LETTERA PUBBLICATA SUL CORRIERE DELLA SERA DEL 28 DICEMBRE

 

VIGILIA INSANGUINATA SULLA VIA CASAL DEL MARMO

 

La sera del 24 dicembre mi sono trovato a percorrere con la mia auto via Casal del Marmo in direzione del Grande Raccordo Anulare. Mi ha impressionato il buio pesto dovuto ai lampioni stradali spenti. Nella mia mente mi domandavo: come può continuare ad accadere una cosa del genere visto che quella strada ha un'alta densità di traffico? Soprattutto mi provocava e mi provoca un terribile sconcerto l'idea che nessun politico, dirigente o tecnico del Comune di Roma o del Municipio XIX si sia dato da fare dopo gli ultimi gravi  incidenti stradali verificatisi su quella via e nell'area limitrofa di Ottavia e Palmarola.

Avevo fatto quei pensieri bui su una strada buia, in macchina, e poche ore dopo nel reparto di rianimazione del San Filippo Neri spirava una persona anziana, l'ennesima, che poche ore prima, alla vigilia di Natale, era stata falciata da un automobile su via Casal del Marmo.

 

Domenico Ciardulli

 

 

P.S. Il giorno prima su Il Messaggero

Caro Messaggero, scrivo sull'onda del dolore e della rabbia per l'ennesima morte sulla strada inaccettabile, assurda. Questa volta non è un trafiletto in cronaca, già per me doloroso. Questa volta si tratta di un caro amico, falciato nel pieno della sua vita attiva e generosa, quasi sotto casa, da un'auto la cui conducente semplicemente ha detto di non averlo neanche visto. Correva? Telefonava? Chissà.

Il mio amico era un medico, scrupoloso, preparato; quante vite gli sono state affidate e - lui - se ne è preso cura. Scanzonatamente, come era nel suo stile. La sua vita invece, in un momento felice, mentre si godeva le gioie familiari e professionali frutto di un lungo impegno, è stata stroncata nel modo più assurdo; una famiglia è piombata nella tragedia.

Domani non festeggeremo Natale: saremo al suo funerale. Ed io non posso pensare che non ci siano colpevoli incurie per la sua e tante altre morti inaccettabili.

Roma ha il primato delle morti di pedoni inermi e nessuno fa nulla. Le velocità cittadina delle auto - sempre più veloci e pesanti, quindi più letali - è folle, ma a nessuno importa nulla. Noi pedoni siamo ostaggi di una giungla di indifferenza sregolata.

Il mio municipio in passato, in risposta ad una mia richiesta di attraversamenti rialzati o cordoli rallenta-traffico su strade strategiche con scuole e attraversamenti di bambini, disse che non li poteva mettere perché il Comune sarebbe incorso in contenziosi con gli automobilisti a causa dei danni provocati alle auto. Danni alle auto? Ma devono danneggiarsi! Se uno passa in velocità su strisce sopraelevate e ne ricava un danno, tanto meglio!

Perché altrove in Europa c'è più civiltà? Perché dobbiamo sempre rassegnarci al peggio, soprattutto quando il peggio è un tragico bollettino di guerra?

Affido la mia rabbia a codesto giornale storico di Roma. Mi piacerebbe si facesse promotore forte di una campagna per la diminuzione della velocità delle auto in città e per una vera sicurezza stradale. Mi piacerebbe che cominciasse a smuovere le coscienze.

Non si può assistere inerti; l'inerzia è colpevole e complice.

Mirella Filigno Battimelli

(23 dicembre 2010)
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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