Nel pomeriggio afoso di martedì 2 luglio si è svolta presso il centro anziani di Montemario un’affollata assemblea pubblica indetta da Regione, Asl Roma1 e Comune di Roma.
Al tavolo della presidenza siedevano il direttore generale della Asl Roma1 Angelo Tanese, l’Assessore all’Urbanistica del Campidoglio Luca Montuori, Massimiliano Valeriani, assessore all’Urbanistica in rappresentanza del presidente Zingaretti, Alfredo Campagna, presidente del Municipio XIV.
Tanese e Valeriani hanno annunciato per questo mese l’inizio dei lavori per la riqualificazione del parco di Santa Maria della Pietà con un primo stanziamento di circa 5 milioni di euro.
E’ solo l’inizio di un progetto urbano che prevede all’interno dell’ex comprensorio la realizzazione di un grande polo socio culturale e scientifico, una piccola città dove tutti i padiglioni saranno riqualificati e resi idonei a ospitare servizi sociali e socio-sanitari per i cittadini, per gli studenti per turisti e pellegrini.
Tra i tanti servizi annunciati la realizzazione di una Scuola di Formazione per infermieri, una postazione del Numero Unico di Emergenza, la Casa della Salute con servizi di cura e servizi di prevenzione e promozione del benessere, una palestra, installazione nel parco di attrezzature gratuite per lo sport e percorsi pedonalizzati, un locale di pubblico ristoro, l’apertura dei cosiddetti Ostelli della Gioventù e un’arena cinematografica per l’estate romana.
Tra gli interventi del pubblico Nando Maurelli del circolo Ecoidea di Lega Ambiente, citando un paragone con l’impianto siderurgico di Bagnoli che è diventato Museo della Scienza, si è augurato che anche l’ex ospedale psichiatrico di Santa Maria della Pietà possa diventare, attraverso un effettivo processo partecipato, una “Città del Benessere”. Concetto ripreso da Paolo Ramundo della cooperativa Cobragor il quale ha evidenziato l’importanza di inserire all’interno del progetto urbano un centro di ricerca sulla grande questione dell’alimentazione e della produzione alimentare. “Oggi Salute e Prevenzione passano dalla qualità del cibo che viene prodotto e che assumiamo”.
Gli operatori dell’Associazione Antea Giuseppe Casale e Patrizia Cottone, pur esprimendo soddisfazione per la risistemazione del Padiglione di Antea e per l’imminente risistemazione del parco, si sono detti preoccupati per il progetto di pedonalizzazione che potrebbe rappresentare un disagio per le famiglie degli assistiti e per gli assistiti stessi che usufruiscono di servizi sanitari semiresidenziali e residenziali nel centro “Antea”.
A tale preoccupazione ha risposto il direttore generale Tanese dicendo che si terrà conto delle esigenze dei parenti e dei pazienti che usufruiscono di servizi sanitari ed ha prospettato l’idea di un cambio totale della viabilità dei veicoli e di revisione dei punti di ingresso e di uscita dei veicoli stessi mentre le isole pedonali saranno realizzate nella zona centrale. Inoltre servirà assicurare zone regolamentate di parcheggi vigilati che servano i diversi servizi.
Anche Silvana Zambrini responsabile dei volontari di “Antea” ha espresso soddisfazione perché, “finalmente dopo 52 anni” questo progetto urbano potrà attuare nei fatti anche quella riforma del welfare di integrazione dei servizi sociali e sanitari (L. 328/2000) che non è stata mai attuata pienamente.
La rappresentante dell’associazione “Risveglio onlus“, che opera presso il centro Adelphi del 12° padiglione, ha descritto il lavoro di cura e assistenza riabilitativa a pazienti che, a seguito di infortuni e incidenti, hanno acquisito gravi lesioni cerebrali con danni motori e cognitivi.
L’associazione ritiene che, finito il ciclo di riabilitazione, per un centinaio di famiglie inizi poi un calvario perché si ritrovano lasciate sole al rientro a casa del paziente.
Per l’associazione sarebbe pertanto utile la destinazione di un padiglione che offra alle famiglie in difficoltà un periodo di mantenimento post riabilitazione e di reintegro sociale.
L’apertura e funzionalità degli ostelli della Gioventù, prevista già da molti anni fa, ha detto Massimiliano Valeriani, era stata bloccata da una serie di ricorsi e solo adesso, con la recente sentenza del Consiglio di Stato, sarà possibile ultimare l’opera e aprire gli ostelli entro la fine dell’anno.
A contestare il progetto urbano sono intervenuti, con un fuoco di fila di obiezioni, alcuni associati dell’ex lavanderia, la storica associazione che occupa da più di un ventennio il padiglione 31 e che si trova da molto tempo in un pesante contenzioso giudiziario con la Asl Roma 1 (ex RomaE).
Secondo Massimiliano Taggi questo progetto di riqualificazione urbana è destinato a fallire, non passerà come non è passato quello precedente del 2007. Taggi e poi anche Claudio Ammassari e Chiara Cavallari hanno espresso valutazioni negative sulla delibera 787 e sul protocollo d’intesa tra Città Metropolitana Regione Lazio e e Comune di Roma. rappresenterebbero una sorta di tradimento della delibera di iniziativa popolare approvata il 26 luglio 2015 dal consiglio comunale di Roma.
