OTTAVIA, TRATTI IN SALVO 55 GATTI MALTRATTATI

Maxi-operazione congiunta Ufficio Diritti Animali del Comune di Roma, Corpo Forestale dello Stato, Asl RmD e associazione Anpana per salvare 55 gatti maltrattati, per lo più ciechi, segregati da tempo in un appartamento di due anziane sorelle romane, a via della Lucchina (Ottavia).

L’operazione - svolta venerdì 6 aprile - ha permesso di trarre in salvo 50 gatti adulti oltre a 5 cuccioli di appena due mesi a pelo semilungo, 4 bianchi e 1 tigrato.

“Numerose erano state le segnalazioni arrivate al nostro ufficio – spiega Monica Cirinnà, Delegata del Sindaco ai Diritti degli Animali (www.udacomuneroma.it) – ma non avevamo potuto fare nulla, malgrado fossimo intervenuti anche con i Vigili, perché le due signore non facevano entrare nessuno in casa. Abbiamo dovuto chiedere l’autorizzazione del magistrato per poter entrare e constatare uno scenario raccapricciante: almeno 20 gatti privi o di un occhio, o di entrambi, a causa di una probabile infezione da rinotracheite non curata, o curata male. Dei 30 felini, almeno cinque sono completamente ciechi, altri, per fortuna, sono sani. Per tutti loro, una volta curati, sterilizzati e microchippati, cerchiamo una nuova casa. Le due signore sono state prontamente assistite da alcuni operatori del 118: il maltrattamento c’è, ma queste persone vanno aiutate, a questo provvederà il servizio sociale”.

I 55 gatti stavano rinchiusi in due recinzioni piccolissime, ampie ciascuna 2,5 x 3 metri e realizzate con materiale di scarto. L’operazione è durata cinque ore.

“Da soli non si possono risolvere situazioni così complesse, ma solo con la sinergia e lavorando insieme – commenta Roberta Pinto, Direttore dell’Ufficio Diritti Animali (Uda) del Comune di Roma – è questo il nuovo stile del nostro Ufficio. I gatti, a seconda delle condizioni di salute, sono stati ospitati alla Muratella, alle Oasi feline di Porta Portese e di Villa Flora, all’Hotel Cani e Gatti. L’Uda ha prontamente inviato sul posto anche la ditta Seam per rimuovere i rifugi improvvisati e il materiale di risulta, servirà poi una bonifica sanitaria”.

Maria Rosaria Esposito, vicequestore aggiunto, responsabile del Nucleo investigativo reati in danno agli animali del Corpo Forestale dello Stato: “Tutto questo è frutto di un estremo disagio sociale e personale, non certo di natura economica, stando al tipo di appartamento, di giardino e di palazzo condominiale. Un disagio che purtroppo si è andato a ripercuotere anche sugli animali, maltrattati con segni permanenti e gravi, al punto da causarne la cecità”. (da romanotizie.it)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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