dal Corriere della Sera del 26 settembre 2006

ELETTROSMOG: "RADIO VATICANA"

L'INCHIESTA A RISCHIO PRESCRIZIONE

Ci vorrà una colletta per salvare il processo-bis a Radio Vaticana? Dopo un paio di udienze per decidere la fattibilità della perizia epidemiologica, dopo che il gip Zaira Secchi ha concesso altri due anni per realizzare lo studio, da ieri un nuovo ostacolo rischia di far saltare l'inchiesta: il denaro: che non c'è. C'è invece sempre più vicino il pericolo della prescrizione: " Per i casi più vecchi - calcola l'avvocato Costantino Marini - ormai è inevitabile". Quella di ieri doveva essere un'udienza ordinaria. Invece così non è stato, perchè il perito - Andrea Micheli, dell'Istituto europeo dei tumori di Milano - ha chiesto un anticipo di 75 mila euro sui 200 mila previsti per la perizia. Tutti d'accordo - accusa, difesa , parti civili - che la somma sia necessaria per avviare lo studio, ma il ministero della Giustizia ha risposto picche: il compenso sarà pagato per intero, ma a fronte della presentazione delle fatture. Che il perito potrà predisporre solo quando avrà consenato la relazione.

Il procuratore aggiunto Gianfranco Amendola, il Pm Stefano Pesci e Micheli si sono offerti di chiedere il danaro ad altri ministeri, alla Regione, alle Fondazioni,. Per questo l'udienza è stata aggiornata al 25 ottobre. Ma l'ingegner Raffaele Capone, dei Comitati Roma Nord, protesta "la colletta non è accettabile -sottolinea-, i ministeri della Giustizia e della Salute si assumano l'onere di reperire i fondi. Il governo si comporti come ha fatto con Radio vaticana, per la quale in passato ha pure affittato i ripetitori di Radio Montecarlo". Anche il capogruppo dei Verdi alla Camera, Angelo Bonelli, in un'interrogazione ha sollecitato via Arenula a reperire il danaro.

La perizia deve stabilire se i 19 bimbi che si sono ammalati di leucemia a Cesano e La Storta tra il 94 e il 2000 sono state vittime dell'elettrosmog. Ma il reato contestato ai responsabili di radio vaticana e del vicino radar della Marina Militare, l'omicidio colposo, si prescrive dopo un massimo di 15 anni. Il tempo, dunque, non è dalla parte dell'inchiesta: quando lo studio sarà finito, per alcuni casi non ci sarà più nulla da fare.

Lavinia Di Gianvito