UN ALTRO INTERVENTO SUI FATTI DEL S. MARIA DELLA PIETA'

Un minimo di chiarezza .... (Indymedia)
by aladino govoni Tuesday, Jul. 04, 2006 at 4:43 PM mail:
 

Innanzitutto credo non esista alcun legame diretto tra la normale attività della Lavanderia e l’aggressione fascista.
La Lavanderia è un aggregazione basagliana, dichiaratamente non violenta, politicamente legata a Rifondazione ( il compagno più noto è anche il segretario della sezione di Rifondazione a Primavalle) e, in misura minore, ai Verdi.

E l’attività, quasi esclusivamente di tipo culturale, è sostanzialmente chiusa all’interno dell’ ex manicomio, in una logica di “presidio” contro i tentativi di riospedalizzazione o comunque di speculazione edilizia relativi alla struttura.

Mai avuti, in quasi 2 anni di vita della Lavanderia, problemi di alcuna natura coi fasci della zona, la cui presenza è per altro minima e folcloristica :

un circolo ex Msi/Ft - il Furio Camillo - addirittura avvicinatosi in tempi recenti al partito di Diliberto per il quale invitavano a votare alle politiche con pittoreschi manifesti tricolori con slogans antiamerikani

una sezione storica di A.N., in Via Assarotti, che sostanzialmente funziona come bisca per un po’ di vecchietti

un gruppetto di ultras, fascisti ma estranei all’area skin e a gruppi politici organizzati, che sosta abitualmente in Piazza Guadalupe e si fa chiamare appunto “Guadalupe violenta”, gente sospettata oltre un anno fa per l’attentato contro le case occupate a Primavalle ma della cosa poi non si è trovato alcun riscontro serio e comunque nemmeno questi hanno mai manifestato alcuna animosità rispetto all’attività della Lavanderia( gli stessi manifesti per il concerto di sabato, attaccati anche davanti al bar frequentato da costoro, non sono nemmeno stati strappati ....)

Gente potenzialmente più pericolosa, legata agli Irriducibili laziali ed in passato a Base Autonoma e interna ad attività di tipo mafioso ( strozzinaggio, giri di coca e traffici vari), c’è nel limitrofo quartiere di Torrevecchia, ma questi - scottati e disturbati per le attenzioni dei compagni ed anche delle guardie dopo l’attentato citato di Primavalle dell’aprile 2005 - ci hanno tenuto immediatamente a “chiamarsi fuori” dalla vicenda di sabato comunicandolo chiaramente e direttamente ai compagni della zona.

Infine c’è, nella zona di Ottavia, una sparuta presenza di personaggi della cosiddetta Banda Noantri, vagamente legati a Forza Nuova, ma la cui attività non è mai andata oltre qualche scritta sui muri ...

Insomma, tornando ai fatti di sabato, tutto fa pensare ad una cosa “importata” e slegata dal territorio circostante, probabilmente legata alle “faide” che oppongono a Roma, con scazzi e risse quasi quotidiane, da un lato i naziskin più o meno legati al Msi/Ft e dall’altro i cosiddetti redskins, sharp, rash ecc. ecc.

I quali redskins erano presenti in massa al concerto, essendo al seguito di alcuni gruppi ska che si esibivano alla Lavanderia.

E già durante il concerto e prima della aggressione fascista avevano dato l’impressione di “aspettarsi qualcosa”, cosa poi provata dall’enorme quantità di tubi idraulici spuntati fuori come per incanto in mano a molti di loro dopo il lancio delle molotov fasciste.

Del resto gli stessi aggressori fascisti hanno dimostrato una scarsa conoscenza del territorio, ignorando l’esistenza della vigilanza armata che presidia gli uffici della Asl all’interno dell’ ex manicomio e non ponendosi nemmeno il problema che, se anche fossero potuti entrare nell’area del S.Maria poi, una volta chiusi i cancelli alle loro spalle, avrebbero avuto grosse difficoltà a dileguarsi .... con tutte le conseguenze del caso ...

Così come una scarsa conoscenza del territorio l’hanno dimostrata i vari “cioccatori” fascisti successivi ai fatti che, non avendo la strada via di fughe, le hanno regolarmente prese, in un caso persino in presenza della polizia .....

Insomma, si intravede un qualcosa - almeno per alcuni - di non del tutto inaspettato, “nato” in altre zone di Roma e che ha trovato al S. Maria una casuale occasione di regolare vecchi conti.

Qualcosa del genere era già successa mesi fa al Trullo, davanti il centro “Ricomincio dal Faro”, in occasione di un altro concerto ska, anche quello largamente frequentato dai redskins.

Non entro nel merito dei precedenti “di strada” che avrebbero causato la vicenda né minimamente mi viene in mente di condannare le “intemperanze” dei redskins nei confronti dei fascisti, visto che penso che chi si pone, sia pure su un terreno prepolitico e coattesco, il problema dell’antifascismo militante a Roma meriti tutto il rispetto possibile.

Qualche perplessità nasce invece dal fatto che i redskins agiscono sul territorio fregandosene deliberatamente del parere dei compagni delle zone in cui si muovono e che spesso devono poi affrontare le conseguenze delle loro “coattate”.

E dalla circostanza pressoché regolare per la quale spesso e volentieri finiscono per aggredire anche i compagni che gli muovono questa critica, come avvenuto proprio sabato notte ai danni di un operaio del Collettivo Antagonista di Primavalle - certo non sospettabile di opportunismo e di volontà di “pompieraggio” - che ha avuto gli occhiali rotti soltanto perché polemizzava apertamente con un certo loro modo di fare ....

Ma questo rientra appunto nel carattere prepolitico del fenomeno redskins, è un problema che certo non si può minimizzare né ignorare, ma Indymedia ed il "web open" in genere non mi sembrano francamente il luogo più adatto per discuterne seriamente ed approfonditamente.