Un rogo per uccidere un
barbone polacco
L'uomo, che dormiva nell'auto data alle fiamme, è riuscito a salvarsi.
Trovato un flacone di alcol
ROMA - Si è svegliato avvolto dalle fiamme ma solo
dopo più di un'ora, martoriato dalle ustioni, ha avuto il coraggio di
denunciare ciò che gli era successo: qualcuno avrebbe tentato di dargli
fuoco. E' successo la scorsa notte a Ostia ai danni di un barbone, Yan
M. di 48 anni, un clandestino polacco che viveva in un'auto in via dei
Pallottini.
Lo straniero, accompagnato all'ospedale "Grassi", è stato dimesso con
ustioni alla spalla e al fianco giudicate guaribili in 15 giorni. Privo
di documenti e di permesso di soggiorno, sarà rimpatriato nelle prossime
ore. Molti indizi fanno pensare che si è trattato di un tentato
omicidio, anche se dal commissariato di Ostia si specifica che "non si
esclude la pista accidentale".
Questi i fatti. Intorno alla 2 di notte i vigili del fuoco sono chiamati
a spegnere l'incendio all'interno di una Rover 800 grigio metallizzato,
con targa inglese, parcheggiata da mesi in via dei Pallottini, davanti
al "Teatro Centrale".
Nel veicolo non c'è nessuno ma i pompieri nel sedare le fiamme scoprono
che l'incendio sarebbe divampato dallo sportello sinistro e su quel
sedile ci sono i resti di un flacone di alcol. Alle 3,30, un'ora e mezza
dopo, arriva al 113 una telefonata da parte di una donna polacca che
abita in piazzale Magellano, a un chilometro di distanza.
"Un mio amico sta male, è ustionato, venite a soccorrerlo" implora.
L'uomo viene portato al "Grassi" dove racconta quanto gli è accaduto.
"Dormivo nella macchina e mi sono svegliato con le fiamme addosso rivela
Non lo so che cosa possa essere successo ma avevo paura a dormire lì
perchè avevano già tirato i sassi e spaccato i vetri".
L'episodio al quale si riferisce Yan è avvenuto qualche notte fa,
confermato da inquilini che affacciano sulla strada. "Aveva paura a
dormire là dentro conferma Giovanni che venerdì sera gli aveva offerto
una sigaretta Qualche notte fa dei balordi gli avevano spaccato i vetri
con i sassi. E qualcuno aveva anche dato fuoco al cellophane che usava
per proteggere l'abitacolo dal freddo".
A convincere gli investigatori che si tratta di un atto doloso ci sono
anche altri indizi. Per esempio il fatto che le ustioni riportate siano
sul fianco sinistro del corpo: l'auto è inglese, quindi con guida a
destra. E Yan dormiva sul lato passeggero; perciò le fiamme sono
originate dal lato del finestrino.
Impossibile pensare, poi, al fornelletto: si trovava nel portabagagli,
quindi era spento. La settimana scorsa i carabinieri erano corsi sul
posto su segnalazione anonima che indicava la presenza di uno straniero
che si denudava davanti ai boy scout. Ma non era proprio così.
"Quanto è accaduto è orribile ma avverte don Tonino Lotti, parroco della
confinante Regina Pacis non criminalizziamo Ostia. Non c'è razzismo
anche se, non lo nego, esiste una comprensibile avversione a certi
spettacoli offerti da persone che si denudano in strada per i loro
bisogni, vivono nei giardini e affrontano il freddo ubriacandosi. Noi
facciamo il possibile ma non sempre questi stranieri si lasciano
aiutare".
di GIULIO MANCINI e FRANCESCA PROCOPIO
FONTE http://ilmessaggero.caltanet.it/