla a che vedere con l'accaduto, così come molti altri inquilini del comprensorio, così grande da essere affidato a due portieri diversi. Tra questi, ad esempio, c'era anche Maurizio Costanzo che aveva nel comprensorio un ufficio, come lo stesso Costanzo ha ricordato più volte parlando in tv dell'uccisione di Simonetta Cesaroni.

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