PER NON DIMENTICARE

23 MAGGIO 1992: Strage di Capaci; muoiono Giovanni Falcone, la moglie e 5 agenti della scorta; altri 8 agenti rimangono feriti.

19 LUGLIO 1992: un’autobomba, posta davanti alla casa della madre, provoca un’altra strage; muoiono Paolo Borsellino e la sua scorta.

Alla vigilia dell’incontro con Salvatore BORSELLINO, fratello del giudice Paolo, scorrono nella memoria le immagini delle “mattanze” mafiose che, da Portella della Ginestra (1° maggio1947) - operata dalla Banda Giuliano che, ora è provato, era formata da componenti fascisti della Xa MAS e della ex-OVRA - sino ai giorni nostri, insanguina l’Italia. Tanti sono i martiri della Legalità che hanno preceduto e seguito i Giudici Falcone e Borsellino! I nomi di Magistrati quali Costa, Caccia, Saetta, Livatino, Montalto, Chinnici, Scopelliti, per citarne solo alcuni; delle forze dell’Ordine quali Mancuso, Giuliano, Cassarà, Antiochia, Mondo, Basile, Dalla Chiesa tra i tanti; della società civile Turiddu Carnevali, “Peppino” Impastato, Pio la Torre, Libero Grassi, Pino Fava seguiti da tanti, troppi, nomi di altri martiri. Dagli anni ’60, nei quali era vietato affermare l’esistenza della Mafia pena sentirsi accusare di “offendere l’intero popolo siciliano”, si è passati, negli anni ’80, a una “disperata impotenza” sino a giungere, grazie all’enorme tributo di sangue versato, ai risultati di questi anni. Il maxi-processo - la legge di tutela dei collaboratori di giustizia - il 41 bis - le condanne all’ergastolo - i sequestri di beni - gli arresti della “cupola”: ultimi, in ordine di tempo, dei Brusca, Riina, Provenzano e Lo Piccolo. Decisivo è stato l’avere processato e condannato esponenti politici collusi con la Mafia! Il processo e la condanna di un esponente dei Servizi Segreti ha, poi, confermato il ruolo che settori “deviati” dello Stato hanno avuto con la “Piovra”. L’erede del “Pool antimafia”, il procuratore Pietro Grasso, mentre sta braccando gli ultimi mafiosi “storici”, ci ammonisce che è in atto una “globalizzazione mafiosa” che richiede loro una momentanea “pax” per poter fare circolare capitali e gestire le enormi ricchezze derivanti dalle vecchie e nuove attività criminali (droghe, armi, immigrazioni clandestine, prostituzione, sfruttamento della forza lavoro, ecc.). Un aspetto da non sottovalutare è la sfida lanciata dalle “eco-mafie” che controllano lo smaltimento di rifiuti tossici e civili di cui, un aspetto, è la sfida lanciata contro il Governo con “l’emergenza Campania”. Per discutere di tutto questo, ma anche della presenza strutturata e storicizzata delle mafie nel Veneto, nel Padovano e nella stessa Cadoneghe…

…Venerdì 11 gennaio 2008, ore 21.00

Sala Consiliare Mejaniga – CADONEGHE (PD)

incontro con Salvatore BORSELLINO

moderatore prof. Enzo GUIDOTTO

I CITTADINI SONO INVITATI