I Promessi Canali   

 

                        Il poveretto Don Abbondio, se ne andava per la sua strada , intento a leggere il suo beviario, allorché venne raggiunto da due individui, propriamente Bravi, che gli urlarono, a brutto muso: “Questa legge non s’ha da fare!”

 

                        Il loro Capo, Cavaliere dell’etere, li aveva mandati ad incrociare il suo percorso per dissuaderlo dal voler coniugare l’etere con la democrazia i quali si volevano bene, ma trovavano nella protervia del Signorotto del luogo l’ostacolo maggiore al loro sogno d’amore.

 

                        Inutilmente il Sindaco della città aveva intercesso presso il prepotente che, innamoratosi dell’etere, lo voleva tutto per sé; aveva partecipato ad incontri ove si era discusso di iniziative democratiche per le consultazioni  elettorali prossime a venire, ma il Cavaliere, forte dei suoi Vassalli e delle truppe di servitori fedeli che lo seguivano, incantati dal suono del piffero, aveva puntato il dito contro la democrazia già piegata a suoi interessi, da tempo, tra la distrazione dei restanti sudditi.

 

                       Dio me l’ha dato, guai a chi lo tocca! Ma, poi, puntuale come al solito, arriva la precisazione della errata interpretazione dei sudditi alle parole di Don Rodrigo. Peccato per lui che la telefonata giunta fin sulle nevi di Roccaraso sia stata udita coram populo e che la smentita abbia confermato la minaccia: ”Ho detto solo che non si può collaborare con un governo che fa una nefandezza come il ddl di Gentiloni”.

 

                       E la Storia continua, con il fine che ognuno di noi vorrà assegnargli, sulla base delle proprie convinzioni in merito ai due novelli Promessi Sposi, pardon Canali.   
 


                                                          luigi misuraca

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Hit Counter