ECCO LA DIFFERENZA TRA PRIMARIE, MANIFESTAZIONE DI AN E LE PIAZZE DI GRILLO


Attacco a Grillo e piazze
 

C’è chi ha voluto paragonare 3 eventi: la piazza di Beppe Grillo, quella di An e le primarie. Vd. www.tafanus.it

La manifestazione di AN non ha cambiato molto il corso della storia, per quanto numerosa è stata la solita sfilata con le solite croci uncinate e il solito leader, monocorde come sempre. L’organizzazione è nota, i suoi rispondono puntuali. Hanno dietro un plagio che dura da 77 anni e discendono da un partito che resse l’Italia per un ventennio. E’ stata una verifica di Fini del proprio peso politico, peso che non ha mai fatto valere con sufficienti riconoscimenti di governo nei confronti di B. AN è uscita dalle ultime politiche con ben 4.707.000 voti (3° partito d’Italia). La Lega ne ha avuti solo 1.747.000, eppure B ha ascoltato molto più l’infida Lega che la fedele AN. Il tema della sicurezza e dell’ordine è un vecchio tema caro ad AN. Quello delle tasse eccessive è di attualità, visto che paghiamo le tasse più alte d’Italia e ci si aspettava che nella piazza di Roma ci fossero anche molti leghisti, ma la piazza sembrava monocroma e di bandiere di Lega o FI non ne abbiamo viste, il che dice di attriti dentro la Cdl. Che su quasi 5 milioni di voti, ci fosse una piazza di 300.000 persone è anzi scarso. Se il problema delle tasse avesse riguardato tutta la Cdl (quasi 19 milioni di voti) avrebbero dovuto essere di più, ma le proporzioni 1 a 63 sono basse. AN ha raccolto i suoi, ma gli altri alleati dov’erano? Non vorrei pensare a una diserzione, ma balza all’occhio che non c’era neanche un candidato ufficiale degli altri partiti, la Brambilla non c’era e AN si ritrovava da sola. Il che per la compagnine cdx non è proprio esaltante. La piazza era piena, ma è stata uno di quegli eventi che si dimenticano il mattino dopo e non ha cambiato le cose. Un deja vu. E difatti commenti sui media ne ha suscitati pochi.

Le primarie invece non sono una piazza. La gente è sempre felice di scegliere. L’Ulivo conta 19 milioni di elettori. Il PD è oggi il 1° partito d’Italia. Ha nel suo seno quello che è stato il maggiore partito storico della sx europea e il maggior partito cattolico. Ha dietro di sé un secolo di lotte politiche e una capacità organizzativa superiore a tutti i partiti italiani. Nessuna meraviglia se 3 milioni e mezzo di persone sono andate a votare. Siamo un paese vecchio. Lo zoccolo duro dei DS è formato da elettori sopra i 60 anni e i votanti erano in età. La proporzione rispetto ai voti è stata di 1 a 6, sicuramente meglio della piazza di AN che da sola era 1 a18. Ma si votava vicino a casa e si sa che ogni spostamento crea difficoltà, comporta fatica e spese di trasferimento, aveva un risultato politico preciso (che una piazza in genere non ha), contava sulla provata fedeltà di un elettorato con una sua identità e organizzato da almeno 60 anni. Non esprimeva contestazioni ma fedeltà di partito, quella fedeltà che lo zoccolo duro dei DS ha sempre mantenuto in molti modi. Dell’evento si era lungamente parlato su tutti i media per cui era impossibile non conoscerlo. La grancassa mediatica era stata imponente, come imponente era stato il volantinaggio, famiglia per famiglia e l’induzione al voto per Veltroni. Una macchina organizzativa di 1° livello. Il leader era già stato scelto dai vertici per cui la piazza lo ha solo confermato. Se le primarie non ci fossero state, sarebbe stato lo stesso. Però anche dare alla gente l’illusione di scegliere è un risultato politico.

Nella piazza di Beppe Grillo nulla di tutto questo. A parte gli spettacoli, la manifestazione era nota solo a poche decine di migliaia di bloggher tra cui molti contro di lui. La maggior parte degli italiani non ne sapeva niente. Persino chi segue i suoi spettacoli non ne sapeva niente. Il silenzio dei media è stato assoluto. Abbiamo un personaggio dello spettacolo, un uomo solo, senza la macchina organizzativa del partito dietro, un comico radiato dalla tv dall’86, sono quasi vent’anni, e la sua interdizione continua. Non ha nessuna organizzazione di partito o di parlamento o di territorio, non ha sedi, peso decisionale, facoltà di nomine, finanziamenti pubblici, giornali o televisioni. Non ha alle spalle sponsor, Confindustria, banche, Mafia, P2, parrocchie, eserciti, SISDI o SISMI, CIA, gruppi europei, multinazionali, interessi economici o politici, proprietari di giornali o cda televisivi. E’ un uomo solo. Paragonare un uomo solo all’apparato di AN o dell’Ulivo mi sembra francamente improprio.

