L'ASSESSORA ALLE POLITICHE SOCIALI DEL COMUNE DI ROMA

LANCIA L'ALLARME SULLA SUA INCAPACITA' DI GESTIRE L'EMERGENZA SOCIALE ??

 

DAL QUOTIDIANO CITY

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Nuovi poveri, 10mila senza casa
Baracche e rifugi nascosti in città

Affitti sempre più alti, tasse insopportabili, servizi cari: e così aumenta sempre di più il rischio di scivolare nella povertà nella capitale. E anche di finire a vivere per strada: a lanciare l'allarme è l'assessore alle Politiche sociali del Comune, Raffaella Milano.

"Basti pensare che arrivano ai nostri servizi persone che un anno fa non avrebbero mai pensato nemmeno lontanamente di poter aver bisogno di assistenza'', sottolinea l'assessore. Le statistiche -pur approssimative- dicono che a Roma sono 2000 le persone che vivono in strada; altre 8/9.000 vivono in auto, baracche, accampamenti (nella foto Ansa, il rifugio costruito con bottiglie al Nomentano, dove vive una famiglia di slovacchi). Grotte, container, piloni di tangenziale: la fame di posto occupa angoli liberi, si insinua negli anfratti, serpeggia tra le rocce. Tante le favelas nascoste nel cuore della città. Una cinquantina di romeni vive in una grotta di tufo in una traversa di via Tiburtina. A Ponte Mammolo, in un immenso campo nomadi di zingari, rom e serbi, c'è uno spazio privato e recintato dove famiglie di immigrati pagano 250/350 euro mensili per stare in un container. A meno di tre km dai Parioli, 4 romeni, un'ucraina e un bambino vivono all'ombra di un pilone di una rampa della tangenziale est. E a Monte Mario, a 100 metri dalla villa di Cecchi Gori, c'è una vera e propria favela di nomadi che vivono di piccoli furti, espedienti, elemosine. Ansa

 

DA EPOLIS