Inoltre, sempre secondo Taggi, questa intesa disattenderebbe anche la stessa normativa nazionale (art. 98 della legge 388/2000) che prevede la produzione di reddito a favore della tutela della salute mentale. L’altro elemento contestato è la quota di servizi sanitari prevista in questo accordo che sarebbe di circa il 40%.
A queste posizioni di totale opposizione e contestazione hanno fatto da contraltare altri soggetti interni ed esterni: Antonietta Spadea medico igienista che lavora da 2 anni ha citato le importanti opere effettuate in questi ultimi anni nel parco: il rifacimento della rete elettrica e della rete wi fi, l’attivazione di un consultorio per le famiglie, uno sportello per le donne, la destinazione dei padiglione 1 e 2 alla prevenzione e promozione della salute e alle risposte sanitarie da dare a chi ha bisogno di cure.
Ferdinando Suraci, membro della consulta e di un coordinamento delle associazioni del territorio, si è detto convinto della bontà del progetto urbano scaturito dal protocollo d’intesa tra gli enti locali, nella speranza che l’attuazione sia aperta al contributo pieno di idee della cittadinanza attiva e della Consulta. Secondo Suraci la riqualificazione del Santa Maria della Pietà potrà dare dei frutti in termini di qualità della vita.
In chiusura ha preso la parola il presidente del Municipio XIV, Alfredo Campagna, confermando la sintonia e collaborazione con i soggetti attuatori del progetto.
Ringrazio Domenico Ciardulli per questo articolo che permette a tanti cittadini di prendere coscienza che la risorsa del nostro Municipio e del Comune di Roma denominata Centralità Urbana del Santa Maria della Pietà finalmente può diventare il centro del dibattito sociale/culturale sullo sviluppo urbanistico che nei prossimi mesi e nei prossimi anni ci terrà impegnati attraverso un percorso partecipativo che dovrebbe e potrebbe coinvolgere questa MERAVIGLIOSA RISORSA DI DEMOCRAZIA MODERNA rappresentata dalla SOCIETA’ CIVILE ORGANIZZATA che nel nostro Municipio ha una storia particolarmente attiva e creativa. Una società civile formata da Associazioni e Comitati che con le loro 52 iscrizioni all’ALBO delle LIBERE FORME ASSOCIATIVE del Municipio XIV rappresentano una rete di relazioni che coinvolgono migliaia e migliaia di cittadini volontari che si interessano del BENE PUBBLICO ( oltre ad almeno altre 50 che ancora non hanno presentato domanda di iscrizione) . Ho iniziato il mio BREVISSIMO intervento ( durato meno di 2 minuti) proprio con la ” sommessa denuncia” della mancanza nella presentazione delle LINEE GUIDA di questa meravigliosa RISORSA rappresentata dalla Società civile organizzata. Società civile che ha permesso di eleggere due membri attraverso vere elezioni gestite dal Municipio come rappresentanti all’interno della “CONSULTA sulla Centralità Urbana del SMdP” ( Suraci Ferdinando e GianLuca Riparbelli). Consulta nata con Delibera Comunale DAC 40/2015 (Giunta Marino) e nel marzo 2019 è stata nominata dalla attuale Giunta Raggi ma che per l’ostruzionismo del tre rappresentanti “autonominati/nominati” dei primi firmatari dei Comitati Promotori DIP non è ancora funzionante ( Regolamento e nomine Presidente e Vice Presidente e Segretario) culminata con l’azione di far mancare il numero legale alla riunione della CONSULTA del 25 giugno scorso. (per non parlare della nascita di una CONSULTA “alternativa” a quella ufficiale senza presentare le dimissioni da quella “ufficiale”). Certamente, come nel mio breve intervento ho detto, il documento presentato può rappresentare una base di discussione valida per avviare un PROCESSO PARTECIPATIVO ( con i tre livelli della D.C.57/2006 come l’Informazione, la Consultazione e la Progettazione Partecipata). Processo che dovrebbe essere gestito proprio dalla CONSULTA, da convocare subito, che nel pieno dei suoi poteri ( anche attraverso Assemblee partecipative e la istituzione di Laboratori territoriali, Tavoli Tecnici, gruppi di lavoro etc) lavori in collaborazione con il Dipartimento PAU e Risorse per Roma. Ho terminato l’intervento ricordando brevemente il lavoro svolto dall’Urban Center XIV che nelle due Progettazioni Partecipate sul FORTE TRIONFALE hanno coinvolto una trentina di Associazioni e Comitati con un lavoro innovativo e sperimentale che è riportato ancora oggi nel sito del Dipartimento PAU del Comune di Roma. Ho poi ricordato con un pizzico d’orgoglio che se questo lavoro sarà svolto anche per la Centralità del Santa Maria della Pietà potremo apprezzare la professionalità e la qualità del contributo delle nostre Associazioni e Comitati della SOCIETA’ CIVILE ORGANIZZATA del Municipio XIV. Colgo l’occasione per ringraziare tutto l’uditorio della Assemblea per il caloroso e quasi unanime sostegno che hanno voluto rappresentare alla fine del mio intervento.