Emergenza rifiuti: Serve la minaccia dell’assessora contro AMA?

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I due giorni di sciopero degli operatori AMA, previsti per lunedì 11 e martedì 12 luglio, sono stati spostati di 48 ore in attesa degli ulteriori incontri sindacali previsti all’inizio della settimana.

La protesta non è solo su Roma ma su tutto il territorio nazionale. In ballo c’è la questione del rinnovo del contratto nazionale di lavoro scaduto da due anni e mezzo.

Intanto, sulle pagine di un quotidiano romano si legge l’ultimatum all’azienda AMA da parte del neo assessore all’ambiente Paola Muraro:  “Città pulita mercoledì, o agirò” titola il giornale e vengono pubblicate le seguenti frasi attribuite all’assessora Muraro:  “..io da oggi sono sul campo e inizio a girare il territorio. E non deve passare il messaggio che dove passo io la strada è pulita, la strada deve essere pulita sempre”.

I cittadini aspettano con ansia da molti mesi la soluzione dell’emergenza rifiuti. Di fronte al “pugno di ferro” prospettato dall’assessora Muraro molti penseranno “fosse la volta buona!” .

Ma le criticità dell’intero sistema smaltimento e riciclaggio dei rifiuti non si risolvono con proclami giornalistici. Occorre una buona dose di umiltà non disdegnando il contributo prezioso di sindacati, esperti del settore e di “buone pratiche” e esperienze acquisite nei territori.

Al fine di mettere sul campo ogni idea utile al raggiungimento dell’obiettivo “bene comune” con punti di vista costruttivi e competenti, abbiamo voluto riprendere di seguito il punto di vista di Ivan Errani che ha ricoperto il ruolo di Assessore all’Ambiente nel municipio XIV negli ultimi 3 anni.

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Lucchina, consorzio Palmarolina

“Mi sono fatto l’idea, magari parziale e dettata dall’esperienza che ho maturato in quasi tre anni, che per “pulire” Roma la ricetta sia aiutare AMA a eliminare tutte quelle ruggini organizzative, le incertezze logistiche e l’idea malsana che l’operaio sia il solo responsabile del disagio che vivono i cittadini. Le minacce non hanno mai portato lontano, tantomeno quelle legate a presunte rappresaglie nei confronti di un AD o di un responsabile di settore. Più di 5000 operaie e operai sul territorio lavorano con mezzi inadeguati, con orari strampalati, senza le adeguate tutele e senza l’adeguata motivazione, senza esemplari sanzioni per chi si approfitta dell’opportunità di lavorare dignitosamente al servizio della città. Ma soprattutto, mi sono fatto l’idea che per “pulire” Roma il primo lavoro grande che c’è da fare è coinvolgere responsabilmente chi vive questa città, perché non c’è decoro senza rispetto per il bene comune. Ma questo certa politica non lo dirà mai, perché il consenso si ricerca sempre trovando un capro espiatorio e mai investendo ognuno di noi del ruolo di “difensore della pulizia”. Non si cerca di educare al bello perché è il brutto che fa prendere voti e quanto più si urla contro il brutto tanto più si appare autorevoli e decisivi. Invece di urlare contro Fortini, Assessora, si preoccupi di comprare strumenti, di pagare straordinari, di realizzare aree di smistamento uomini e automezzi, di intensificare la presenza delle isole ecologiche, di potenziare il PAP e magari di sbloccare altre assunzioni. Perché, francamente, minacciare ritorsioni “se la città non sarà pulita entro mercoledì” non fa sorridere, fa tristezza.”

PS *Le immagini sopra non sono recenti.

About Domenico Ciardulli 257 Articles
Blogger autodidatta, Educatore Professionale con Laurea Magistrale in Management del Servizio Sociale a Indirizzo Formativo Europeo; Master in Tutela Internazionale dei Diritti Umani. Profilo corrente: Ata nella Scuola Pubblica. Inserito nelle Graduatorie d'Istituto 3a fascia per l'insegnamento di "Filosofia e Scienze Umane"

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