da unimondo.org 28 marzo 2007

Caso Rahmatullah: Vespa chiede spiegazioni, l'ambasciatore afghano tace

mercoledì, 28 marzo, 2007
Manifesto per la liberazione di Rahmatullah Hanefi e Adjmal Nashkbandi
 

Nella trasmissione "Porta a porta" andata in onda ieri sera, il conduttore Bruno Vespa ha chiesto all'ambasciatore dell'Afghanistan in Italia Musa Maroofi, presente in studio, di confermare la notizia - diffusa da Emergency - della cattura e di torture da parte dei servizi di sicurezza afghani nei confronti di Rahmatullah Hanefi, il manager dell'ospedale di Emergency a Lashkargah. L'ambasciatore afghano ha detto di "non essere informato al riguardo" e che qualcosa avrebbe potuto dire "solo nei prossimi giorni". Singolare il fatto che nessuno dei politici presenti alla trasmissione - tra cui Nicola Latorre (DS, braccio destro del Ministro degli Esteri e vicecapogruppo dell'Ulivo al Senato) e il segretario nazionale del Prc Franco Giordano - abbia chiesto spiegazione all'ambasciatore afghano di tale "disinformazione".

Dopo Emergency anche Pax Christi Italia esprime viva apprensione per la sorte di Adjmal Nashkbandi e di Rahmatullah Hanefi. Adjmal Nashkbandi è l'interprete afgano che era col giornalista rapito di Repubblica Daniele Mastrogiacomo al momento del suo rapimento mentre Rahmatullah Hanefi è manager dell'ospedale di Emergency a Lashkargah, che ha mediato la liberazione di Mastrogiacomo su richiesta del Governo italiano.

Di Nashkbandi non si hanno più notizie dal momento della liberazione del giornalista italiano. Mentre di Hanefi, "fermato" dai servizi di sicurezza afghani, secondo fonti locali riportate da Emergency sarebbe ora sottoposto a torture. "Non è stata formulata nessuna accusa, non esiste alcun documento che comprovi la sua detenzione. Alcuni afgani, che lavorano nel posto in cui Rahmatullah Hanefi è rinchiuso, ci hanno detto però che lo stanno interrogando e torturando “con i cavi elettrici” - affermava nei giorni scorsi Teresa Sarti, moglie di Gino Strada e attuale presidente di Emergency rivolgendo "un accorato appello al Presidente del Consiglio, Romano Prodi" ad impegnarsi per l’immediato rilascio di Rahmatullah.

"Esprimendo sconcerto e indignazione per il trattamento riservato ad un uomo che si è speso, su richiesta delle autorità competenti, per la salvaguardia dell'incolumità personale e della liberazione di più persone, Pax Christi Italia chiede al Governo italiano di compiere urgentemente quanto è in suo potere di fare per l'immediata liberazione di Rahmatullah e di Nashkbandi" e rilancia l'appello online per la liberazione preparato da Emergency. [GB]