►Descrizione del prestito vitalizio ipotecario
►Occupazione dell'ex questura di via Gottardo: l'Acea stacca l'acqua alle famiglie
► REFERENDUM CONTRO LA PRECARIETA'
SI DISCUTE DI POVERTA' ED EMARGINAZIONE CON DON SARDELLI
►l proprietari dell'etere e il buon samaritano
►
"FALCONE E BORSELLINO" PER NON DIMENTICARE 11-1-08
►Moratoria/ Preghiera laica ►IL GENOCIDIO DEGLI INDIANI ►Dalai Lama
►guardie particolari giurate ►IFO: clima natalizio
►SABATO 17 NOVEMBRE TUTTI A GENOVA
►
COMUNICATO SLAI_COBAS
Pulpito: Prediche e Tasse.
Da un autorevole pulpito di uno Stato straniero si è levata una voce di supplica verso gli evasori di Tasse affinché si redimano.
Oltre le anime delle “pecorelle” ora la Chiesa si prende la briga di curare le Casse dello Stato Italiano.
Esprimiamo il nostro pieno consenso al grido di dolore che, da Oltre Tevere, raggiunge le case dei nostri concittadini ma rileviamo il “peccato” originale che macchia l’invitante poiché, grazie a leggi ad hoc, la sua Parrocchia beneficia di sconti fiscali i quali, seppur in odore di legalità, poiché derivanti da decisioni del Parlamento Italiano, hanno il sapore dell’amoralità, pur trattandosi solo di Tasse.
L’I.C.I. ed altri balzelli sono stati risparmiati alla Chiesa seppur dovuti, in uno Stato che potesse vantare tutti i requisiti della laicità più completa e non il servilismo degli “scranni” verso la Struttura che invade sempre più terreni che non gli competono, anche su beni ed attività ove, più che le anime, si curano gli interessi economici dell’Impero della Chiesa. Attività commerciali, per essere chiari!
Non bastasse ciò, c’è l’otto per mille, c’è la deprecarizzazione degli Insegnanti di Religione, messi tutti in regola a spese dello Stato, mentre i docenti delle materie “laiche” sono costretti nelle condizioni disagiate nelle quali si dibattono e non solo per motivi di natura economica. E quì ci fermiamo per vero senso di carità e per non mortificare oltre la sfrontatezza del “Pulpito”.
Insomma, il lupo ( la Chiesa ) perde il pelo ma non il vizio, poiché continua a predicare bene e razzolare male. Sarebbe più opportuno che l’invito del Cardinale, Segretario dello Stato Vaticano, avesse avuto quale destinatari, in primis, i cittadini della citata Struttura - quale “mea culpa” seguìto da atti concreti - e poi gli italiani i quali, é arcinoto, sono sempre pronti a seguire i cattivi esempi provenienti dalle due sponde del Tevere consapevoli come sono che, con il perdono - dopo confessione - e con il condono - dopo legiferazione mirata - la fanno franca.
luigi misuraca
DINO FRISULLO ►(IL RICORDO)
Soltanto
la verità potrà fermare il tremore delle mie mani,
restituirmi una quiete capace di tenere lontano i ricordi.
Voglio conoscere la verità.
Non mi interessa la punizione dei colpevoli.
Non mi piacciono le prigioni, non è in prigione che i
colpevoli
comprendono la natura dei propri errori, per me giustizia è la
consapevolezza degli
uomini di che cosa è accaduto.
Licia Pinelli
►
(IL VIDEO)
Trent'anni fa a Ponte Garibaldi
"Spranghe e catene nel 68 - nel 77 la P38", urlavamo da sotto
le sciarpe.
Con i guanti per non puzzar di benzina mostravamo minacciosi
le mani a forma di pistole. Così era quel caldo pomeriggio di
primavera. Pensai di
nascondere la mia Gilera 98 al Pantheon. Lì incontrai per puro
caso mio mio fratello. Scambiammo mezzo: lui portò via il
Gilera e mi lasciò il
boxer verde ("senza targa, non si sa mai..."). Lungo via di
Torre Argentina incontrai Maurizio, un compagno del cinema
Appio "sta 'n campana, fa
cardo....". Per mia grandissima fortuna, mi avvicinai a lui:
evitai per un soffio un lacrimogeno sparato ad alzo zero, da
un poliziotto nascosto
all'angolo di corso Vittorio, dentro la rosticceria "il
delfino".
