Camilluccia, sit-in contro i ripetitori

Non si placano le proteste degli abitanti di Via della Camilluccia contro l´installazione di due antenne Wind. Ieri c'è stata una nuova manifestazione di protesta che ha raccolto anche la solidarietà di molti abitanti del quartiere, preoccupati per i possibili effetti dell'elettrosmog. Già da diversi giorni il "Comitato Camilluccia" sta cercando di ostacolare in tutti i modi i tecnici incaricati di effettuare l'installazione, sperando di far recedere i responsabili da questo proposito.Sul palazzo del civico 19, di proprietà dell'Enasarco, è già presente un mega-ripetitore Vodafone. Sugli effetti dell'Elettrosmog si discute ancora molto, su quanto e come queste antenne possano incidere sulla salute di chi abita nei paraggi non ci sono ancora certezze assolute. In certi casi sarebbe bene usare la massima cautela e rispettare il diritto alla salute dei residenti.

20070517

Fonte news: http://www.ecodiroma.it

 

14 MAGGIO 2007

A VIA DELLA CAMILLUCCIA I CITTADINI BLOCCANO L'INSTALLAZIONE DI UN'ANTENNA.

Un'altra grossa stazione radio base a via della Camilluccia dopo le tante altre installate nella zona, a distanza di meno di un anno da quello strano fenomeno elettromagnetico che ha fatto scoppiare i termometri di mercurio in una farmacia della zona.

L'antenna doveva essere montata oggi sul terrazzo di un edificio di proprietà dell'Enasarco. Nei giorni scorsi qualche decina di condomini aveva opposto resistenza al passaggio dei tecnici della società installatrice. Oggi è stato impedito il passaggio della gru grazie al fatto che avrebbe dovuto attraversare un terreno privato. E' stato più facile per il comitato contro l'antenna bloccare il passo.

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Coordinamento dei Comitati di Roma Nord  cittadiniattivi@libero.it 

COMUNICATO STAMPA del 14 maggio 2007 

ELETTROSMOG/RADIOVATICANA- NUOVI CASI DI LEUCEMIE E LINFOMI A ROMA NORD. NUOVA INDAGINE DELLA PROCURA DELLA REPUBBLICA. 

IL COORDINAMENTO DEI COMITATI DI ROMA NORD HA PRESENTATO IN PROCURA LA DOCUMENTAZIONE CLINICA DI DUE ADULTI E DI UN BAMBINO AFFETTI DA MALATTIE EMATO-LINFATICHE RESIDENTI FRA CESANO E L’OLGIATA. GLI ADULTI COSTITUISCONO DUE NUOVI CASI MENTRE IL CASO DEL BAMBINO ERA GIA’ STATO SEGNALATO AI MAGISTRATI AD APRILE DEL 2006 DAL COORDINAMENTO DEI COMITATI DI ROMA NORD. LA PROCURA DELLA REPUBBLICA DEL TRIBUNALE DI ROMA APRE UNA NUOVA INDAGINE CHE PER IL MOMENTO E’ CONTRO IGNOTI. A NOVEMBRE SCORSO ALTRI 2 CASI DI GRAVI MALATTIE EMATOLOGICHE E LINFATICHE: UN EX LAVORATORE DELLA RADIO VATICANA CHE VIVE ALLA STORTA ED UN ALTRO CITTADINO CHE VIVE A CESANO E LAVORA ALL’OLGIATA.  

Ad aprile del 2006 il Coordinamento dei Comitati di Roma Nord aveva consegnato alla Procura le cartelle cliniche di 2 casi ed un elenco con altri 8 casi: 9 adulti, di cui 3 deceduti, ed un bambino.  A marzo del 2004 il Coordinamento aveva consegnato ai magistrati un elenco con 11 casi, di cui 10 con documentazione clinica: 8 adulti, di cui 5 deceduti, e 3 bambini, di cui una deceduta.  In totale 25 casi tumori emato-linfatici censiti dal Coordinamento (di cui complessivamente 9 deceduti) compresi negli anni oggetto dell’indagine epidemiologica in corso (1989-2005) stabilita dal Tribunale di Roma nell’ambito del procedimento penale per omicidio plurimo colposo che vede come indiziati alcuni responsabili della Radio Vaticana e del Centro Trasmissioni della Marina Militare.  Quella indagine rischiò di essere annullata alla fine dello scorso anno a causa di una richiesta di archiviazione presentata in Cassazione dalla Radio Vaticana, ma rigettata con la sentenza n. 611 del 16/1/07 dai Giudici della IV Sezione Penale della suprema Corte, considerati i “profili di colpa emergenti” nell’inchiesta. Questi 25 casi si aggiungono a quelli riscontrati nel corso delle indagini epidemiologiche svolte dal 1999 al 2001 dagli epidemiologi dell’Agenzia di Sanità Pubblica del Lazio, del Dipartimento di Epidemiologia della ASL Roma E e, dal 2001 al 2002, dai periti tecnici della Procura della Repubblica. Di questi 25 casi soltanto 12, cioè gli 8 adulti deceduti e i 4 bambini, potrebbero rientrare nell’indagine epidemiologica in quanto questa prevede, per gli adulti, soltanto lo studio di mortalità e non quello di incidenza (soggetti in vita + deceduti) per malattie tumorali emato - linfatiche a causa, purtroppo (riferimento: “Studio Marconi”, preparatorio dell’indagine epidemiologica stabilita dal Tribunale di Roma):

a)      della mancanza di un Registro dei Tumori di Popolazione per la zona a rischio;

b)      per la complessità nell’utilizzo, z come principale sorgente informativa, di fonti quali le banche-dati amministrative delle schede di dimissioni ospedaliere (SDO) e dell’esenzione dai ticket sanitari

 

Roma 26 Aprile - Elettrosmog? No grazie. Il Consiglio del VI Municipio ha approvato a maggioranza una mozione per tutelare i cittadini dall'inquinamento elettromagnetico.
Ma cosa contiene il documento? Si prevede, innanzitutto, un'analisi del territorio per risanare o minimizzare l'intensità e gli effetti dei campi prodotti dai servizi che distribuiscono energia elettrica, dalle antenne radiotelevisive e di telefonia mobile.