Senza cultura e istruzione si muore prima… Studio europeo

Il primo scienziato che ebbe il grande intuito sul legame tra condizioni sociali e malattie fu Rudolf Virchow, nato a Berlino nel 1821. Virchow fu isolato dal governo prussiano e, prima della sua morte avvenuta nel 1902, gli fu negato il Premio Nobel perché aveva scritto che la vera terapia per le malattie consiste nell’assicurare educazione, istruzione, prosperità economica e libertà.

Anche gli studi più recenti sono rivolti ad approfondire la conoscenza dei meccanismi con i quali il mondo esterno con tutti i suoi elementi (agio-disagio, istruzione-ignoranza, lavoro-disoccupazione, armonia-stress nell’ambiente di lavoro) entra nelle cellule e le fa vivere bene, ammalarsi o morire.

scuoalcostruzionemassaUn basso livello di istruzione, abbinato a difficoltà economiche e lavori di basso profilo, rappresentano condizioni socioeconomiche sfavorevoli che rubano anni di vita.
Incidono, eccome, nel ridurre, in media, l’aspettativa di vita di una persona: ben 2,1 anni (1,5 per le donne e 2,6 per gli uomini): un impatto simile a quello di altri noti fattori di rischio per la salute (dal diabete -3,9 anni, alla sedentarietà -2,4 anni). 

La stima è stata pubblicata in un maxi-studio pubblicato sulla rivista Lancet e condotto nell’ambito del progetto Lifepath, finanziato dalla Commissione Europea.
Lifepath, spiega il coordinatore Paolo Vineis, dell’Imperial College Londra, consentirà anche di scoprire attraverso quali meccanismi biologici (ad esempio malfunzionamenti del sistema immunitario) una condizione socioeconomica svantaggiata logora la salute (tecnicadellascuola.it)

Don_Milani_frase_lavagnaLo studio  “Lifepath” ha quindi lo scopo di identificare i meccanismi biologici alla base delle differenze sociali nella salute. La novità rispetto a studi già effettuati in passato è l’idea di paragonare l’impatto dello status socio-economico con quello generato da fattori di rischio convenzionali. Secondo Silvia Stringhini, ricercatrice presso l’University Hospital di Losanna (Svizzera) e tra i principali autori dello studio, educazione, reddito e lavoro possono influire sulla salute, ma pochi studi avevano cercato di valutare quale fosse il peso effettivo di questi fattori. La ricercatrice, rispondendo alle domande di un tabloid, afferma : “la ricerca rivela e conferma nei dati che ci stiamo dimenticando di un importante fattore di rischio per la salute, quello socio-economico. Finché non lo prenderemo in considerazione non saremo in grado di abbattere davvero la mortalità relativa alle malattie non trasmissibili”. Come spiegato da Stringhini, lo status socio-economico non viene incluso tra i fattori di rischio per la salute perché considerato finora un parametro non modificabile dagli interventi delle istituzioni, che in genere si concentrano sulle politiche di informazione per correggere, per esempio, comportamenti scorretti quali tabagismo e vita sedentaria.

Il genoma (DNA) nelle diverse fasi dello sviluppo è esposto a una varietà di agenti chimici e fisici. L’ambiente sociale ne influenza in modo determinante il grado di esposizione e la struttura sociale tende a veicolare continuità di vantaggi o svantaggi: sono ben noti sia l’arresto della crescita in altezza dovuto a deprivazioni emotive o nutrizionali degli infanti sia le marcate differenze in longevità, aspettativa di vita e buona salute e forma fisica in età avanzata in relazione alla classe sociale. Alcune ricerche sono rivolte a chiarire i meccanismi attraverso i quali “il sociale entra nella pelle e si fa biologia” (Science,2014)

About Domenico Ciardulli 257 Articles
Blogger autodidatta, Educatore Professionale con Laurea Magistrale in Management del Servizio Sociale a Indirizzo Formativo Europeo; Master in Tutela Internazionale dei Diritti Umani. Profilo corrente: Ata nella Scuola Pubblica. Inserito nelle Graduatorie d'Istituto 3a fascia per l'insegnamento di "Filosofia e Scienze Umane"

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