Furioso com'ero, ripresi il candelotto e glielo ritirai, ormai
fumante.
Con gli occhi
pieni di lacrime e iniettati di sangue tentammo il giro
largo,dietro via della Palombella, Sant'Eustacchio (con i "Caramba"
a difesa del
Senato), sant'andrea della Valle. Poi di corsa - evitando
Campo de' Fiori - per evitare altri celerini, ci ficcammo
dentro da Roscioli a comperare e
mangiare due panini, quasi come fossimo estranei a tutto quel
baillamme. Ma quella sosta si rivelò poi negativa: alla sede
del PCI di via dei
Giubbonari fecero i vaghi. Non gli piaceva quel
disordine..."volete capire che c'ammazzano?". No, non vollero
capire.
Dovevamo
raggiungere i compagni a piazza Sidney Sonnino. E così
facemmo, allargando la traiettoria su
piazza del Fico, deviando per via delle Zoccolette, speravamo
di volare su Ponte Sisto. Ci chiamò un barista (ancora
notissimo, lasciamo stare il nome).
Ci diede riparo e chiuse la saracinesca. Quella sosta ci
salvò. Arrivammo a Trastevere quando ormai i compagni erano
accerchiati, chiusi su ponte
Garibaldi da un centinaio di poliziotti, schierati su entrambe
i lati del lungotevere. Avevo perso lo sciarpone, avevamo
pensato bene di
nascondere i guanti e Maurizio aveva lasciato il casco al bar.
Dalla scuola ebraica osservavamo i poliziotti, anche vestiti
da civili
(o addirittura camuffati da studenti, com magliette a strisce e caschi in testa) puntare le armi verso il ponte.
Una trentina di
lacrimogeni e 5-6 molotov erano volate da una parte all'altra.
Uno, due, dieci colpi d'arma da fuoco "sparano!".
"Addosso, perdio!" mi urlò in faccia Maurizio. E ci salvammo.
Non così Giorgiana Masi. Per Lei un pensiero e le parole di
Walter Veltroni:
"Giorgiana era una di noi, i ragazzi degli anni '70. Convinti
da un ideale di poter cambiare il mondo".
Sono passati trent'anni Giorgiana. Forse proprio quella
maledetta pallottola che pose fine alla tua giovane vita, mi
portò a gesti che oggi non
rifarei.
Se è vero che esiste un'anima, uno spirito, deve essere il
tuo; quello che mi scuote la schiena ogni volta che passo sul
Ponte, ogni volta che mi
fermo a quel semaforo. Ogni volta che penso a quell'incontro
che non ci fu mai e quel bacio che non ci demmo.
informauro
Ultima modifica di informauro : 14-05-2007 alle 09:38.
http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?p=5746587
12 maggio 2007 LE FOTO DEL CORTEO DA PONTE GARIBALDI A
CAMPO DEI FIORI
https://www.ciardullidomenico.it/BIBLIOTECA/FOTOPROGIORGIANA.htm
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Report giovedì 22 marzo
Per caso, come sempre, abbiamo appreso della riunione della Commissione Urbanistica del Comune del 22 marzo sul parco di Vitinia. Per fortuna, anche se evito di fare l’elenco dei buoni e dei cattivi (prettamente legato, s’intende, alle circostanze che consideriamo importanti per la partecipazione dei cittadini ai famosi processi di trasformazione) c’è sempre qualcuno che esce dal coro e si mette al nostro fianco.
Questo ha consentito, dopo una nottata a ricostruire il dossier–parco, di organizzare la riproduzione degli allegati e di consegnare, sotto il diluvio dello scorso lunedì 19, in Consiglio comunale, le cartelle con la fitta documentazione ai componenti della Commissione Urbanistica (quasi due risme di carta che i destinatari non leggeranno mai). Il Presidente della Commissione ci ha rifiutato l’udienza preliminare perché i tempi erano stretti (invero, la maggior parte dei componenti la Commissione era in Consiglio e poteva essere consultata anche irritualmente).
