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Consiglio d'Europa : videosorveglianza minaccia i diritti
di Gabriella Mira Marq

La videosorveglianza e' una minaccia ai diritti fondamentali. Lo ha concluso la "Commissione Europea per la democrazia attraverso la legge", che ha reso pubblica oggi la sua opinione sulla compatibilita' della videosorveglianza nei posti pubblici da parte di operatori privati con la difesa delle liberta' fondamentali.

La Commissione di Venezia ha stabilito che la pratica e' una minaccia ai diritti fondamentali del rispetto della vita privta e della liberta' di movimento e tocca questioni specifiche della protezione dei dati personali raccolti in questo modo.

La Commissione ha invitato quindi gli Stati membri del Consiglio d'Europa, ove esistano imperativi pubblici di sicurezza, a prendere misure atte ad indicare in modo sistematico le zone che sono filmate e ad istituire un corpo indipendente, a livello nazionale, per garantire la legalita' di tali installazioni, in conformita' con i requisiti della Convenzione europea sui diritti dell'uomo e dei testi internazionali che governano la raccolta e protezione dei dati.

Chiunque sia ripreso, secondo la Commissione, ha diritto di accedere ai dati dei video di sorveglianza e di essere informato dell'uso che ne viene fatto. L'apparecchiatura utilizzata per tale sorveglianza dovrebbe inoltre essere accesibile al controllo delle autorita'.

La Commissione di Venezia e' un organo consultivo del Consiglio d'Europa sugli argomenti costituzionali. Si compone di esperti indipendenti dei 48 Stati membri.