http://www.corriere.it/cronache/07_dicembre_04/no_forleo_ritiro_querele_vulpio_35cf72f8-a237-11dc-9440-0003ba99c53b.shtml

CLEMENTINA FORLEO sul corriere della sera del 4 dicembre

Il caso

Il no del magistrato al ritiro delle querele contro di lei

Lo scontro con carabinieri e poliziotti

DAL NOSTRO INVIATO BRINDISI — Il tenente dei carabinieri di Francavilla Fontana che l'ha querelata, Pasquale Ferrari, voleva ritirare la querela e lei, il gip di Milano Clementina Forleo, ha detto di no. Subito dopo — questo dicono le date degli atti processuali, e questo la Forleo ha ripetuto davanti ai pm di Brescia e al Csm —, indagini che languivano da un paio d'anni alla Procura di Brindisi sono state rapidamente concluse (il 9 novembre scorso). E lei, per aver fatto una telefonata, secondo il tenente Ferrari arrogante e offensiva, che chiedeva conto delle indagini sulla morte di entrambi i suoi genitori (avvenuta dopo lettere e telefonate anonime che ne preannunciavano l'eliminazione) è finita indagata. Anche i poliziotti di Milano, Agostino Marnati, Pisano e Massimiliano De Cesco (radiato dalla Polizia nel dicembre 2006 per aver pestato, filmandolo, un peruviano) hanno querelato il gip Forleo. Due volte. E anche loro, dopo, volevano ritirare le querele. Ma la Forleo ha rifiutato. Nell'atto di incolpazione del procuratore generale della Cassazione però di tutto questo non v'è traccia. Vediamo allora come può cambiare la ricostruzione del caso Forleo se a questi fatti, che l'opinione pubblica conosce «all'ingrosso », si aggiungono elementi inediti, custoditi nei fascicoli processuali.

Il carabiniere Il gip non conosce di persona il tenente Ferrari e non lo ha mai incontrato. Per questo, dice, non aveva motivo di scagliarsi contro di lui — peraltro addetto alla sua sicurezza con il sistema della vigilanza radiocollegata — con l'invettiva che lui racconta di aver subìto.

I tabulati Forleo dice di aver chiesto conto («come cittadina, non come magistrato ») del mancato arrivo dei tabulati telefonici a quasi due anni dalle minacce anonime nei confronti dei genitori e di aver fatto notare come il pm di Brindisi Alberto Santacatterina e Ferrari si fossero limitati a richiedere solo i tabulati in entrata e non quelli in uscita (i soli che possono rivelare i numeri telefonici da cui partono squilli molesti che restano senza risposta). Il pm di Brindisi, invece, ha scritto che dai tabulati arrivati non era emerso nulla.

Il gip di Brindisi Il gip Simona Panzera giudica insufficienti le indagini del pm e gliene impone di nuove. A questo punto, smascherata l'inerzia investigativa, secondo il racconto della Forleo, pm e carabiniere capiscono di essersi cacciati in gravi difficoltà. E solo dopo che la Forleo li querela, le notificano la chiusura delle indagini a suo carico per la presunta telefonata offensiva.

I poliziotti De Cesco e Pisano hanno querelato il gip Forleo perché intervenne mentre, l'8 luglio 2005 a Milano, stavano arrestando, secondo il gip con modalità brutali, un egiziano. Ma c'è anche un altro episodio: il pestaggio eseguito da De Cesco e Marnati di alcuni transessuali italiani. Questo processo (ora in fase di udienza preliminare) venne assegnato alla Forleo, che correttamente si astenne e nel provvedimento, senza fare il nome dei due, raccontò i fatti di violenza ai transessuali alla base della sua astensione. Per quel provvedimento, De Cesco e Marnati fanno un'altra querela a Forleo.

Il questore Nel frattempo — e nonostante in precedenza ci fossero state le minacce di un drappello leghista guidato da Borghezio, che sotto il tribunale urla: «Forleo scendi che ci prudono le mani» —, il questore di Milano, Paolo Scarpis, non solo segnala la Forleo all'allora ministro della Giustizia, Roberto Castelli (gli ispettori però non faranno rilievi e il Csm archivierà), ma autorizza anche una conferenza stampa di De Cesco e Marnati nella caserma di Largo Gemelli, l'11 luglio 2005 a Milano.

La radiazione Un fatto molto grave, sostiene la Forleo, dal momento che Scarpis sapeva che per De Cesco era in corso la procedura di radiazione dalla Polizia. E sono le date, dice il gip, a dimostrarlo: De Cesco è stato radiato nel dicembre 2006 e il pestaggio dei transessuali è avvenuto ben prima dell'11 luglio 2005. Per le querele fatte dai poliziotti, infine, va detto che i pm di Brescia hanno chiesto l'archiviazione. Il gip non l'ha accolta, ma solo per acquisire tutti gli atti che possano scagionare senza ombre questo «cattivo giudice». Ex questore Paolo Scarpis, prima a Milano Carlo Vulpio

Carlo Vulpio
04 dicembre 2007

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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