Nonostante le varie vicissitudini, il successivo giovedì, in Commissione, ci siamo ritrovati in tanti, in presenza anche dell’Assessore Morassut e di una rappresentanza del Ministero della Difesa. Benché l’orario fosse, al solito, proibitivo, i vitiniesi hanno risposto in massa all’appello. C’erano anche i rinforzi esterni: Marialba, Massimo, Silvio e Filippo che ringraziamo. Quanto basta, insomma, per indurre il Presidente della Commissione che già aveva reiterato il rifiuto, a farci parlare subito ed a rinviare la seduta, previa nostra audizione, grazie anche al decisivo sostegno di Nando Bonessio e di Adriana Spera.
Eravamo in tanti, dunque, non potevano ignorarci. Questo è già un risultato!
Ma che fatica!
Quelle descritte sono situazioni-tipo che affrontiamo da anni per ottenere piccoli tasselli di un enorme mosaico che sembra destinato a rimanere incompiuto perché ogni risultato raggiunto viene sistematicamente disconosciuto e smontato da chi conduce il gioco.
E poiché chi conduce il gioco è sensibile solo alla conta dei consensi popolari, cerchiamo di far sì che l’espressione della volontà popolare sia ancora più evidente dopo la manifestazione del 31 a Vitinia alla quale tutti sono calorosamente invitati a partecipare, perché il parco sarà una conquista per tutti!
Ciao, Paola
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24 gennaio 2007
Buon giorno a tutte le compagne e a tutti i compagni, con la presente invito e autorizzo Ciardulli Domenico a diffondere con l'ausilio di tutti i media disponibili(giornali,web,tv,radioecc) le vicende inerenti tutta la mia vita lavorativa fino al licenziamento. Ringrazio Domenico anticipatamente per essere stato sempre vicino e attivamente presente presso i municipi, nei presidi e all'osservatorio del lavoro per partecipare alle lotte contro i licenziamenti all'arca di noè. Adalberto Colosimo
Ricevo e Ti trasmetto per conoscenza e per la divulgazione. Ciao. luigi misuraca
----- Original Message ----- From: <infoxoa@email.it> To: <redditolavoro@ecn.org>; <movimento@ecn.org> Sent: Wednesday, January 24, 2007 11:47 AM Subject: Fw: Il «riformismo» dei fondi pensione
> Il «riformismo» dei fondi pensione > > > > Tommaso De Berlanga da "Il Manifesto" del 23/1/07 > > > > > > Una tempistica da far rizzare i capelli in testa. Mentre parte la campagna informativa» sul lancio della «previdenza integrativa», che si scolerà buona parte del tfr di ciascuno di noi, i parenti più stretti dei fondi pensione i fondi comuni di investimento - "crollano". Quelli italiani, perlomeno. > > L'allarme non arriva da qualche riottoso veteromarxista, ma dall'organo semiufficioso di Confindustria, il Corriere della sera. > > > > Nel 2006 la «raccolta» tra i clienti è calata di 42,5 miliardi di euro, ma soprattutto - guardando alla media degli ultimi 5 anni - sono stati un investimento mediamente demenziale: per guadagnare l'1,5% è stato speso l'1,3. Tanto valeva mettersi ai semafori a lavare vetri. Risultato > > inquietante, poi, se si tiene conto che questi cinque anni - non a caso scelti escludendo il 2000 dello scoppio della "bolla della new economy" e il 2001 delle twin towers - sono stati anni di forte ripresa di borsa. E proprio in borsa, elettivamente, i fondi comuni investono i loro soldi. > > > > Cosa succede? Il giro dei pareri è sconfortante. C'è chi accusa come sempre "fisco e burocrazia", chiedendo un'unica authority di controllo ridotta però a «un funzionario che svolge un ruolo di consulenza» (un "basista",insomma). C'è chi se la prende con quei deficienti di clienti che > «comprano tutto quello che lo sportello (della banca, ndr) propone» o che invece di investire sull'azionario vogliono linee garantite e monetarie» (cioè: preferiscono non rischiare troppo, specie in prospettiva pensione). C'è infine l'illuminato corrierista che raccomanda il "divorzio" tra banche e fondi comuni (al 90% di proprietà delle prime), fonte di «giganteschi conflitti di interesse» che si traducono (letterale) nella domestica spremitura del limone» (il cliente). Ma «senza arrivare a soluzioni > estreme» come la separazione obbligatoria; siamo moderati, che diamine. > > > > E' il quadro di un'"industria" in via di smobilitazione, per incapacità manageriale e/o orizzonti miserabili (la "spremitura" prendi e scappa). > Con i risparmi delle famiglie (ben 3.000 miliardi di euro) ormai nel mirino dei fondi esteri. In questo quadro si è avuta la "grande idea" di imporre(in anticipo, per di più) il trasferimento del tfr ai fondi pensione. Per quale ragione i gestori di questi fondi dovrebbero essere più "bravi" delle banche? Dove andranno a finire quei soldi? Ci dicono: ma i «fondi chiusi», quelli negoziali, «non possono fallire», perché sono garantiti dallo stato (al contrario di quelli "aperti", veri e propri fondi comuni "di > mercato"). > > Appunto: se fanno profitti se li tengono,al massimo ci sono le briciole per i lavoratori/soci, se ci perdono ci rimettiamo noi come collettività. Una vera prova di "riformismo".
