Il voto dissociato Raggi-Barletta nel Municipio 14

Diciamolo in premessa: dall’analisi del primo turno elettorale migliaia di voti espressi a favore del presidente Barletta sulla scheda rosa per il Municipio XIV non si sono tradotti in voto automatico a Giachetti sulla scheda azzurra per il Campidoglio.

Migliaia di persone hanno quindi, già al primo turno, votato Virginia Raggi come Sindaco di Roma e contestualmente Valerio Barletta come Presidente del Municipio XIV. Un voto dissociato e creativo che disobbedisce alle rispettive scuderie di partito orientandosi verso un ragionamento pratico e concreto sulla fiducia che ispirano i due candidati.

Il Municipio ex 19 oggi si chiama Municipio 14. Si avvicina a 200mila abitanti e si estende da Tragliatella, parte della Castelluccia, Ottavia, Selva Candida, Monte Mario, Balduina, Pineta Sacchetti.

Un  Municipio particolare per estensione geografica e numerosità di abitanti e per le biografie partitiche: il 14° (ex 19) proviene da un trentennio di cattive amministrazioni, a cominciare da quella gestione che negli anni 80 si fece conoscere in tutta Italia per le mazzette trovate nelle mutande di un funzionario. Si trattava della tangente di alcuni milioni di lire per l’apertura di un chiosco-bar su via Battistini. Uno scandalo in cui furono coinvolti funzionari e personaggi della maggioranza politica che governava l’allora circoscrizione 19. Successivamente, siamo passati attraverso due minisindaci di centrodestra, di cui uno diventato successivamente assessore al Campidoglio e coinvolto nell’inchiesta su parentopoli e su una tangente di 200mila euro. Nel mezzo c’è stato un mediocre minisindaco del PD durato un biennio per le dimissioni del sindaco Veltroni e non riconfermato dagli elettori. Siamo arrivati alla più recente operazione “Vitruvio” del 2014 che vede sotto processo alcuni dirigenti e tecnici del 14°.

Ma si può tranquillamente dire che il giovane presidente di Municipio Valerio Barletta (14°) ha dimostrato buone capacità di governo del territorio nonostante il marasma che il suo stesso partito (PD) ha creato nella città di Roma, sia per i personaggi coinvolti nel processo Mafia Capitale, sia per quel vile atto notarile, antidemocratico e criminale, contro il Sindaco Ignazio Marino (in barba alla legge del 1992 nata dal referendum di Mario Segni).

Non era facile gestire un municipio dopo il terremoto giudiziario, dopo l’arresto del Manager AMA, dopo l’arresto del padrone della più grande discarica del mondo, dopo gli scandali ATAC.

Nonostante questa bufera, Valerio Barletta ha messo a segno alcuni obiettivi importanti: ad esempio l’apertura e inaugurazione della pista ciclabile di Montemario, l’apertura, dopo 8 anni, dell’asilo nido di via Alfonso Gallo, l’avvio dei lavori della nuova scuola elementare di Selva Candida, l’avvio della differenziata (con il prezioso contributo dell’ex assessore Ivan Errani) e altre opere che qui non menzioniamo.

Non è nostra intenzione santificare il presidente  Barletta perchè ha ovviamente commesso errori probabilmente dovuti ai tanti cacicchi di partito che gli si accollano quotidianamente inducendolo a fargli perdere la visione moderna del rapporto con i cittadini che deve essere “trasversale” e non “parrocchiale”.

Siamo certi che Barletta potrebbe governare al meglio delle sue potenzialità senza il “cordone ombelicale” del suo partito e di un Sindaco dello stesso partito. Potrebbe veramente fare il bene dei cittadini del Municipio  con il Sindaco Virginia Raggi al Campidoglio.  Perchè? Perchè alla luce di quanto accaduto in Campidoglio grazie a poteri corrotti e collusi con palazzinari, mafiosi e gente della peggiore specie, l’arrivo di Virginia Raggi potrebbe rappresentare il ripristino della legalità e della moralità nella Pubblica Amministrazione locale.

Un’ultima considerazione vorremmo spenderla verso coloro che gettano fango sia verso la candidata Virginia Raggi sia verso il candidato Valerio Barletta: Raggi, da semplice cittadina, nel 2011-2012 ha lavorato assieme ai comitati di quartiere sul territorio dimostrando già da allora un genuino interesse per il bene comune.

Su Valerio Barletta, alcuni anonimi “antagonisti” del municipio 14 lo accusano via email di cercare i voti a destra  per il ballottaggio (accusa quasi speculare viene fatta alla Raggi da personaggi del PD).
Non possiamo non pensare che dietro questi “endorsement” indiretti per l’avversario di Barletta ci possa essere la famosa questione del trasferimento del Municipio al Forte Trionfale fortemente avversato da certi collettivi interessati probabilmente a difendere proprie posizioni consolidate.

E se il nostro sospetto fosse fondato, allora sarà interessante vedere come certi interessi di bottega sarebbero tutelati da una eventuale giunta municipale a 5stelle di fronte allo spreco di ingenti risorse pubbliche per continuare a pagare l’affitto ai privati. Di certo, il vento è cambiato e fare lobby per sostenere un candidato non garantisce automaticamente la salvaguardia di situazioni borderline che saranno sottoposti al vaglio della magistratura penale e contabile.

About Domenico Ciardulli 257 Articles
Blogger autodidatta, Educatore Professionale con Laurea Magistrale in Management del Servizio Sociale a Indirizzo Formativo Europeo; Master in Tutela Internazionale dei Diritti Umani. Profilo corrente: Ata nella Scuola Pubblica. Inserito nelle Graduatorie d'Istituto 3a fascia per l'insegnamento di "Filosofia e Scienze Umane"

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