PAPA FRANCESCO SALVI LA PUSSY RIOT NADIA TOLOKONNIKOVA

Da un anno è reclusa e rischia la vita nella peggiore prigione di tutta la Russia, la colonia penale numero 14 della Mordovia.  La colpa di Nadia, 23 anni, leader della band musicale anti-Putin, è stata quella di aver cantato assieme alle altre Pussy Riot, nella cattedrale moscovita del Cristo Salvatore.

Condannata a due anni di lavori forzati, passa 17 ore al giorno davanti ad una vecchia macchina di cucire, con il diritto a solo 4 ore di sonno mentre a pranzo e cena si può sfamare solo con un pò di pane duro. Per il resto maltrattamenti quotidiani, pestaggi e minacce da parte della direzione della Colonia penale.

Dopo un anno di un trattamento così inumano, di cui sono vittime anche le altre 800 recluse,  Nadia, madre di un bimbo di 5 anni, ha intrapreso uno sciopero della fame dal 23 settembre e rischiando la vita.

(fonte immagine: http://s1.reutersmedia.net/)

Ieri la direzione del carcere ha deciso di ricoverarla in ospedale, ma viene impedito al marito di vederla e l'avvocato che la difende si dichiara "terrorizzata" di quanto sta accadendo.

Un anno fa da tutto il mondo si erano levate voci di solidarietà a favore delle Pussy Riot le quali avevano avuto il coraggio di contestare il leader del Cremlino con l'originale protesta pacifica di un ballo davanti ad un altare di una chiesa.

E' necessaria ed urgente una nuova grande ondata di solidarietà a sostegno di Nadia. E' necessario, visto che il teatro del reato compiuto da Nadia è stato una chiesa moscovita, che Papa Francesco intervenga al più presto presso le autorità russe.

Sono certo che, assieme alla solidarietà del popolo della rete, Papa Francesco possa spendere una parola in favore della liberazione di questa giovane madre 23enne e possa far cessare questa abnorme violenza che viene applicata nel moderno "gulag" della Repubblica di Mordovia.

Domenico Ciardulli

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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