Lettera rimessa a seguito dell'invito di Doriana Goracci (vedi www.triburibelli.org del 18/1/2007 ore 14.59):
STAZIONE TERMINI
Il Sindaco Veltroni ha dichiarato che la Stazione della Capitale non cambierà nome per essere intitolata al Papa di recente scomparso.
una buona notizia ma : Una rondine non fa primavera, si sa e si dice, ma fa piacere vederne
la prima che si avvicina in questo clima primaverile anticipato perchè
vuol dire che l'aria è pura e respirabile.
Tante rondini (episodi nei quali la laicità dello Stato non deve
sottostare ai voleri d'Oltre-Tevere) è ancora meglio; vuol dire -
ancor di più - che l'aria torna ad essere respirabile per tutti, anche
per coloro i quali, pur rispettando ogni idea contraria (la tolleranza
è bagaglio culturale e comportamentale degli agnostici, degli atei, e
similari e non dei credenti di ogni religione) ogni tanto si portano a
Campo dei Fiori - di persona o idealmente - per un saluto rispettoso
al Frate Filippo Bruno ( Giordano Bruno ).
Luigi Misuraca. (15 gennaio 2007)
1) COMMENTO SU SENTENZA CONSIGLIO DI STATO
Ho letto la cosa superficialmente ma mi sembra che il Comune di Roma ha finanziato e finanzia cooperative con appalti scaduti violando quindi una norma europea. Ad esempio la Sala Operativa Sociale va ancora avanti rinnovando incarichi alle 9 cooperative che hanno vinto il bando per l'anno 2002. Dico 9 perché il Cigno ha avuto l'incarico di gestire il Call Center senza aver vinto quel bando ma un altro titolato "notti serene" non più implementato.se questa cosa, se è effettivamente una violazione, andrebbe pubblicizzata. Giampietro
come sai al XIX Municipio ci sono dei grandissimi problemi di collaborazione con le associazioni e i cittadini mobilitati e non del quartiere con le forze politiche, un minicipio che non sa ancora dopo le tante promesse cosa fare e se fare qualcosa per il territorio, le scuole sono carenti di arredi fatiscanti e da ristrutturare, molte gare d'appalto per le ristrutturazioni sono bloccate per le modifiche della legge 163 per adeguamento ai livelli europei come il contratto di quartiere, il municipio sembra dormire invece di risolvere le grandi tematiche che colpiscono i cittadini del XIX municipio "CASE SCUOLE VIABILITA' TRASPORTO PUBBLICO SPAZI VERDI ecc" tendono a rispondere alle esigenze dei cittadini dicendo che non ci sono i fondi. un saluto speriamo in un risveglio veloce kiara
XXXX
I
mail inviata da Alessandro Salerno:
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MARIO SALVI VIVE
Il 7 Aprile 1976 il compagno Mario Salvi di Primavalle viene ucciso da un colpo di pistola alla nuca, dopo un'azione di protesta contro il Ministero di Grazia e Giustizia, la protesta era dovuta al fatto che il tribunale di Salerno aveva condannato a 9 anni di carcere il compagno anarchico Giovanni Marini reo di essersi difeso da un'aggressione di fascisti armati di coltello, Marini seppur ferito riusciva a togliere un coltello e colpiva il fascista Falvella il quale in seguito alla ferita moriva. Giovanni Marini è morto alla fine del 2001 per le malattie sopraggiunte alla ferita ed ai duri anni di carcere ai quali ha dovuto sottostare.
