MUNICIPI DI ROMA

Indagine ascientifica sui "Peones" della politica

(notizie, non di un municipio specifico, ma apprese in giro per Roma...)

Premesso che rimangono tanti i consiglieri municipali con una certa levatura morale e intellettuale,

è opinione diffusa che quando l'opera sottile di risucchio dei partiti sui neoeletti arriva al terzo quarto mese, molti consiglieri novellini e neoeletti dei municipi, anche rivoluzionari, cedono alle lusinghe di una nuova dimensione di potere.
Si sale così sul figurativo scalino di marmo, gasati dall'acquisizione di  quelle chiavi simboliche che sembrano aprire tutte le porte.

Ci si sente quasi magici con il "mettere la buona parola", ad esempio, nel poter far assumere due o tre persone nel nuovo supermercato che apre in zona, oppure nel poter sistemare quel disoccupato, parente di un amico, nella cooperativa sociale finanziata dal municipio, oppure nel far prendere il figlio di quegli "sfortunati" artigiani alla scuola materna comunale  ecc. ecc.

In quota, ogni partito ha a disposizione una fetta di qualsiasi torta.

I gettoni di presenza-assenza in commissione diventano un formidabile collante che stabilizza la dialettica e salda nuove amicizie.

A questi si aggiungono i bonus monetari annuali di "mamma-partito" per le spese extra che saranno ovviamente direzionate alla "nuova missione" quinquennale.

E' tutto un mondo inesplorato e sconosciuto quello che scoprono alcuni consiglieri idealisti, entrati volenterosi nei meccanismi microgovernativi del territorio.

Basta alzare il telefono del Municipio e chiedere, nella nuova veste di eletto membro di commissione, all'azienda, alla scuola ecc., cose prima inimmaginabili.

La vita appare diversa, quasi onirica.

Tutto si ottiene più facilmente e, come con una sniffata di roba buona, ci si sente diversi, non più miseri mortali schiavizzati dal datore di lavoro ma padroncini investiti da un Grande Fratello generoso che premia profumatamente chi sta al gioco.

I vecchi propositi pre-elettorali di molti, di lottare dall'interno delle istituzioni e di risvegliare la cittadinanza verso la giustizia sociale, l'equità e le pari opportunità, cadono miseramente.

Elargire aiuti ai poveri amministrati, trovare il lavoro a qualcheduna o qualcheduno. Questo sì può fare adesso! In vista della prossima fiera delle vacche.

Non è un caso che i candidati vengono studiati bene e passati al setaccio prima delle elezioni.  Quelli geneticamente difficili e potenziali "faidatè", vengono messi in condizione di non nuocere, anzi vengono messi nel baratto del grande tavolo centrale:

Se ci sono in ballo candidati di peso ma esterni alla milizia di partito, duri da convertire ai compromessi e scomodi al capo della coalizione, si può fare lo scambio al tavolo notturno decentrato. Facciamo un esempio pratico: io che coordino la tal lista accetto, su richiesta del presidente della coalizione, di far fuori quel tizio o quella caia all'ultimo momento (così non vanno più da nessuna parte), in cambio il Presidente della coalizione mi nomina assessore del Municipio nel caso dovessi essere trombato alle comunali.

Poca importanza ha il fatto che io non viva o non conosca affatto il municipio dove divento assessore.

Preso atto e consapevolezza che questi aspetti secolari della politica esistono ancora, niente è perduto.

La storia insegna che, prevalentemente, piccoli e grandi dittatori hanno, alla lunga, perso e sono caduti nel fango.

Cambiare quindi si può, un nuovo Municipio è possibile. E' vero: i cittadini attivi motivati e coerenti sono ancora pochi, scoordinati e, a volte, attivamente scoraggiati o intimiditi dai partiti. Ma di riscossa etica della società civile c'è forte bisogno.

Lo indicano le grandi macellerie del diritto che Lady ASL, Anni Verdi, Unipol, Parmalat, .............. hanno così crudamente fatto venire alla luce.

Lavorare tenacemente nei comitati di quartiere, in associazioni, partecipando ad iniziative, informando,  facendo circolare idee e valori servirà a costruire per le nuove generazioni una società migliore senza più "feudatari".

 

Domenico Ciardulli

(18 settembre 2006)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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