Corriere della Sera 14 marzo 2007

Negozi Ater in vendita L’unione: "Ma lì vivono centinaia di famiglie"

Il sindacato propone:facciamo un censimento

 

L’Ater (case popolari) annuncia la vendita dei suoi locali. L’Unione inquilini domanda: quali? Magazzini, botteghe, esercizi vari, dice Ater. L’Unione insiste: ma quali locali! Lì ci vivono intere famiglie.

In meno di una settimana, il comunicato di Luca Petrucci, presidente dell’Agenzia Territoriale (preannunciante anche la riparazione di innumerevoli tetti dei fabbricati) ha già sortito qualche effetto. Primo: l’affiorare di offerte immobiliari in loco. Ad esempio, tra i lotti popolari di via Litta,via Borromeo, e Igino Papa (Primavalle), alcuni agenti, sono già andati a presentarsi, ipotizzando acquisti in serie. Secondo: la mobilitazione dei sindacati. Stavolta più che altro a scopo informativo, stavolta: "Ma di che parla l’Ater? Un negozio su tre è occupato.  Secondo le nostre stime lì ci vivono 800 famiglie” denuncia Renato Rizzo del sindacato Inquilini di Primavalle. Un breve viaggio ai confini del patrimonio Ater, gli da ragione.

Pur sbucando in via Gasparri, tra i famosi edifici sconparsi dalle planimetrie Ater(e dunque senza diritti, prima fra tutte la manutenzione), via Litta, traversa di via Maffi, è composta da una schiera di case dignitose (prive di ascensori ma pulite , per intendersi). Al piano terra di uno dei lotti,con vista sul circolo di Rifondazione Comunista Silvio Giovinazzo invita ad entrare in quello che dovrebbe essere un negozio. In vendita. Invece sono due camere con bagno e una cucina nuova: la sua. Piastrelle chiare. Frigorifero enorme. Televisore ultimo modello. Stanze senza luce,ma rifinite di tutto punto. Nel ’97, invece, c’era una tappezzeria."Quando sono entrato ho buttato giù tutto. Ci venivano i gatti a fare pipì. Ci ho trovato anche le siringhe. Mia moglie era in cinta…Ho risistemato le pareti , ho messo il riscaldamento autonomo e le inferriate perfino i giochi per i bambini, qui davanti, lì ho montati io” Racconta Silvio. Ora nel giardino di Giovinazzo ci vengono tutti. Lui, invece, è in causa con Ater. Vuole sanare la sua posizione e chiede il cambio di destinazione d’uso del locale. Se poi qualcuno volesse ancora il suo appartamento, per ricollocarci una tappezzeria o aprire un supermercato, faccia pure.

Dice Guido Lanciano, segretario regionale dell'Unione Inquilini, che sulla questione della vendita del patrimonio commerciale Ater è intervenuta subito: "facciamo una proposta a Luca Petrucci: subito un censimento del patrimonio commerciale. Noi stessi ci stiamo già lavorando e vengono fuori cose interessanti. Forse Ater, dopo anni difficili, non ha ancora recuperato il polso della situazione. Poi, una volta fotografato l'esistente l'agenzia deciderà caso per caso quello che mettere in vendita: non siamo contrari a priori. Puchè sia garantita una soluzione alle famiglie occupanti naturalmente".   

Quanto alla vendita del patrimonio commerciale periferico Ater, Lanciano rivolge un appello all'assessorato alle Periferie: "Agevolazioni per gli artigiani che intendono acquistare. E l'unico modo per non condannare alla scomparsa un tessuto artigianale che in molti quartieri, da Testaccio a Primavalle, resiste faticosamente". Sta all'Ater, a questo punto, replicare.

Ilaria Sacchettoni