Scuola italiana allo sbando? Le parole di una Dsga

La legge di riforma della Scuola (107/2015) si è posta come obiettivi la ristrutturazione gerarchica della catena di comando negli istituti con ridimensionamento degli organi collegiali, il rinnovo del sistema premiale dei docenti con assegnazione monocratica dirigenziale, l’eliminazione graduale dei docenti supplenti con l’organico di potenziamento, i concorsi ecc ecc.

Ma tutte queste presunte innovazioni hanno trascurato il funzionamento quotidiano dei servizi che reggono il “sistema Istruzione” e cioè la parte amministrativa e la parte ausiliaria costretta a subire, non solo tagli agli organici e divieti di supplenze, ma un sovraccarico di lavoro, sia per i collaboratori scolastici, sia per gli assistenti amministrativi e Dsga che si ritrovano una marea di nuovi adempimenti in sistemi informatici e piattaforme inaffidabili.

Per consentire una visione panoramica più ampia di come é messa oggi la Scuola italiana riportiamo di seguito la  toccante testimonianza di una Dsga (Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi):

“Se qualcuno 13 anni fa mi avesse raccontato tutto quello che sta accadendo in questo periodo nel mondo della scuola, io gli avrei consigliato di andarsi a curare da un bravo psicologo….. stipendi non pagati ai supplenti, il personale è decotto e non può andare in pensione, mettono gli scatti li tolgono, riducono il fis per dare gli scatti e poi vogliono togliere anche gli scatti, spostano i gradoni del primo livello a 0-9 e quindi dopo aver fatto tanti anni di precariato ci si ritrova di nuovo allo stipendio dell’anno zero, tagli ingiustificati del personale , giustificati con la dematerializzazione delle procedure che non c’è, i portali che dovrebbero supportare il lavoro amministrativo non funzionano, aumentano continuamente le rilevazioni, le scadenze amministrative e gli adempimenti… mi sono dimenticata qualcosa? , continuano a fare riforme generando solo confusione…. SIAMO ALLO SBANDO!..

Io ho visto tutti i cambiamenti che era necessario vedere, prima di me, mio padre ha fatto il mio stesso lavoro ed io allora ero solo una ragazzina . Io credo che i cambiamenti vadano fatti tenendo conto delle realtà aziendali sottostanti e fornendo alle persone gli strumenti giusti per poter operare con efficienza, efficacia, seguendo le pratiche di buona amministrazione. Nelle mie parole non c’è nichilismo, ma solo la consapevolezza che una categoria non compatta come la ns.: quella degli ATA ha difficoltà a farsi ascoltare.”  (A. F.)

About Domenico Ciardulli 257 Articles
Blogger autodidatta, Educatore Professionale con Laurea Magistrale in Management del Servizio Sociale a Indirizzo Formativo Europeo; Master in Tutela Internazionale dei Diritti Umani. Profilo corrente: Ata nella Scuola Pubblica. Inserito nelle Graduatorie d'Istituto 3a fascia per l'insegnamento di "Filosofia e Scienze Umane"

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