Ma quest’uomo solo ha fatto da solo una cosa straordinaria, e per questo avrebbe diritto a maggiore considerazione. Ha portato in piazza un milione di persone su tutte le piazze d’Italia. Ha fatto votare 300.000 elettori su 3 leggi di iniziativa popolare riguardanti la questione morale in Parlamento e la restituzione della sovranità al popolo. Grillo è un grande comunicatore. 3 anni dopo il suo allontanamento dalla televisione gli italiani lo votano come il comico migliore del paese (Abacus). I suoi spettacoli non sono solo urla e sberleffi, sono informazioni, quelle informazioni che invano cercheremmo sui media o dai politici, due categorie che sempre più si sono mostrate scollate dal resto del paese e che sempre più ci propinano propaganda, non informazione. Grillo fa contro-informazione e fa denuncia. Dal 92 (15 anni) ha modificato gli obiettivi della sua satira prendendo di mira l’economia neoliberista, il consumismo, la propaganda commerciale, proprio ciò che dà potere a politica e media.

Ha creato la satira economico-ecologica. Riassume molti obiettivi del nuovo pensiero no global: difesa di ambiente e salute, lotta ai termovalorizzatori, smaltimento dei rifiuti, battaglia contro la TAV, spreco nella mobilità, energia alternativa, lotta agli sprechi, crisi della ricerca, leggi sul precariato, abusi della Casta (tema che un paese in crisi sente fin troppo), proponendo, contro il suo accentramento antidemocratico del potere, un ritorno alla democrazia dal basso attraverso liste civiche.

E’ un successo. Il suo blog raccoglie centinaia di migliaia di lettere e diventa il 1° d’Italia e uno dei primi del mondo. Quanto più media e politici lo hanno ignorato, tanto più emerge il loro scollamento con la gente, soprattutto quella più informata, la generazione prima dei 40 anni. Quando Grillo propone 3 leggi di iniziativa popolare per la questione morale, contro il degrado politico e l’accentramento del potere, per il ritorno popolare della scelta del candidato e contro la politica come rendita fissa, è un’apoteosi. Risponde un milione di persone, e sono giovani! E’ una risposta generazionale. Le sue piazze nascono per queste 3 leggi, secondo un diritto datoci dalla Costituzione, non è una piazza dimostrativa come quella di AN, non è l’elezione di un leader scontato, come per le primarie, che alla fine sono state operazione di facciata, un contentino per gli elettori. E’ un’altra cosa! E abbraccia un altro tipo di persone, che hanno a cuore l’Italia e vorrebbero un ritorno alla democrazia dal basso.

La risposta delle ufficialità è una bagarre indecente. L’esercizio di un diritto costituzionale e la richiesta di maggiore democrazia sono bocciati come barbari, selvaggi, fascisti. La risposta di media e di politici è tale da segnare per sempre un solco tra loro e il concetto di democrazia.

Di colpo tutti parlano di Grillo, ma per denigrarlo, nasce il termine antipolitica, abusato in tutti i modi possibili. Criticare è antipolitica, dire che siamo il paese più corrotto d’Europa è antipolitica, chiedere un ricambio in chi ci rappresenta è antipolitica, parlare di democrazia diretta è antipolitica. Ma la grancassa è tale che migliaia di persone cercano per 1° volta il suo blog. E’ un urto immane di centinaia di migliaia di accessi che manda in tillt il blog. E questo è pericolo. Non sia mai che il blog di Grillo piaccia. Parte allora un attacco pesantissimo per la sua distruzione. Il blog di colpo si snatura. Si iscrivono malviventi di ogni tipo con post spregevoli di odio, insulti, bestemmie di cui i media sono ghiotti per dire: vedete che porcherie scrivono questi grillini! Addirittura giornali scrivono articoli che commentano un solo articolo. Come se un blog pubblico e aperto a tutti fosse omologato e non contenesse di tutto. I mediacercano di calunniare Grillo nella sua vita privata. E’ lo sciacallaggio. I post più seri e informativi spariscono, anche perché il blog dà la possibilita di cancellare quello che non piace e bastano 5 utenti per farlo. Ci sono bloggher che non riescono a pubblicare nemmeno un ciao. Ci sono pause di ore per gli attacchi degli hacker, i virus, i sabotaggi informatici. Ovviamente sotto questa pesante distruzione, il livello generale decade. Addirittura c’è una tale furia distruttiva che, mentre aumenta la fama, il numero dei commenti diminuisce, sotto una censura pesantissima. Alla fine si arriva all’appiattimento quasi totale.

E nessuno, dico nessuno, dice una parola sulle tre leggi chieste, sul diritto che il popolo sovrano ha di proporle, sul diritto degli elettori ad avere candidati scelti da loro e di allontanare dal Parlamento i condannati, gli indegni, i traffichini, gli inamovibili.

Verità e giustizia sono da un’altra parte. La giusta informazione pure.

martedì 16 Ottobre 2007 (09h04) :

Di : viviana vivarelli  (da bellaciao.org)

 

 

 

 

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