Anziani morti, i corpi
trovati dopo 2 settimane
Monte Mario:
lui
cieco, lei cardiopatica. Nessuno si era accorto del dramma
Soli, abbandonati da tutti, lasciati
in balìa di gravi problemi di salute e del caldo insopportabile di
questi giorni. Morti da almeno due settimane nella loro piccola
abitazione al piano rialzato di una palazzina in via Siro Corti 25, a
Monte Mario. Si chiamavano Francesco Ierdi e Lucia Placido, marito e
moglie, le ultime vittime dell’indifferenza. Lui aveva 80 anni, ed era
cieco. Lei, invece, era più giovane di due anni, ma da qualche tempo
soffriva di cuore. E senza la moglie Franco (come era conosciuto nel
piccolo borgo dalla parte opposta all’ex Santa Maria della Pietà) non
muoveva un passo. I corpi dei coniugi sono stati scoperti ieri sera,
poco dopo le 19. Alcuni vicini di casa hanno suonato alla porta della
loro abitazione per avvertirli della messa che si doveva celebrare in
una chiesa vicina in memoria di una condomina deceduta un mese fa. Un
tanfo insopportabile proveniente dall’appartamento li ha convinti a
chiamare la polizia. Poco dopo una squadra dei vigili del fuoco ha
sfondato una delle quattro finestre ed è entrata nell’appartamento:
Lucia era a letto, coperta da un lenzuolo leggero. Il marito invece
era nel bagno, riverso in una posizione innaturale sul pavimento, dove
sarebbe caduto dopo essere inciampato nel manico di una borsa che non
poteva vedere.
Secondo il medico legale intervenuto sul posto è plausibile che, una
notte di fine giugno, Franco Ierdi si sia svegliato scoprendo che la
moglie, nel letto accanto a lui, non respirava più. A quel punto il
pensionato si sarebbe alzato per raggiungere il bagno e prendere un
po’ d’acqua o un medicinale per soccorrerla, ma sarebbe inciampato
sbattendo la testa contro il lavandino dopo essersi tirato dietro un
armadietto. E così, senza soccorsi e incapace di chiedere aiuto,
Franco è morto, forse dopo uno-due giorni di agonia.
Una storia drammatica che ha sconvolto gli abitanti del quartiere dove
la coppia era abbastanza conosciuta. Franco e Lucia, infatti,
abitavano in via Corti da più di quarant’anni. Senza figli, con un
fratello e due sorelle sparsi fra la Calabria e Venosa, in provincia
di Potenza, marito e moglie andavano a fare la spesa insieme ogni
giorno.
Lucia, che guadagnava qualche soldo facendo le pulizie nelle case dei
vicini, aveva anche una passione per le piante che annaffiava sempre
con cura. Le stesse piante ormai secche trovate nel piccolo giardino
che circonda la palazzina dove abitava con il suo Franco. Ieri sera,
mentre gli agenti della Squadra mobile e del commissariato Primavalle
accompagnavano il medico legale per il sopralluogo indossando gli
autorespiratori, una folla di residenti si è radunata di fronte al
cancello d’ingresso dell’edificio per commentare l’accaduto. Sulla
porta dell’appartamento dei coniugi Ierdi c’era incastrato un
foglietto lasciato qualche giorno fa dall’Italgas per la lettura dei
contatori. Probabilmente quando l’addetto è passato Franco e Lucia
erano già morti.
Rinaldo Frignani
LETTERA SU IL TEMPO
Questa tragica
notizia di cronaca che oggi ha toccato il municipio XIX
dovrebbe indurci ad una
riflessione su quali Politiche sociali siano state prodotte dal
nostro Municipio in questi anni.
Sarebbe bastato applicare la
legge 328/2000 e raccordarsi con il distretto sanitario della ASL RME perchè i
medici curanti segnalassero al servizio sociale gli anziani a rischio. Invece
niente: due anziani cadaveri trovati dopo due settimane a via Sirio Corti.
Nessun consigliere, nè di
destra nè di sinistra, si è mai premurato di farci sapere quali verifiche
siano state fatte e quali risultati siano stati raggiunti con i progetti del
piano sociale di zona 2001-2004.
A suo tempo l'abbiamo
denunciato: il Welfare del Municipio è stata una grande spartizione di torta,
utile al mercato di voti per le elezioni successive, piuttosto che un
laboratorio finalizzato a creare una rete di protezione sociale per i soggetti
più deboli della nostra comunità.
Auguriamoci per il futuro un
maggiore senso istituzionale e consapevolezza su come vengono spesi i soldi
pubblici destinati al sociale.
Domenico Ciardulli
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