L'otto Aprile 1976 i Comitati Autonomi Operai, nel corso di una manifestazione di protesta, diffondono un documento sulla morte di Mario Salvi in cui, tra l'altro, si legge: "L'agente Domenico Velluto con la pistola in pugno ha percorso centinaia di metri lungo le strade che portano a Campo de Fiori,alla ricerca di una vittima a cui sparare a freddo con tutta calma. Infatti quando Velluto ha sparato, nessuno stava scappando: il nostro compagno è stato freddato mentre camminava…”
Il 15 Aprile l’agente Velluto viene arrestato per omicidio preterintenzionale.
Il 7 Luglio il tribunale lo assolve “per aver fatto uso legittimo delle armi”.
In via degli Specchi nel quartiere di Campo de Fiori, all’altezza del numero civico25 è affissa una lapide di commemorazione “ qui è caduto Mario Salvi comunista rivoluzionario di 21 anni ucciso dal piombo di stato mentre manifestava il suo odio di classe contro la giustizia borghese. Il suo ricordo vive nelle lotte degli sfruttati. /settembre 1977.
Mario era un giovane che, come altre migliaia di giovani e meno giovani, in quegli anni aveva fatto della militanza politica e dell’ impegno sociale una scelta di vita. Militanza ed impegno che fondamentalmente significavano solidarietà ( in quegli anni veniva definita solidarietà di classe) con gli sfruttati e con i più deboli. Il movimento di lotta di classe sviluppatosi in Italia spesso prendeva come punto di riferimento i movimenti di liberazione che si erano sviluppati dall’Africa al sud est asiatico all’America latina che si opponevano alle colonizzazioni dell’occidente che come obbiettivo primario avevano il controllo e lo sfruttamento delle risorse del sud del mondo. In questa fase strorico politica la globalizzazione ha ulteriormente intensificato la capacità delle potenze occidentali con gli USA in testa di espropriare e saccheggiare i paesi dalle loro risorse. Oggi assistiamo a prese di posizione da parte di ampi strati sociali contro la guerra e la globalizzazione capitalista come unico modello di società, siamo fortemente convinti che la solidarietà di classe e l’autoorganizzazione siano oggi elementi fondanti per rideterminare possibilità di costruire un modello di società che abbia come valori primari il rispetto dell’uomo sull’uomo contro ogni forma di sfruttamento. Ricordare Mario Salvi serve a mantenere vivo il filo della memoria soprattutto oggi dove assistiamo ad una riscrittura di stampo revisionista di passaggi storici fondamentali, e deve servire a rilanciare percorsi di lotta e organizzazione che abbiano al primo punto la necessità di ribaltare questo modello di società liberista.
Sabato 7 Aprile ore 11.00 presidio in Piazza Mario salvi
Spazio Sociale ex 51 (Via Bacciarini 12 V.Aurelia)
Compagni-e di Primavalle Roma 05 04 07
TRAGEDIA DI VIA BUONARROTI
Caro Mimmo ancora una volta il nostro Sindaco fa lo gnorri (vedi le dichiarazioni rilasciate alla stampa) rispetto alla situazione di degrado e di illegalità in cui si è consumata l'ennesima tragedia che colpisce le fasce deboli della popolazione. Non ha potuto riempirsi la bocca con parole pompose come accoglienza, integrazione, diritto alla casa, ecc., questa volta ha parlato di vicinanza alla famiglia colpita dimenticando di dire che 14 persone di origini e famiglie diverse non possono vivere nelle stesse stanze, che è ora di finirla con gli affitto in nero che producono un'economia sommersa, ingiusta nei confronti dei cittadini onesti, e dannosa in quanto c'è sempre qualcuno che la subisce. Nell'appartamento sono stati trovati capi d'abbigliamento in grande quantità, probabilmente destinati alla vendita, l'impianto elettrico non era a norma e chissà quant'altro si nasconde in queste sacche di degrado della Roma Veltroniana. Quando l'accoglienza alimenta l'illegalità e la pubblica amministrazione non è in grado di porvi un freno si rischia di innescare la bomba della ribellione sociale ma di questo Veltroni non osa parlare.(..) (a me sembra credibile il racconto del ragazzo 17enne scampato alla tragedia che sostiene di aver visto una signora italiana convivente buttare un cerino acceso per appiccare il fuoco). Giampietro 14/01/2007
Il canone della vergogna.
