LA REPUBBLICA DEL 4 GENNAIO 2008 PAG. 27
"Così quell'ex medico diventato clochard mi cambiò per sempre"
E' stato l'incontro con un clochard, quando avevo
17 anni, a cambiare la mia vita. Ero uno studente e tutte le mattine percorrevo
la stessa strada per andare a scuola, a Torino. Così notai un uomo sdraiato su
una panchina, in condizioni di estremo disagio. Lo vidi altre volte, sempre lì,
e cominciai a parlare con lui. Mi raccontò la sua storia: era un ex medico, un
uomo che era stato molto amato e stimato. Un giorno, però tutto precipitò.
Capitò che, una sera, si ubriacò. Era la prima volta che gli succedeva, ma
proprio in quella occasione venne chiamato per un intervento d'urgenza.
l'operazione non riuscì bene. Per lui, allora, fu la fine: non riuscì a superare
il suo senso di colpa, si autoescluse. E, nel giro di poco tempo, andò alla
deriva, divenendo un clochard, o meglio barbone.
Quell'uomo non mi aprì soltanto il suo cuore, ma, come dicevo, cambiò la mia
esistenza e fu all'origine della fondazione del Gruppo Abele. Mi confidò che,
nel giardinetto dove lui praticamente viveva, aveva visto dei giovani che
acquistavano delle anfetamine ( l'eroina all'epoca non era ancora molto diffusa)
e ne facevano uso. Mi disse:" Bisogna fare qualcosa per salvare quei ragazzi,
datti da fare". Il Gruppo Abele è nato dall'esigenza di dare una mano a quei
ragazzi.
Ecco, per queste ragioni ora, francamente, mi disturba sentire parlare di
""Emergenza freddo", di "Freddo record", per i clochard o barboni, che muoiono.
Il fraddo non guarda in faccia nessuno, ma è possibile, anzi doveroso,
prepararsi al suo arrivo. Agire in base all'emergenza significa condannarsi a
rincorrere i problemi. Oggi la maggior parte di chi vive in strada, dei barboni,
non lo fa per scelta, ma per necessità. In Italia si calcola che sono almeno 500
mila persone che non riescono ad avere un'abitazione degna di questo nome, e tra
queste il numero dei "senzacasa" si aggira tra i 65mila e i 110 mila. Questi non
sono che una parte dei 6 milioni e mezzo di poveri rilevati recentemente dalla
Commissione di indagine sulla povertà ed emarginazione in Italia. Bisogna creare
le condizioni perchè l'assistenza diventi sempre più un progetto e di più
politica. Una società pienamente umana è quella dove c'è meno solidarietà e ci
sono più diritti.