IL CAMPIDOGLIO SI PREPARA AD ADDOMESTICARE I CENTRI SOCIALI?

Inizia così il Manifesto di oggi 29 giugno 2007:

<Centri sociali "a termine" e con un'attività "certificata" dal Comune. Il metodo di governance veltroniana non risparmia le esperienze dei movimenti romani. Prima un colpo di mano che stralcia la delibera rutellliana del 95 poi un tavolo di confronto.>

Il 30 maggio scorso la delibera rutelliana è stata sostituita con la delibera 104 che segnala importanti modifiche: Concessioni a termine di sei anni e obbligo per la struttura destinataria degli immobili di proprietà comunale di fornire il programma annuale.

Il Commento di Luigi Tamborrino del centro sociale Rialto: L'aggiornamento della delibera la vogliano anche i centri  ma il Comune ha messo in piedi dispositivi di controllo sociale inaccettabili perchè con la concessione a termine e con l'obbligo di rendicontazione programmatica chi svolge una produzione sgradita al comune la perde.

Scrive Giacomo Russo Spena de il Manifesto "In questi termini tutto torna. Veltroni con la delibera 104 seleziona quali spazi istituzionalizzare e quali ostacolare. Il Veltronismo concede ma soprattutto prende: così da una parte riconosce il lavoro svolto dai centri sociali, dall'altra depotenzia la loro spinta conflittuale".

Gianluca Peciola, assessore del municipio XI critica il metodo usato per la modifica della delibera 26 e parla di ingessatura del decentramento e quindi della democrazia partecipata.

"Se uno deve occupare, attacca Peciola,  vuol dire che c'è una certa domanda di cultura indipendente che Veltroni non soddisfa."

Intanto Veltroni ha fiutato l'aria di fibrillazione innescata dalla delibera 104 ed ha temporaneamente bloccato l'iter procedimentale.

Vedremo cosa uscirà fuori dall'apertura del Tavolo con i centri sociali.

 

 

 

 

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