Ho già versato la tassa (canone) per la TV di Stato - sollecitatami tramite l’Agenzia delle Entrate -; altro che “abbonamento” la quale parola sottintende libera scelta.
Me ne vergogno un po’, perché partecipo - da “palo” - ad una ruberia, anche se “legalizzata”, con tanto di “bollo tondo”.
E’ difficile poter vedere sulla TV di Stato trasmissioni intelligenti, informative e formative - se si escludono poche eccezioni, per lo più sulla rete Tre - ed è impossibile non essere rimbecilliti dalla pubblicità che interrompe tutto e tutti ( a quando la pubblicità di un prodotto che interrompe una televendita ? ) stancando lo spettatore oggetto di cotanta “attenzione” molesta e con tonalità “eccitata” rispetto a quella impostata sullo strumento televisivo.
Questo è il torto che ha reso al cittadino italiano la nascita e la vita (tutelata - e come - dalla Legge) delle TV private poi scimmiottate nei palinsesti dalla TV pubblica, dello Stato, cioè nostra, (sic !). Solo sulla TV con schede a pagamento, mi si dice, si può apprezzare buona Televisione : ecco il futuro prossimo che ci attende, cari “sudditi” della nostra Repubblica democratica, fondata sul…..la pubblicità.
Autority ? Ma di che ? Totò direbbe : ma mi facci il piacere ! Solo rimproveri tardivi per trasgressioni che, già avvenute, lasciano il tempo che trovano.
Sempre di più “panem et circences” per il popolo che, così “dressato”, si abitua a portare il giogo e vede come un fatto positivo, apprezzandole come se partecipasse allo sfarzo, anche le mega-riunioni che si tengono in località amene (tanto costano poco alla collettività) per…bla, bla ed ancora bla.
I programmi, da tempo oramai, sono farciti da films di altre in....”civiltà”. Sparatorie, sale operatorie a non finire, e poi Polizia, Carabinieri, disastri, inseguimenti, ecc… e chi più ne ha più ne metta. Films nostrani pochi e quelli cult e/o piacevolmente gustabili trasmessi ad orari da pipistrelli; commedie; non se ne parla nemmeno; teatro, cosa è questo sconosciuto sul piccolo schermo ?; spettacoli “leggeri” quali esposizioni di “quarti” di femmine gioiose (l’”articolo” interessa e come ma a tempo debito e non in ogni salsa ed a tutte le ore; l’inflazione è pericolosa non solo in campo economico !); telegiornali appesantiti troppo dalle brutture del Mondo (ci sono, è vero, ma il “piacere” di traumatizzare lo spettatore è sotto gli occhi di tutti) con aspiranti giornalisti che ficcano il microfono in bocca al disgraziato che ha perso tutta la famiglia in un disastro ed al quale, mentre viene portato in barella - malconcio - all’ospedale, si chiede : “come si sente, cosa ha provato? “; ricostruzioni di delitti, a “canna ancora fumante” effettuate in studi televisivi con una morbosità e saccenza degli ospiti da far invidia agli investigatori da poco all’opera per l’avvenimento ancora “caldo”; ecc….
Il tutto interrotto ogni due 10 minuti circa per la “regina” pubblicità ( potrebbe essere il rimedio escogitato per far riprendere fiato al teleutente afflitto da cotanti, ripetute “nefandezze” ? ).
Chi potrà mai salvare da questo scempio i nostri cervelli se non il tasto di spegnimento del televisore dopo la constatazione che “stavamo meglio quando si stava peggio !” ?
Luigi Misuraca