GUARDIE PARTICOLARI GIURATE, NELLE CRONACHE TROVIAMO GIUSTE RIVENDICAZIONI SINDACALI, MA ANCHE SUICIDI, SACRIFICI, INFORTUNI, ATTI DI EROISMO E OMICIDI DI GELOSIA.

 

 

 

PUBBLICHIAMO L'INTERVENTO DI UN LETTORE DEL BLOG

 

 

Guardie Particolari Giurate

 

                        L’episodio “esplosivo”, accaduto davanti al Parlamento ieri,  4 dicembre, giorno dedicato a Santa Barbara, ci porta intorno ad una Categoria di Lavoratori che meritano ben altre attenzioni da parte di tutti.

                        Assunti, spesso, senza poter vantare qualità specifiche sono portati in prima linea privi di ogni addestramento particolare. Non basta sparare, più o meno bene, con una pistola per poter ricoprire un ruolo delicato per le mansioni verso le quali sono chiamati a prestare attenzione, anche di ausilio alle Forze dell’Ordine.

                        Maltrattati, quindi trattati male, dal punto di vista economico, con retribuzioni al di sotto dei mille Euro (la soglia più volte indicata quale pericolosa per la sopravvivenza), attendono a compiti di sorveglianza dovendo garantire la Sicurezza del Patrimonio h/24, senza soluzioni di continuità tra turni che, al minimo di otto ore, non di rado - anzi - toccano le 12 ore, a tutte le ore. Il turno smontante dalla notte, di norma alle 7.00 del mattino, gode del riposo settimanale - ogni cinque giorni a scalare - nella giornata successiva poiché il giorno dopo ancora deve riprendere servizio e, quindi esaurisce la citata interruzione nella medesima giornata durante la quale ha lavorato fino alle ore 7.00.

                        Il vestiario - divisa di lavoro - viene, spesso, loro assegnato con il contagocce e sono sottoposti alla più completa discrezionalità dell’Azienda per le postazioni di lavoro (ed i turni) che possono e risultano punitive per coloro che intendono obbedire, ma a testa alta. Le norme contrattuali sono spesso trascurate da Datori di Lavoro attenti solo alle Entrate.

                        Da anni oramai, complice la globalizzazione male interpretata, vengono adibiti anche a compiti che non sono prettamente pertinenti con il loro Ruolo. Le Aziende appaltanti adibiscono tali specificità lavorative anche in mansioni di Portineria, con accordi stipulati con gli Istituti di Vigilanza, e si assiste a G.P.G. che, anziché attendere a compiti di Sicurezza del patrimonio, svolgono funzioni di reception. Quale sindacalista mi sono ritrovato a contrastare, inutilmente, presso la Società ove prestavo servizio, tale adibizione di personale esterno, stridente ma sempre più consolidata. Ritenevo che solo i Portieri dell’Istituto, lavoratori sottoposti a particolari garanzie dovendo essere inquadrati ed ufficializzati nell’Albo dei Addetti alla Portineria, dovessero svolgere le mansioni citate, affiancati, semmai, e solo per le specifiche competenze di Sicurezza con interventi alla bisogna, dalle G.P.G..

                        Il merito, all’interno della Categoria, viene spesso trascurato con preferenza verso i più “ubbidienti”, non sempre i migliori. Non ci sono garanzie di carriera e si prescinde da valutazioni quali attitudine, qualità specifiche, ecc….

                        E’ chiaro che abbiamo citato gli esempi gestionali  negativi, prerogative di competenza del Sindacato, invero non tanto isolati a sentire le varie voci raccolte durante e dopo la nostra esperienza quale interfaccia del problema relativo al discutibile utilizzo di tale specificità lavorativa. G.P.G. utilizzate in mansioni che, a nostro avviso, dalla lettura del Contratto di Lavoro, avrebbero dovuto trascurare i compiti di Portineria, per la parte amministrativa che non esclude, per i “civili”,  il ritiro e consegna della posta, verifica timbratura cartellini dei dipendenti delle Ditte appaltanti, disciplina degli ingressi degli ospiti, disciplina dei posteggi aziendali, ecc…. (altrimenti, vera e propria interposizione di manodopera). Gli interessi in gioco sono forti e ….

                        Insomma, Lavoratori in attività usuranti, insoddisfatti, i quali, per un piatto di lenticchie, sono costretti a mettere a repentaglio la loro vita - con esposizione ai peggiori rischi contro la malavita, senza la garanzia dello Stato alle spalle -. G.P.G. le quali, allorché vedono messo a repentaglio anche il posto di lavoro, possono reagire con comprensibile animosità, così come accaduto in Roma davanti alla citata Sede istituzionale.

                        Il tentativo di inquadrarli, su base nazionale, in una struttura di para-Polizia, non ha trovato concretizzazione ma è innegabile che su tale specificità lavorativa si debba spendere l’attenzione delle forze politiche e sindacali nazionali affinché il periodo della “schiavitù” sia allontanato sempre di più nel tempo.

 

                                                                                                                                       luigi misuraca

                                               

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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