AREA VERDE DI VIA TARSIA :  NELLE SERE D'ESTATE TENETELA APERTA

Al Presidente della Commissione Trasparenza  Municipio XIX

E p.c.  Al presidente del Municipio XIX

Sede via Fax 

Oggetto: Area verde di via Tarsia,  di via Cesira Fiori e di via Rygier/via Spagnoli

Caro Presidente Cirelli,

Ti chiedo di portare alla conoscenza della Commissione e del presidente del Municipio 19 quanto segue:    Durante la precedente Giunta Lazzara, tra il Comune e il proprietario di un bar, sarebbe stato stipulato un accordo per l'apertura e la chiusura dell’area verde pubblica di via Tarsia, a Ottavia.
Le chiavi del cancello sono state affidate un paio d’anni fa a tale privato, omettendo ogni informazione, pubblica e trasparente, ai cittadini del quartiere e dando avvio alla cosiddetta “consuetudine” che potrebbe diventare con gli anni fonte di diritto a beneficio dell’affidatario (vi invito, in proposito e a titolo di esempio, a verificare i metri quadri concessi inizialmente per convenzione al giostraio di fronte al Gulliver e a misurare i metri quadri di area verde pubblica attualmente occupati dallo stesso giostraio).

Ma, ritornando al giardino di via Tarsia quali sono gli effetti sociali a mio avviso deleteri?  

Nella parrocchia di Santa Maddalena di Canossa, durante la seduta del consiglio, è emersa chiaramente la carenza di spazi fisici di aggregazione per i giovani del quartiere. Lo spazio verde di via Tarsia è uno spazio illuminato con due gazebo e diverse panchine.
Tutte le sere estive, dopo le 21 adolescenti e giovani del quartiere sono costretti a scavalcare il cancello (chiuso dal barista o da chi per lui), per potersi sedere, socializzare, comunicare,  consumare un gelato… Quel cancello chiuso la sera, deciso dalla passata giunta, è, a mio avviso, frutto di superficialità nella gestione della cosa pubblica e di una carenza culturale nell’approccio ai fenomeni sociali.
Mi auguro che questa decisione sia rivista al più presto. Mi auguro che si spezzi ogni potenziale connubio non trasparente tra municipio e  privati, siano essi esercenti commerciali o proprietari di immobili alcuni dei quali, solitamente, in base a vizi consolidati nei tempi dell’abusivismo,  tendono a concepire gli spazi pubblici come proprietà privata e precluderne l'uso agli altri attraverso l’apposizione di una serratura (la recinzione,  con lucchetto, messa di notte anche nell’area verde che costeggia, da via Rygier, le nuove villette della Lucchina oppure la gestione un po’ privatistica di largo Codogno non sono forse  sintomo della medesima malattia?).  E spero non si venga a dire che si tratta di regolamento dei parchi o di prevenzione di schiamazzi notturni. Perchè i giovani a via Tarsia ci vanno lo stesso, scavalcando, per un loro forte bisogno sociale. Via Tarsia, oltre ad essere un giardino, è una piccola piazza, in un quartiere carente di luoghi di aggregazione idonei e accessibili. Il giardino di via Tarsia è pertanto un formidabile tranquillo punto di ritrovo di tanti adolescenti così come potrebbe essere fruibile per qualche coppia con bambini che volesse uscire dopo cena. E un luogo sicuro e illuminato. Costringere i ragazzi ad andare ad infrattarsi in altri luoghi bui del quartiere di Ottavia, come unici posti dove hanno la possibilità di stare la sera, è un'indecenza che presenta rischi e fratture sociali.
Vi chiedo di approfondire il problema nella sede istituzionale ai fini di un celere provvedimento di revoca dell'affidamento delle chiavi al privato commerciante.
Si darebbe così un primo chiaro segnale di innovazione e di apertura ai giovani del quartiere, con i quali si deve aprire un dialogo che li responsabilizzi sull’uso dei beni comuni, piuttosto che alzare barriere fisiche e mentali come fossero disturbatori di natura, sempre e comunque. Potrebbe essere utile installare inizialmente parapedoni all’ingresso per evitare l’introduzione di motorini e  pensare poi alla realizzazione in quell'area di serate culturali, in collaborazione con municipio, parrocchie e comitati.

 

 
 
 
 
 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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